La Dg Concorrenza della Commissione europea ha dato un via libera informale a Mps per la creazione di una bad bank in cui trasferire una parte dei crediti deteriorati. Lo ha confermato la vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager, secondo cui “per quanto possiamo vedere, non è un’operazione di aiuto di Stato”. Ma Vestager ha precisato come “finora l’Italia non ha notificato” l’operazione. Nel pomeriggio la banca ha confermato di aver avviato colloqui con Bce e Consob per le relative autorizzazioni. L’istituto stando a indiscrezioni sta trattando la cessione di circa 10 miliardi di Npl ad Amco, controllata al 100% dal Tesoro, che è anche il primo azionista con oltre il 68%.
La vicepresidente della Commissione ha però anche stoppato i progetti di chi vorrebbe mantenere Banca Mps nelle mani dello Stato a lungo termine. “Non ho sentito nulla delle cose di cui chiedete – ha risposto in videoconferenza stampa a Bruxelles, a chi le chiedeva un commento sulle indiscrezioni di stampa circa le intenzioni di non dismettere la quota maggioritaria acquisita dal Tesoro con la ricapitalizzazione precauzionale del 2017. “Fa parte degli impegni della banca che alla fine venga venduta“, taglia corto Vestager.
In una nota diffusa dopo le indiscrezioni di questa mattina, l’istituto senese spiega che l’eventuale operazione di scissione parziale di un compendio formato, tra l’altro, da una “consistente porzione” di crediti deteriorati “è allo studio e sono in corso le interlocuzioni con le autorità di vigilanza”. Gli “approfondimenti in merito alla composizione del compendio” ad oggi “non sono stati completati”.