Voi comprereste azioni o obbligazioni Alitalia? Il governo ha stanziato tre miliardi per una compagnia che perde milioni ogni settimana da 20 anni almeno. Non è stata venduta quando si poteva e vorrei sapere quanto costa a tutti gli italiani. Per la scuola ha stanziato un miliardo e mezzo, la metà. Una scelta politica peggio che miope, che mostra una visione del mondo vecchia e nociva.

La vera emergenza è il clima, il Covid ha prosperato nelle città inquinate, la necessità economica ha prevalso sulla salute, infettando la terra, i fiumi e i mari, il cielo. Creando più salti di specie per il terreno sottratto agli animali, nuove malattie, a cui si è risposto con i tagli alla sanità pubblica che hanno prodotto gli effetti che abbiamo toccato ora: sacrificare un vecchio se non c’è posto.

Occorre un cambio di paradigma epocale, pensare in tempi lunghi: chi può farlo? I politici che hanno governato oriente e occidente negli ultimi venti anni?

L’interconnessione di tutti i fenomeni non è una teoria, è un fatto acclarato da climatologi, fisici, medici scienziati dell’Oms, un fatto chiaro anche ad alcuni leader spirituali: il Papa, Il Dalai Lama. La psicologia ci dice che la trasformazione della coscienza è un processo lungo, che richiede il supporto della famiglia, della società, della scuola.

Ma chi ha infettato il pianeta può esserne il medico? Guardiamo come si muovono i Trump e gli Xi. Non c’è da essere ottimisti. Da chi è venuto un vento di novità? Dai giovani: Greta Thunberg e i ragazzi di Fridays for future; dalle Sardine. E allora l’unica speranza è la scuola, che in quanto non produce profitti interessa meno i pescecani della finanza: una scuola che non si contenti delle nozioni, ma faccia vedere la complessità e l’intreccio delle conoscenze e, perché no, delle sapienze. Una scuola che favorisca l’inserimento nei luoghi dove si prendono le decisioni, una democrazia avanzata.

Tre miliardi all’Alitalia, la metà alla scuola: soldi ai privati levati dai servizi essenziali del pubblico. Occorre una nuova visione economica mista, perché “questo è l’unico pianeta che abbiamo”. Qua si macella la mucca e poi non abbiamo il latte. Il cambio di paradigma deve passare dalle coscienze dei giovani. Occorre impegnarsi: occorre che al pessimismo della ragione si accompagni l’ottimismo della volontà. Bisogna investire nella scuola di ogni ordine e grado, e in agenzie formative esterne alla scuola che raccolgano i bisogni e le potenzialità dei giovani.

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