Il video ha fatto il giro del mondo e ha sconvolto l’opinione pubblica. Lui supplicava gli agenti, cercando di gridare “non respiro”. Ma i poliziotti non hanno dato ascolto né a lui né ai passanti che chiedevano di togliere il ginocchio del collo dell’uomo. I quattro coinvolti nella morte di George Floyd, l’afroamericano soffocato durante l’arresto, sono stati licenziati ma questo non ha fermato le proteste: con i cartelli con scritto “no giustizia, no pace”, “black lives matter” e “basta linciarci”, i manifestanti, che indossavano le mascherine come richiesto dagli organizzatori, hanno sfilato, scadendo lo slogan “Non posso respirare”, dal luogo dove Floyd è stato ucciso fino al distretto locale di polizia.

Qui sono intervenuti agenti in tenuta anti sommossa che hanno usato gas lacrimogeni per disperdere la folla. Tra le richieste dei dimostranti è che vengano resi noti i nomi dei quattro agenti e le incriminazioni mosse nei loro confronti. “Lo hanno trattato peggio di un animale”, ha detto uno dei fratelli della vittime in una intervista alla Cnn. “Devono pagare per quello che hanno fatto”, ha aggiunto una cugina.

Sul caso oltre all’agenzia investigativa del Minnesota sta indagando l’Fbi e il candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden chiede un’indagine federale. Floyd – che aveva circa 40 anni, aveva figli ed è stato descritto come un dipendente modello dal proprietario del Conga Latin Bistro dove lavorava come guardia di sicurezza – era disarmato ed ammanettato con la faccia a terra quando l’agente ha messo il ginocchio sul collo.

Il video, girato da una passante che poi l’ha caricato sulla sua pagina Facebook, mostra come per alcuni minuti chiede invano all’agente di togliere il ginocchio urlando “non posso respirare”. Poi chiude gli occhi e non parla più. All’inizio la polizia ha detto che l’uomo aveva “opposto resistenza all’arresto”. Ma il sindaco Frey ieri sera ha detto che “è apparso chiaro che la prima dichiarazione non era accurata”.

Poi ha definito il licenziamento dei quattro poliziotti come “la decisione giusta per la nostra città, la nostra comunità e il dipartimento di polizia di Minneapolis”. “Per cinque minuti abbiamo visto un agente bianco che premeva il suo ginocchio sul collo di un uomo nero indifeso per cinque minuti, non si è trattato di una cattiva decisione di pochi secondi” dicendo che il coinvolgimento dell’Fbi è stato naturale di fronte ad un fatto di questo genere. Il veloce licenziamento degli agenti contrasta con il comportamento tenuto da polizia ed autorità locali di fronte ad altri casi di uccisione di afroamericani da parte di agenti, che negli anni scorsi hanno fatto nascere il movimento di proteste “Black Lives Matter”.

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