Una discussione per il cane tenuto slegato dal guinzaglio ha scatenato una serie di eventi che hanno portato una donna ad essere accusata di razzismo e per questo licenziata. È quanto successo ad Amy Cooper negli scorsi giorni: la donna stava passeggiando per Central Park, a New York, con il suo cane Henry libero quando un uomo, Christian Cooper (coincidenza vuole che i due abbiano lo stesso cognome) le ha chiesto di tenerlo al guinzaglio. Erano le 8.10 del mattino e in quell’area del parco molto frequentata i cani devono essere sempre tenuti legati per evitare incidenti. La signora Cooper però, si è rifiutata di tenere l’animale e allora l’uomo, un afroamericano, ha iniziato a riprendere la scena con il cellulare.
Al che Amy Cooper gli ha chiesto di smetterla di filmare e poi ha perso la testa: “Chiamo la polizia e dico che c’è un afroamericano che sta minacciando la mia vita“, la si sente urlare mentre prende il cane per il collo. Al che Christopher Cooper, laureato a Harvard e birdwatcher professionista, le dice di procedere pure, di dire agli agenti “quello che vuole”. E così la donna ha chiamato il 911 dicendo che “un uomo afroamericano sta minacciando la mia vita, mandate subito gli agenti“, mentre Cooper continua a registrare la scena con il suo telefonino continuando solo a chiederle di mettere al guinzaglio il cane come è richiesto dalle regole del parco. Ad un certo punto è la donna ad avvicinarsi a Cooper, che le chiede di allontanarsi per le regole del distanziamento sociale.
La scena è stata immortalata in un video di 1 minuto e 9 secondi pubblicato sui social e divento subito virale, con 30 milioni di visualizzazioni, e la vicenda diventa un caso internazionale. Il filmato ha suscitato un’ondata di indignazione che ha travolto Amy Cooper (i due hanno lo stesso cognome) che in 24 ore ha rinunciato al cane, si è scusata pubblicamente ed è stata licenziata dalla banca di investimenti per la quale lavorava che ha affermato di non poter “tollerare nessuna forma di razzismo”.
Nelle sue scuse pubbliche, la donna ha affermato di aver interpretato le parole di Cooper come una minaccia e poi aggiunto: “Sono conscia del dolore che questa mia interpretazione sbagliata e parole non ponderate sulla razza hanno provocato e non avrei mai immaginato di essere coinvolta in un incidente del genere”. L’uomo invece è stato intervistato dal New York Times e ha spiegato di essere “a disagio” per tutta “la tempesta”, compreso il licenziamento, che si è scatenato su Amy Cooper. “Se il nostro obiettivo è cambiare i fattori che provocano questa situazione, non sono sicuro che sconvolgere la vita di questa giovane donna aiuti all’obiettivo”, ha spiegato il 57enne laureato ad Harvard, che lavora nelle comunicazioni e che si ritrova spesso a passeggiare per il parco newyorkese per via della sua passione per gli uccelli.
Nell’intervista al Times, Cooper ha raccontato di essere “stato molto chiaro con la donna dicendole che avrei filmato tutto fino quando avrebbe continuato a violare le regole”, riferendosi all’obbligo di tenere cane al guinzaglio. Ed ha spiegato che questo è il suo modo di “non piegarsi, non dare potere” ai pregiudizi contro di lui in quanto afroamericano. “Sono uno dei pochi maschi afroamericani che vanno in quella parte del parco per fare birdwatching – ha aggiunto – ed ho sempre saputo che se mi aggiro tra i cespuglio per vedere un esemplare raro, tenendo un oggetto metallico in mano, vengo osservato in un modo diverso da un bianco dalla polizia”.