Nel periodo del lockdown, la quota dei nostri connazionali che hanno scelto mezzi propri per spostarsi è salita del 4,5%, per un 61% totale. Aumentati, anche se meno, pure i pedoni e i ciclisti
Data l’emergenza sanitaria era abbastanza intuibile, anche solo osservando cosa accae ogni giorno. Ora arriva pure la conferma dei numeri, quelli dell’Isfort, elaborati dall’Osservatorio Autopromotec: in tempi di Coronavirus, gli italiani preferiscono la mobilità privata ai mezzi pubblici.
Più in dettaglio, dall’entrata in vigore del lockdown (con il DPCM dell’11 marzo) fino alla fine della Fase 1 il 3 maggio scorso, nel nostro Paese il 61% dei cittadini (+4,5%) ha preferito spostarsi usando mezzi propri piuttosto che pubblici come bus, tram e metropolitane: questi ultimi sono stati utilizzati solo dal 4,1% della popolazione, a fronte di un 10,1% in tempi di normalità.
Ad aumentare dell’1,5% sono stati anche gli spostamenti non motorizzati, ovvero quelli a piedi e in bicicletta: la quota è infatti passata dal 33,4% al 34,9%.
Il motivo è facilmente intuibile: il timore di contagi in ambienti chiusi con molta gente, quali sono i mezzi pubblici, ha avuto di certo un peso determinante sulle scelte di mobilità. Scelte che, causa il protrarsi delle misure per il distanziamento sociale, dovrebbero rimanere orientate verso la preferenza di mezzi privati anche nella Fase 2 che stiamo vivendo. L’auto, dunque, sembra restare il mezzo più sicuro per spostarsi. Anche considerato l’allentamento delle restrizioni alla circolazione.