Voglio dirlo sinteticamente: il presidente della Giunta regionale sarda, Christian Solinas, ha stufato. Non bastava la crisi economica causata dall’emergenza coronavirus a far precipitare l’intera economia italiana, si è aggiunto l’atteggiamento stucchevole e fuori da ogni vigente normativa del governatore Solinas a dare il colpo di grazia al settore turistico della nostra isola.
Da oltre due settimane il leghista-sardo Solinas va in giro su tutte le televisioni nazionali a dire che per entrare in Sardegna da dopo il 3 giugno ci vorrà il “passaporto sanitario”.
Come mettere un elefante in un negozio di cristalleria. Una serie di dichiarazioni che hanno creato il panico per ogni tipo di attività legata al turismo. Numerosissime disdette e caos generale.
Nessuno e soprattutto Solinas sa cosa sia veramente il “passaporto sanitario”: ogni giorno una versione nuova, da ultimo l’interpretazione dovrebbe essere un fantomatico certificato di negatività.
Ma non basta. L’aeroporto di Olbia, scalo importantissimo per il nord Sardegna, era stato riaperto dal Ministero dei Trasporti la scorsa settimana per tutti gli spostamenti consentiti per lavoro, necessità e motivi di salute. Ma il buon Solinas si è messo d’impegno e ha bloccato senza motivo anche la riapertura dello scalo olbiese.
Insomma un caos assurdo che ha visto anche un aereo in arrivo dalla Germania per riportare due studenti sardi trovare l’aeroporto di Olbia chiuso dalla Regione.
Questo succede realmente quando alla guida di importanti enti e istituzioni si mettono persone smaniose di protagonismo.
Ma i precedenti di Solinas non lasciavano dubbi. Nel corso della Giunta Cappellacci di due legislature fa, sotto l’assessorato ai Trasporti Solinas, falliva la fantomatica flotta sarda che doveva servire a collegare la Sardegna con il continente. Quindi non dobbiamo meravigliarci se in una situazione del genere il buon Solinas farà fallire completamente il turismo in Sardegna.
Come se non bastasse anche una polemica ridicola e di basso profilo campanilistico con il sindaco di Milano. Anche Sala in questo caso avrebbe fatto meglio a non generalizzare e tacere, visti i suoi aperitivi sui Navigli nel periodo di febbraio.
Insomma un dramma. Politici che dovrebbero stare fermi per non fare danni.
Il tutto con un dilemma assurdo per tutto il sistema turistico e per i potenziali turisti. Ad oggi ancora non si sa con certezza cosa serva per entrare in Sardegna dal 3 giugno prossimo.
E con una consapevolezza giuridica. La nostra Costituzione, art. 120, non permette ai governatori di bloccare e ostacolare il libero accesso tra Regioni. Lo ricorda oggi il ministro Francesco Boccia. Ogni tanto lo sento dire una cosa sensata.
Ma il danno è stato fatto e non si placa. Solinas non si ferma e non chiarisce. Crede che le ospitate in televisione siano utili per la Sardegna? No, sta generando di continuo il caos istituzionale ma soprattutto un danno irreversibile al turismo sardo a vantaggio delle altre zone che ovviamente non mettono insensate e illegittime limitazioni.
Questo è il quadro generale in Sardegna. Una stagione turistica che non può iniziare e che invece di avere il sostegno di chi dovrebbe governare si pavoneggia e crea danni irrecuperabili.
Sos, liberate la Sardegna!