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Coronavirus – Austria, il ministro della Salute sulla riapertura delle frontiere: “L’Italia è ancora un focolaio”

Rudolf Anschober, in un’intervista al quotidiano Oberoesterreichischen Nachrichten, ribadisce la linea del governo: "Sono un sostenitore della libertà di movimento, ma con l’Italia dobbiamo ancora essere prudenti"

Niente apertura della frontiera Austria-Italia, almeno non ora. A pochi giorni dalle dichiarazioni del cancelliere austriaco Sebastian Kurz, che aveva definito l’ipotesi “irresponsabile”, anche il ministro della Sanità di Vienna Rudolf Anschober ribadisce la linea del governo.

“L’Italia è ancora un focolaio, anche se in alcune regioni la situazione è migliorata e l’impegno è grande”, ha detto in un’intervista al quotidiano Oberoesterreichischen Nachrichten. “Sono un sostenitore della libertà di movimento, ma con l’Italia dobbiamo ancora essere prudenti”, ha poi aggiunto, citando per l’Italia 382 casi Covid per 100mila abitanti contro i 55 in Croazia e 70 in Slovenia. Il ministro sottolinea che per ora resta in vigore l’obbligo di tampone negativo per l’ingresso in Austria e non teme malumori diplomatici a seguito delle sue dichiarazioni.

“È vero che la Slovenia rivendica di avere dati positivi, ma è anche vero che dalla Slovenia si arriva facilmente in Italia“, afferma il ministro, ricordando che anche con Lubiana restano in vigore i controlli alla frontiera. Se però Kurz aveva specificato che nn’eventuale riapertura entro l’estate “dipenderà esclusivamente dall’andamento epidemiologico dell’Italia”, il ministero degli Interni di Vienna ha precisato che i turisti dalla Germania e dalla Svizzera potranno attraversare senza soste l’Austria per raggiungere l’Italia.