Con il recente rilascio ufficiale dei tre video Flir1, Gimbal e GoFast da parte del ministero della Difesa degli Stati Uniti, già di pubblico dominio dal 2017, ecco che il fenomeno degli oggetti volanti, o fenomeni aerospaziali non identificati che dir si voglia, fa prepotentemente la sua ricomparsa sui radar dei media di tutto il mondo.

Dopo ben oltre mezzo secolo di stasi, il “rinascimento ufologico” al quale stiamo tutt’oggi assistendo è cominciato il 17 dicembre del 2017 con la pubblicazione, su iniziativa della To The Stars Academy Of Arts And Sciences, di tre video che ritraevano fenomeni Ufo/Uap ripresi da aerei della Marina Militare Usa.

Unitamente alla concomitante rivelazione del progetto militare di studio sugli Ufo denominato Aatip, la pubblicazione dei tre video ha mostrato per la prima volta al mondo che gli oggetti volanti non identificati potrebbero esistere e che le forze armate a stelle e strisce non riescono tuttora a identificarli, benché li studino segretamente.

La rivelazione del programma Aatip e la pubblicazione dei tre video della Us Navy hanno colto di sorpresa media e opinione pubblica e suscitato un grande clamore in tutto il mondo, con i media che facevano a gara nel contendersi interviste ai principali protagonisti delle vicende, dal (l’ormai ex) Comandante Fravor al deus ex machina ufologico, Luis Elizondo, che a quanto pare dovrebbe essere la persona dietro a queste rivelazioni.

Assieme alla frenesia dei media, nell’opinione pubblica si sono delineati subito due atteggiamenti prevalenti: da una parte gli appassionati del settore e i sognatori, delusi dal fatto che dal cappello magico della To The Stars Academy non siano saltati fuori alieni; e dall’altra un muro di gomma di miope negazionismo, privo di logica come di metodo.

Si è passati da una iniziale derisione all’affermare che era tutto uno scherzo; poi, resisi conto che non era così, si è passati ad affermazioni tanto più pesanti quanto risibili, come l’inaffidabilità delle strumentazioni di bordo, errori di valutazione dei piloti o presunti test segreti di nuovi sistemi d’arma.

Ma anche senza voler scomodare la scienza e la sua metodologia, criticabili per certi aspetti ma che sono comunque cose serie, restando nel tranquillo e familiare ambito del buon senso comune non ci si può esimere dal notare la pochezza di un tale atteggiamento, privo di una benché minima analisi, che colloca tali “scettici” (fra virgolette perché essere scettici, dei veri cultori della sképsis, è una lodevole postura mentale quando ci si trova di fronte a fenomeni sconosciuti) alla pari di chi nega l’evidenza stessa della realtà.

Intanto, nel mondo le cose stanno andando avanti. Il Giappone sta mettendo a punto delle specifiche linee guida per i suoi piloti militari in caso d’incontri con Uap; in Argentina dopo avere riconosciuto l’esistenza di un programma segreto di studio degli Ufo/Uap, le autorità stanno preparando un rilascio nel pubblico dominio delle informazioni ufologiche in possesso del governo.

La possibilità di vita, anche evoluta, al di fuori della Terra è ormai divenuta una concreta ipotesi alla base di numerosi studi scientifici che vengono portati avanti oggi. E tutto questo, è bene ricordarlo, lo si deve alla già citata To The Stars Academy Of Arts And Sciences di Tom DeLonge, che ha avuto lo storico merito di rompere la coltre di ghiaccio che gravava sulla questione dei fenomeni aerospaziali non identificati, con la persona di Luis Elizondo come figura di spicco nelle sue attività di comunicazione.

È certamente il caso di ricordare qui quanto dallo stesso Elizondo affermato durante il Convegno Internazionale Ufologico “Città di Roma” organizzato dal Cun il 27 ottobre 2018, unico al quale Elizondo e Tom DeLonge abbiano partecipato al di fuori degli Usa: “Vi garantisco che quando di qui a un anno ci troveremo a parlare di questi argomenti, lo faremo su premesse totalmente diverse”.

Un anno è ormai ben passato, e le basi del discorso sono cambiate davvero. Un fatto è ormai certo: è ora di prendere gli Ufo seriamente.

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