Prima il superdiffusore, poi il focolaio nel magazzino di stoccaggio merci hanno fatto risalire i contagi – 79 quelli registrati il 27 maggio – in Corea del Sud raggiungendo i livelli più alti degli ultimi due mesi. Così nell’area metropolitana di Seul, dove vive metà dei 52 milioni di abitanti che compongono la popolazione totale del Paese, sono state ripristinate le misure di blocco dopo l’allentamento da fine aprile e la revoca in tutto il Paese dal 6 maggio.
Musei, parchi e gallerie d’arte saranno chiusi di nuovo da domani per due settimane e le aziende sono state esortate a reintrodurre il lavoro flessibile. Ai residenti, riferisce il Guardian, è stato anche consigliato di evitare incontri sociali o di andare in luoghi affollati, tra cui ristoranti e bar. “Le prossime due settimane sono cruciali per prevenire la diffusione dell’infezione nell’area metropolitana – ha detto il ministro della sanità Park Neung-hoo -. Se dovremo fallire, dovremo tornare al distanziamento sociale“. Già ieri Jeong Eun-kyeong, Il più grande esperto di malattie infettive sudcoreano e direttore dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie, aveva sostenuto la necessità di riconsiderare nuove restrizioni, visto che sta diventando sempre più difficile tenere traccia della diffusione del Covid-19, che ha coinciso con un aumento dell’attività pubblica e delle trasmissioni di coronavirus nelle ultime settimane.