Il Consiglio di sorveglianza della compagnia aerea per il momento ha bocciato il piano di aiuti da 9 miliardi che prevede l'ingresso dello Stato nel capitale come primo azionista. Considerati troppo rigidi i paletti imposti da Bruxelles, in particolare la richiesta di acquisire i diritti di decollo e di atterraggio nelle sedi principali di Francoforte e Monaco di Baviera. Rinviata la riunione generale
Il pacchetto di salvataggio di Lufthansa da 9 miliardi di euro approvato solo ieri, martedì, dal governo tedesco, è stata momentaneamente bocciato dal Consiglio di sorveglianza della compagnia aerea, che ha deciso di rimandare la decisione. Il gruppo infatti rifiuta “le condizioni della Commissione Ue“, in particolare il fatto che Bruxelles intende acquisire i diritti di decollo e di atterraggio nelle sedi principali di Francoforte e Monaco di Baviera.
Queste condizioni, si legge nella nota di Lufthansa, “avrebbero come conseguenza un indebolimento delle funzioni di hub negli aeroporti nazionali di Francoforte e Monaco di Baviera”. Il gruppo intende dunque verificare le condizioni di Bruxelles e valutare possibili alternative. La riunione generale straordinaria è stata quindi rimandata.
Lufthansa è stata fortemente colpita dalla crisi del coronavirus e ha lasciato a terra negli ultimi mesi quasi l’intera flotta. Le trattative con il governo di Angela Merkel sono durate per settimane: martedì poi l’annuncio dell’accordo su un piano di salvataggio che prevede l’ingresso dello Stato nel capitale come primo azionista con una quota del 20%. La cancelliera Merkel si è subito detta contraria alle condizioni richieste dalla Commissione Ue, annunciando “una battaglia dura” con Bruxelles, secondo quanto riferito dalla Dpa.