L’emergenza da Covid-19 e il conseguente lockdown hanno avuto come prima conseguenza l’assenza di eventi sportivi, sia locali che internazionali. Dalla nostra Serie A agli altri campionati nazionali, sia di calcio che degli altri sport di squadra, fino al fermo delle corse automobilistiche e dei motori, per non parlare di tennis, golf e quasi tutte le attività sportive. Avevamo già parlato di come il lockdown potesse potenzialmente rappresentare un’opportunità per gli esports di salire agli onori della cronaca, vista la loro natura online, e a quasi due mesi di distanza possiamo affermare che tale previsione si è rivelata corretta: in particolare per una branca degli esports, ovvero il genere simracing. Se era scontato aspettarsi contenuti sul calcio grazie a titoli come FIFA20 e PES2020, su cui la nazionale italiana targata FIGC si è addirittura laureata campione d’Europa, tra tutti i possibili esports a essere premiato è stato il simracing grazie alla sua semplicità, intuitività e al suo essere così vicino alla realtà, alle corse reali. Oltre all’aver sapientemente coinvolto i piloti ufficiali delle scuderie
Il circus della MotoGP, in attesa della partenza ufficiale del motomondiale, ha sostituito il campionato fisico con uno digitale, arrivato alla quarta gara, il circuito di Misano. La MotoGP, in realtà, possiede già un campionato esports parallelo a quello reale, i cui vincitori nelle tre edizioni sono sempre stati italiani, compreso il mondiale 2019 vinto da Andresa Saveri, chiamato MotoGP Esports Championship Series. E quello rimane immutato e prosegue anche nel 2020 con le qualifiche online. La novità di cui parliamo è il Virtual GP in cui gareggiano esclusivamente i piloti ufficiali delle moto reali che si danno battaglia tramite console: primo in classifica dopo quattro appuntamenti è ad esempio Alex Marquez, fratello di Marc e suo nuovo compagno di squadra alla Honda, con 86 punti. Segue poi Maverick Vinales, 71, e Francesco Bagnaia, 70. Presente anche Valentino Rossi, terzo nella tappa di Misano e sesto in classifica generale con 25 punti.
Lo stesso Valentino Rossi, poi, si è reso anche protagonista di un’iniziativa benefica con il suo ranch e tutti coloro che vivono quella realtà, collaborando con la Firebeasts Racing Team, una delle realtà più conosciute e importanti del simracing italiano su Gran Turismo. Il Dottore e altre figure della MotoGP sono alle prese con la competizione ribattezzata Championship4Charity, in cui gareggiano con e contro simdriver professionisti al fine di raccogliere fondi per la Croce Rossa Italiana. E i frutti si sono visti da subito: la prima tappa è stata seguita da più di 10.000 utenti tra Youtube, Facebook e Twitch per un successo subito replicato.
Non ha fatto di meno la Formula1 che fin da subito ha proposto i suoi Virtual GP, diversi dalla Formula1 Esports Series, in cui possono correre sia i piloti ufficiali delle scuderie che piloti di altre categorie, circuiti o simdriver. È così che accanto a Charles Leclerc della Ferrari e Valtteri Bottas della Mercedes si trovano nomi al momento assenti dal circus principale come Esteban Gutierrez ma anche nomi della scena esports, non necessariamente simdriver, come Paul “Redeye” Chaloner, una delle figure più influenti del gaming competitivo mondiale. A comandare la classifica provvisoria è George Russel della Williams, 22 anni, sul gradino più alto del podio nelle ultime due gare a Barcellona e Monaco, davanti a Gutierrez e Leclerc.
L’aspetto più importante è che molti di questi piloti hanno iniziato a trasmettere le proprie sessioni di allenamento sui simulatori in streaming su Twitch ottenendo un doppio effetto: da un lato molti spettatori dei media tradizionali si sono avvicinati alle nuove piattaforme d’intrattenimento, come appunto Twitch; dall’altro gli abituè di Twitch hanno iniziato ad avvicinarsi al mondo della Formula1 proprio tramite le dirette streaming dei piloti. Tra tutti ad aver avuto la maggior popolarità è stato il ferrarista Charles Leclerc, raggiungendo numeri elevati sia sul gioco di pertinenza F1 2019, in cui ha raggiunto in media 20.600 spettatori contemporanei e 3,63 milioni di utenti unici, ma anche su altri generi come con Call of Duty Warzone in cui ha mantenuto una media di 5.400 spettatori.
E proprio parlando di Ferrari un parere su questo exploit del momento è arrivato da chi del simracing si occupa praticamente da sempre e attualmente collabora con il Cavallino come Team Manager della Ferrari Driver Academy Hublot Esports Team: Alessio Cicolari. A cui abbiamo chiesto come mai anche i grandi media e i grandi organizzatori dei vari circus hanno deciso di occuparsi attivamente di simracing.
“Personalmente investo nel sim racing da quando ho memoria. Da tanti anni collaboro ed organizzo campionati e manifestazioni legati alla simulazione di guida. Prevedevo a gennaio 2020 che entro 2/3 anni ogni campionato motorsport reale avrebbe avuto la sua contropartita virtuale. Il Covid ha dato la spinta decisiva perché molti organizzatori, decine di costruttori, migliaia di piloti, centinaia di milioni di fan sono rimasti senza il motorsport reale. Quale esports è il più simile allo sport reale se non il simracing? Stessi movimenti, stesse strutture logiche e fisiche. Il gioco è fatto.
Tantissimi sportivi si sono lanciati nell’esports, diventando dei veri videogiocatori competitivi. Molti organizzatori, contestualmente, si affidano al simracing per rimpiazzare, seppur temporaneamente, le loro competizioni e produzioni reali. Io mi son trovato in un mondo che mai mi sarei aspettato di vivere in così breve tempo, quasi da un giorno all’altro.”
Ma gli esports sono solo un ripiego temporaneo o continueranno ad avere esposizione mediatica anche dopo?
“Sicuramente rimarrà super attivo anche successivamente. Erano attività già in forte ascesa prima del Covid-19 e adesso con una produzione media molto simile alla realtà ma con costi infinitesimali rispetto al reale, l’equazione è risolta. Il pubblico apprezza anche il fatto di poter seguire il player/pilota direttamente su Twitch e sulle piattaforme di streamingmentre corre. Sentendolo parlare e chattando con lui in tempo reale. Un’interazione che nelle corse fisiche è pressoché impossibile avere.“
A trasformarsi in esports sarà anche l’iconica 24ore di Le Mans che il 13 e 14 giugno sarà disputata interamente come corsa virtuale. Con il rinvio di quella reale al 19 e 20 settembre 2020, gli organizzatori hanno annunciato che nelle date originali si terrà l’identico evento ma in modalità simracing, portando una ventata di innovazione a una delle sfide automobilistiche più fascinose e dalla lunga tradizione al mondo, compresa di diretta TV in tutto il globo. Un evento reso possibile grazie alla collaborazione tra la ACO, la FIA WEC e Motorsport Games, l’azienda che già da diversi anni produce e realizza la Le Mans Esports Series, il campionato parallelo di gaming le cui finali si disputano solitamente proprio in occasione della competizione reale.
La partenza è segnata per il 13 giugno a partire dalle 15:00 con i vari team che saranno composti ognuno da quattro simdriver, di cui almeno due dovranno essere piloti professionisti e al massimo due possono essere simdriver professionisti, che correranno sulla piattaforma di simulazione rFactor 2. Stabilite, inoltre, anche le regole orarie: minimo quattro ore di guida e massimo sette nell’arco di 24 ore per ogni pilota. L’obiettivo degli organizzatori è chiaro: unire il più possibile il mondo dell’automobilismo reale a quello digitale. Pierre Fillon, presidente dell’ACO – Automobile Club de l’Ouest è convinto che questo evento sarà l’opportunità di aprire un nuovo capitolo dell’intero automobilismo: “Le attuali circostanze ci hanno costretto a creare un evento unico che incrementerà il valore della stessa 24ore di Le Mans unendo piloti professionisti e simdriver.”
Il simracing ha iniziato ad attirare anche le stesse case automobilistiche che cominciano a comprendere quali possano essere le reali potenzialità dell’esports. Tra loro la novità più importante è rappresentata dalla Lamborghini, l’azienda italiana con sede a Sant’Agata Bolognese. La Lamborghini entrerà negli esports realizzando una propria competizione: la Real Race, una serie di appuntamenti realizzata in collaborazione con Assetto Corsa Competizione, il titolo sviluppato da Kunos Simulazioni. Il videogioco è già utilizzato dai piloti dalla sezione corse della Lamborghini per i vari test e da oggi diventerà il gioco ufficiale della competizione: la macchina protagonista sarà la Lamborghini Huracan GT3 EVO, tre volte vincitore della 24ore di Daytona. Inoltre il Centro Stile Lamborghini, la sezione di design della stessa azienda, ha realizzato dodici esclusive livree per i partecipanti e ogni macchina porta i loghi dei partner di lungo corso della casa automobilistica: Pertamina, Pirelli e Roger Dubuis.
Cinque tornei di qualificazione dal 29 maggio al 2 agosto, aperto a tutti con la possibilità di ottenere il download gratuito di Assetto Corsa Competizione nel weekend 29-31 maggio. I migliori tre simdriver della prima e della quinta tappa e i migliori due della seconda, terza e quarta approderanno all’evento dal vivo realizzato da Lamborghini per il 28 settembre, data in cui verrà eletto il miglior pilota esports del torneo. I migliori tre della finale avranno anche l’opportunità di vivere tre giorni in Italia ospiti di Lamborghini. Stefano Domenicali, CEO e Presidente di Automobili Lamborghini, ha affermato di aver prestato molta attenzione al mondo dell’esports: “Il simracing in particolare è uno dei settori del gaming competitivo con la maggior crescita, soprattutto tra le generazioni più giovani. Per noi rappresenta l’opportunità di combinare le emozioni del virtual racing con l’appetibilità di un brand come Lamborghini. Gli esports creanoi un ambiente dove gli eroi delle corse e i migliori piloti possono essere sfidati da chiunque. Un aspetto che incoraggia l’approccio alle corse reali, come sostenuto anche dalla nostra azienda e dal suo investimento in questa nuova piattaforma.”
A commentare l’evento dal vivo ci sarà una delle figure storiche della Formula1, David Coulthard: “Seguo da diverso tempo l’ascesa degli esports. Vedere il realismo che i giochi di simracing hanno raggiunto e come i piloti li usino per fare pratica, o come i videogiocatori professionisti li usino per passare dalla simulazione al reale, è davvero incredibile. La Real Race di Lamborghini è pesanta proprio per portare realismo e professionismo: le abilità del simracing sono tranquillamente trasferibili al mondo reale e Lamborghini vuole dare a tutti l’opportunità di testare le proprie capacità.”