Con l’esplosione della pandemia, il lockdown in molte parti del mondo e la conseguente necessità di dover lavorare da casa, i programmi di videochat hanno conosciuto un successo inatteso. Il massiccio afflusso di utenti ne ha però messo in luce le numerose fragilità, sottoponendo i team di sviluppo a sfide a cui probabilmente non erano preparati. Tra tutti, Zoom costituisce forse l’esempio più lampante, essendo l’app che ha conosciuto il maggior successo, ma anche quella più martoriata da bug e vulnerabilità che mettevano a rischio privacy e sicurezza degli utenti. L’azienda ha però saputo rispondere bene, mettendosi al lavoro su patch e nuove versioni. In particolare, il prossimo 30 maggio arriverà la versione 5.0, caldamente consigliata sul blog ufficiale visto che conterrà tante novità legate proprio alla sicurezza.

I cambiamenti sono così importanti da spingere anzi gli sviluppatori nel post a sottolineare che, a partire dal 30 maggio, sarà obbligatorio utilizzare l’ultima versione per partecipare a qualsiasi sessione di videochat, sottintendendo dunque che chiunque non aggiornerà tempestivamente, sarà tagliato fuori.

In particolare, la novità principale riguarda l’adozione di un nuovo e molto più robusto sistema di crittografia dei dati. Inizialmente infatti Zoom utilizzava chiavi AES-ECB a 128 bit, sistema ormai obsoleto, mentre con la versione 5.0 passerà al più attuale, e molto più sicuro, AES-GCM a 256 bit, soluzione che tra l’altro è particolarmente adatta agli streaming video.

Oltre a questo, gli amministratori delle stanze avranno un nuovo strumento, un’icona Sicurezza simile a quella già introdotta per gli utenti, che consentirà loro di bloccare e sbloccare le riunioni, abilitare e disabilitare le sale di attesa, attivare o meno la chat nelle Stanze, consentire la ridenominazione dei partecipanti, attivare o disattivare la condivisione dello schermo e infine segnalare o rimuovere i singoli partecipanti a una videochat.

Chi ha organizzato una Stanza inoltre potrà ora lasciarla, passando il controllo a un altro utente. Questi ultimi saranno visualizzati in un comodo elenco pop-up in ordine alfabetico, con gli eventuali co-host in cima alla lista. Infine, con la nuova versione di Zoom, quando l’amministratore di una Stanza tenterà di riattivare l’audio di tutti i partecipanti, questi ultimi dovranno accettare o rifiutare esplicitamente la richiesta, interagendo con un avviso pop-up.

Tutte queste novità dovrebbero finalmente ovviare ai problemi evidenziati nei mesi passati, tra cui il più eclatante era sicuramente il cosiddetto Zoombombing, in cui videochiamate e chat private possono essere facilmente “invase” dall’esterno da hacker e malintenzionati che possono interagire, solitamente con azioni di disturbo che possono andare dalla visualizzazione di innocui “meme” fino a immagini pornografiche, insulti e oscenità varie. Questo comunque è solo l’ultimo di una serie di step volti a migliorare la sicurezza di Zoom, che già agli inizi del mese aveva introdotto diverse funzioni interessanti, volte proprio a correggere bug e vulnerabilità e a rafforzare la sicurezza del programma.

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