Papa Francesco ha incontrato la nostra Barbara: una storia bellissima, contro ogni stereotipo
È una storia romantica e bellissima, con due protagonisti accomunati dall’aver saputo rompere ogni stereotipo. Barbara, detenuta nel carcere romano femminile di Rebibbia e calciatrice della società Atletico Diritti, è stata ricevuta da Papa Francesco. Si è presentata con addosso la maglia della squadra, gli ha portato in dono un gagliardetto, gli ha letto una sua poesia e lui l’ha paragonata a Trilussa. L’occasione è stata data dalla presentazione dell’iniziativa ‘We run together’, volta a raccogliere fondi per alcuni ospedali strategici nell’emergenza Covid-19.
Atletico Diritti è una società polisportiva di cui mi onoro di essere presidente. Copre il calcio, la pallacanestro e il cricket. È stata fondata nel 2014 dalla mia associazione, Antigone, insieme all’associazione Progetto Diritti e con il sostegno dell’Università Roma Tre. Nelle nostre squadre, tutte iscritte a tornei ufficiali federali tranne una, giocano persone detenute o ex detenute, ragazzi migranti e richiedenti asilo, studenti universitari. Un luogo di contaminazione, dove si mischiano esperienze diverse, dove si impara che esistono prospettive che non si sarebbero mai immaginate prima, dove la solidarietà passa facilmente da dentro a fuori il campo da gioco.
“Finalmente si parte”, racconta Barbara nel suo diario di quella mattina in Vaticano. “Io mi aspettavo la macchina di servizio, ma non è stato così, e la mia emozione saliva sia perché ero stata scelta per rappresentare la squadra, ma soprattutto perché in quella macchina con la mia ‘scorta’ mi sono sentita non una detenuta, ma una giocatrice di calcio a 5 che andava in udienza dal Papa, e questo grazie anche a chi era con me, che mi ha trattato benissimo e con assoluto rispetto e professionalità: mi hanno dato fiducia lasciandomi spazio, e io ho cercato di dare il meglio di me e ricambiare il rispetto”.
La sola squadra di Atletico Diritti che non disputa un torneo federale è anche l’unica che gioca interamente dentro un carcere: la squadra di calcio a cinque femminile di Rebibbia. Il campo del carcere non è a norma per gli standard della Figc e dunque le ragazze, fino all’inizio dell’emergenza sanitaria, hanno disputato un torneo Csi, con il permesso di giocare tutte le partite in casa.
L’alchimia tra l’entusiasmo della nostra società, la bravura delle nostre allenatrici e la stupenda gestione del carcere, caratterizzata da tempo da direzioni eccezionali e da operatori aperti e intelligenti, ha dato il massimo: il calcetto là dentro è diventato il simbolo della rottura di un modello, dello stereotipo femminile della detenzione, dell’idea della donna detenuta piangente con un qualche uomo che aspetta all’esterno e incapace di prendere in mano la propria vita. “Se possiamo migliorare in un campo da gioco allora possiamo farlo anche fuori”, è lo slogan di Barbara e delle altre ragazze.
“Più ci avvicinavamo a San Pietro più l’emozione saliva, non facevo che pensare a cosa avrei detto al Santo Padre, come mi sarei rapportata a lui, quali fossero le parole da usare in sua presenza, cosa lui mi avrebbe chiesto”. La trafila per entrare in Vaticano, una stanza, poi un’altra stanza, poi un’altra ancora. “
Eccolo, è lui, il Papa che si avvicina a noi e tutto fa tranne quello che ci avevano detto”. Qualcuno può mai sorprendersi di questo? Ha mai fatto, Papa Francesco, quello che ci si aspettava da lui? “Non segue nessuna etichetta né protocollo, fa ciò che si sente di fare e con molta tranquillità e semplicità”. Parla con Barbara, la ringrazia di essere venuta, lei gli dice di aver scritto una poesia per l’occasione, lui risponde che sarebbe felice di ascoltarla.
Papa Francesco in questi anni è stato la guida politica e spirituale più forte che il mondo abbia avuto. Lo è stato rompendo ogni schema precedente, mettendo in difficoltà gerarchie vaticane paludate, trascorrendo nel carcere minorile di Casal del Marmo il primo giovedì santo del suo pontificato, sostenendo i centri di accoglienza per migranti, mandando il proprio elemosiniere a riallacciare la luce di uno stabile occupato, dando parola al carcere davanti a tutto il mondo in una incredibile Via Crucis. Non è stato e non sarà mai un Papa. Sarà solo e sempre Papa Francesco, un unicum di una storia millenaria.
Nella loro storia personale, Barbara e le altre ragazze di Atletico Diritti hanno portato avanti un’analoga rivoluzione. Se il carcere vive di stereotipi, ciò è forse ancor più vero per il carcere femminile e per quel grande etichettamento che viene dato dal mondo esterno a ogni donna che con la commissione del reato non ha risposto alle aspettative che l’intera società aveva su di lei.
Nelle carceri femminili si organizzano sostanzialmente attività considerate femminili (la cucina, la sartoria…). Nelle carceri femminili non era mai accaduto che un gruppo di donne sentisse di star riprendendo in mano la propria vita attraverso il calcio.
“Letta la mia poesia il Santo Padre mi sorride, si alza dalla sua poltrona e mi ringrazia con tanta commozione facendomi molti complimenti e paragonandomi a Trilussa, che tra l’altro è il mio preferito!”. Dai Barbara, tira in porta!
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - L'orario, il luogo e un'immagine "rilevante". La consulenza dell'esperto informatico Marco Tinti, incaricato dalla procura di Milano, rafforza la credibilità di Omar T., il giovane testimone dell'incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml. Davanti agli inquirenti aveva raccontato di aver assistito e registrato con il cellulare quanto accaduto, la sera del 24 novembre scorso, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta dove lo scooter guidato da Fares Bouzidi, su cui viaggiava anche la vittima, si è scontrato con un'auto dei carabinieri, dopo che il T Max non si era fermato all'alt e aveva proseguito la fuga per venti minuti.
Il testimone aveva raccontato di essere stato costretto da altri due carabinieri, indagati per favoreggiamento e depistaggio, a cancellare un video. Se l'esame del cellulare, voluto dalla procura, non ha restituito nessun video di quella notte, "tuttavia, dall'analisi della timeline è emersa la presenza una miniatura, presumibilmente di un video, di possibile interesse". La miniatura è un'immagine di anteprima, di piccole dimensioni, generata automaticamente dal cellulare. Il frame mostra - confrontando anche con la geolocalizzazione del cellulare - un incrocio cittadino, probabilmente quello dove, intorno alle ore 4, avviene l'incidente mortale. "La rilevanza della miniatura è attribuibile sia alia data e all'ora dell'ultima modifica, sia agli elementi visivi che essa presenta" si legge nella relazione.
"La data di ultima modifica associata al file risale al giorno 24 novembre 2024 ore 4:05:07. Inoltre, comparando la miniatura con le immagini dell'incrocio stradale fornite da Google Streei View, è possibile affermare con un ragionevole grado di certezza come il file ritragga una strada cittadina compatibile con via Ripamonti a Milano. L'inquadratura sembra essere in direzione nord verso via Ripamonti, dall'angolo sud-est dell'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta". Che si tratta di un fotogramma di un video, e non di una semplice foto, il consulente lo deduce dalla dimensione del file, "tipico della maggior parte dei video registrati dal dispositivo e tuttora salvati su di esso". Inoltre, dalla cronologia di navigazione web di quella sera si evidenziano ricerche ripetute su Google 'come recuperare video da cestino' a partire dalle ore 4.38.
Palermo, 30 gen. (Adnkronos) - La ragazza di 17anni accusata di avere ucciso, nel febbraio 2024, insieme con il padre e una coppia di amici dei genitori, la madre e due fratelli, "è imputabile e capace di intendere e di volere". Lo ha deciso il gip del tribunale per i minorenni Nicola Aiello in seguito alla perizia di un neuropsichiatra infantile di Roma che ha valutato la capacità della ragazza. Il gip ha disposto l'inizio della requisitoria per il prossimo 6 marzo. La giovane è imputata per omicidio plurimo aggravato e soppressione di cadavere.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Luisa Morgantini è stata rilasciata insieme al giornalista de Il Sole 24 Ore dopo essere stati fermati in Cisgiordania dalle truppe israeliane . È una buona notizia che tuttavia non cancella la vergogna dei metodi usati contro attivisti e giornalisti stranieri dalle autorità israeliane". Lo dicono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Avs, quest’ultimo ha parlato poco fa direttamente con Morgantini che insieme a Roberto Bongiorni è in attesa che le autorità israeliane liberino i due accompagnatori palestinesi ancora in stato di fermo.
"I fermi, le prevaricazioni e le infinite attese per fare qualsiasi cosa sono il loro modo di agire per scoraggiare chiunque chieda diritti per il popolo palestinese. Ringraziamo i funzionari della Farnesina e il personale diplomatico italiano in Israele che si è impegnata in tutte queste ore per il loro rilascio. Luisa non si è mai fermata - concludono - e non lo farà neanche stavolta. Nemmeno noi".
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - In un'informativa della Guardia di finanza di Milano, tra gli atti che fanno parte del fascicolo del processo contro Chiara Ferragni - imputata per truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022) - emergono una serie di mail in cui si evince il malumore su come il team dell'imprenditrice digitale sembra voler gestire la comunicazione sugli accordi commerciali raggiunti. In una mail dell'azienda dolciaria di Cerealitalia si evidenzia come la dicitura 'acquistate l'uovo per sostenere' sarebbe "fuorviante in quanto passerebbe l'errato concetto che acquistando l'uovo si sostiene la causa benefica", mentre in realtà il numero dei prodotti venduti nulla c'entra con la somma destinata all'ente di sostegno per bambini.
Ancora più esplicite le mail in casa Balocco dopo il contrasto con il team di Chiara Ferragni è esplicito. "Mi verrebbe da rispondere 'in realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante...'" scrive una dipendente all'amministratrice delegata Alessandra Balocco (indagata) che replica: "Hai perfettamente ragione. Si attribuiscono meriti che non hanno, ma il buon Dio ne terrà conto al momento opportuno". E chi cura la comunicazione mette in allarme l'azienda dolciaria di Cuneo. "Chiara Ferragni si sta prendendo tutto il bello di questa iniziativa e voi tutto il brutto. (...) Alla faccia del nuovo Natale rosa e stiloso, insomma. Fate molta attenzione".
E le paure diventano realtà quando le denunce portano all'apertura di un fascicolo in procura e alla perquisizione della Guardia di finanza nelle aziende Ferragni. Nell'informativa viene evidenziato un messaggio Whatsapp inviato al personale: "Avviso importante. Fabio (Damato ex braccio destro dell'imprenditrice digitale, ndr) mi ha chiesto di avvisarvi di non andare in ufficio in Tbs, sia noi dell'ufficio sia chi aveva meeting con lui. C'è la Guardia di finanza e stanno interrogando parte del team". E ancora: "Ragazzi anche chi sta andando in Fenice non andate in ufficio. Sono arrivati anche li, Fabio non vuole che inizino a interrogare tutti".
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sono un garantista, non ho mai chiesto dimissioni. Sull'opportunità è una scelta che spetta alla ministra Santanchè, alla sua sensibilità, non devo dirglielo io". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Santanchè.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "C'è molta propaganda politica, legittima, da parte della segretaria del Pd. La sinistra non può dare lezioni, ripresero loro Ocalan con rullo di tamburi all'aeroporto". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Almasri.
Roma, 30 gen. (Adnkronos) - "Non vorrei ci fosse un attacco politico anche con il sostengo di qualcun'altro, all'estero. Non va bene, si fa anche un danno di immagine al nostro Paese, finire su tutti i giornali stranieri come se metà dei membri del governo fossero dei pericolosi criminali indagati". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Almasri.
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Susanna Marietti
Coordinatrice Antigone
Società - 29 Maggio 2020
Papa Francesco ha incontrato la nostra Barbara: una storia bellissima, contro ogni stereotipo
È una storia romantica e bellissima, con due protagonisti accomunati dall’aver saputo rompere ogni stereotipo. Barbara, detenuta nel carcere romano femminile di Rebibbia e calciatrice della società Atletico Diritti, è stata ricevuta da Papa Francesco. Si è presentata con addosso la maglia della squadra, gli ha portato in dono un gagliardetto, gli ha letto una sua poesia e lui l’ha paragonata a Trilussa. L’occasione è stata data dalla presentazione dell’iniziativa ‘We run together’, volta a raccogliere fondi per alcuni ospedali strategici nell’emergenza Covid-19.
Atletico Diritti è una società polisportiva di cui mi onoro di essere presidente. Copre il calcio, la pallacanestro e il cricket. È stata fondata nel 2014 dalla mia associazione, Antigone, insieme all’associazione Progetto Diritti e con il sostegno dell’Università Roma Tre. Nelle nostre squadre, tutte iscritte a tornei ufficiali federali tranne una, giocano persone detenute o ex detenute, ragazzi migranti e richiedenti asilo, studenti universitari. Un luogo di contaminazione, dove si mischiano esperienze diverse, dove si impara che esistono prospettive che non si sarebbero mai immaginate prima, dove la solidarietà passa facilmente da dentro a fuori il campo da gioco.
“Finalmente si parte”, racconta Barbara nel suo diario di quella mattina in Vaticano. “Io mi aspettavo la macchina di servizio, ma non è stato così, e la mia emozione saliva sia perché ero stata scelta per rappresentare la squadra, ma soprattutto perché in quella macchina con la mia ‘scorta’ mi sono sentita non una detenuta, ma una giocatrice di calcio a 5 che andava in udienza dal Papa, e questo grazie anche a chi era con me, che mi ha trattato benissimo e con assoluto rispetto e professionalità: mi hanno dato fiducia lasciandomi spazio, e io ho cercato di dare il meglio di me e ricambiare il rispetto”.
La sola squadra di Atletico Diritti che non disputa un torneo federale è anche l’unica che gioca interamente dentro un carcere: la squadra di calcio a cinque femminile di Rebibbia. Il campo del carcere non è a norma per gli standard della Figc e dunque le ragazze, fino all’inizio dell’emergenza sanitaria, hanno disputato un torneo Csi, con il permesso di giocare tutte le partite in casa.
L’alchimia tra l’entusiasmo della nostra società, la bravura delle nostre allenatrici e la stupenda gestione del carcere, caratterizzata da tempo da direzioni eccezionali e da operatori aperti e intelligenti, ha dato il massimo: il calcetto là dentro è diventato il simbolo della rottura di un modello, dello stereotipo femminile della detenzione, dell’idea della donna detenuta piangente con un qualche uomo che aspetta all’esterno e incapace di prendere in mano la propria vita. “Se possiamo migliorare in un campo da gioco allora possiamo farlo anche fuori”, è lo slogan di Barbara e delle altre ragazze.
“Più ci avvicinavamo a San Pietro più l’emozione saliva, non facevo che pensare a cosa avrei detto al Santo Padre, come mi sarei rapportata a lui, quali fossero le parole da usare in sua presenza, cosa lui mi avrebbe chiesto”. La trafila per entrare in Vaticano, una stanza, poi un’altra stanza, poi un’altra ancora. “
Eccolo, è lui, il Papa che si avvicina a noi e tutto fa tranne quello che ci avevano detto”. Qualcuno può mai sorprendersi di questo? Ha mai fatto, Papa Francesco, quello che ci si aspettava da lui? “Non segue nessuna etichetta né protocollo, fa ciò che si sente di fare e con molta tranquillità e semplicità”. Parla con Barbara, la ringrazia di essere venuta, lei gli dice di aver scritto una poesia per l’occasione, lui risponde che sarebbe felice di ascoltarla.
Papa Francesco in questi anni è stato la guida politica e spirituale più forte che il mondo abbia avuto. Lo è stato rompendo ogni schema precedente, mettendo in difficoltà gerarchie vaticane paludate, trascorrendo nel carcere minorile di Casal del Marmo il primo giovedì santo del suo pontificato, sostenendo i centri di accoglienza per migranti, mandando il proprio elemosiniere a riallacciare la luce di uno stabile occupato, dando parola al carcere davanti a tutto il mondo in una incredibile Via Crucis. Non è stato e non sarà mai un Papa. Sarà solo e sempre Papa Francesco, un unicum di una storia millenaria.
Nella loro storia personale, Barbara e le altre ragazze di Atletico Diritti hanno portato avanti un’analoga rivoluzione. Se il carcere vive di stereotipi, ciò è forse ancor più vero per il carcere femminile e per quel grande etichettamento che viene dato dal mondo esterno a ogni donna che con la commissione del reato non ha risposto alle aspettative che l’intera società aveva su di lei.
Nelle carceri femminili si organizzano sostanzialmente attività considerate femminili (la cucina, la sartoria…). Nelle carceri femminili non era mai accaduto che un gruppo di donne sentisse di star riprendendo in mano la propria vita attraverso il calcio.
“Letta la mia poesia il Santo Padre mi sorride, si alza dalla sua poltrona e mi ringrazia con tanta commozione facendomi molti complimenti e paragonandomi a Trilussa, che tra l’altro è il mio preferito!”. Dai Barbara, tira in porta!
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Milano, 30 gen. (Adnkronos) - L'orario, il luogo e un'immagine "rilevante". La consulenza dell'esperto informatico Marco Tinti, incaricato dalla procura di Milano, rafforza la credibilità di Omar T., il giovane testimone dell'incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml. Davanti agli inquirenti aveva raccontato di aver assistito e registrato con il cellulare quanto accaduto, la sera del 24 novembre scorso, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta dove lo scooter guidato da Fares Bouzidi, su cui viaggiava anche la vittima, si è scontrato con un'auto dei carabinieri, dopo che il T Max non si era fermato all'alt e aveva proseguito la fuga per venti minuti.
Il testimone aveva raccontato di essere stato costretto da altri due carabinieri, indagati per favoreggiamento e depistaggio, a cancellare un video. Se l'esame del cellulare, voluto dalla procura, non ha restituito nessun video di quella notte, "tuttavia, dall'analisi della timeline è emersa la presenza una miniatura, presumibilmente di un video, di possibile interesse". La miniatura è un'immagine di anteprima, di piccole dimensioni, generata automaticamente dal cellulare. Il frame mostra - confrontando anche con la geolocalizzazione del cellulare - un incrocio cittadino, probabilmente quello dove, intorno alle ore 4, avviene l'incidente mortale. "La rilevanza della miniatura è attribuibile sia alia data e all'ora dell'ultima modifica, sia agli elementi visivi che essa presenta" si legge nella relazione.
"La data di ultima modifica associata al file risale al giorno 24 novembre 2024 ore 4:05:07. Inoltre, comparando la miniatura con le immagini dell'incrocio stradale fornite da Google Streei View, è possibile affermare con un ragionevole grado di certezza come il file ritragga una strada cittadina compatibile con via Ripamonti a Milano. L'inquadratura sembra essere in direzione nord verso via Ripamonti, dall'angolo sud-est dell'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta". Che si tratta di un fotogramma di un video, e non di una semplice foto, il consulente lo deduce dalla dimensione del file, "tipico della maggior parte dei video registrati dal dispositivo e tuttora salvati su di esso". Inoltre, dalla cronologia di navigazione web di quella sera si evidenziano ricerche ripetute su Google 'come recuperare video da cestino' a partire dalle ore 4.38.
Palermo, 30 gen. (Adnkronos) - La ragazza di 17anni accusata di avere ucciso, nel febbraio 2024, insieme con il padre e una coppia di amici dei genitori, la madre e due fratelli, "è imputabile e capace di intendere e di volere". Lo ha deciso il gip del tribunale per i minorenni Nicola Aiello in seguito alla perizia di un neuropsichiatra infantile di Roma che ha valutato la capacità della ragazza. Il gip ha disposto l'inizio della requisitoria per il prossimo 6 marzo. La giovane è imputata per omicidio plurimo aggravato e soppressione di cadavere.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Luisa Morgantini è stata rilasciata insieme al giornalista de Il Sole 24 Ore dopo essere stati fermati in Cisgiordania dalle truppe israeliane . È una buona notizia che tuttavia non cancella la vergogna dei metodi usati contro attivisti e giornalisti stranieri dalle autorità israeliane". Lo dicono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Avs, quest’ultimo ha parlato poco fa direttamente con Morgantini che insieme a Roberto Bongiorni è in attesa che le autorità israeliane liberino i due accompagnatori palestinesi ancora in stato di fermo.
"I fermi, le prevaricazioni e le infinite attese per fare qualsiasi cosa sono il loro modo di agire per scoraggiare chiunque chieda diritti per il popolo palestinese. Ringraziamo i funzionari della Farnesina e il personale diplomatico italiano in Israele che si è impegnata in tutte queste ore per il loro rilascio. Luisa non si è mai fermata - concludono - e non lo farà neanche stavolta. Nemmeno noi".
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - In un'informativa della Guardia di finanza di Milano, tra gli atti che fanno parte del fascicolo del processo contro Chiara Ferragni - imputata per truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022) - emergono una serie di mail in cui si evince il malumore su come il team dell'imprenditrice digitale sembra voler gestire la comunicazione sugli accordi commerciali raggiunti. In una mail dell'azienda dolciaria di Cerealitalia si evidenzia come la dicitura 'acquistate l'uovo per sostenere' sarebbe "fuorviante in quanto passerebbe l'errato concetto che acquistando l'uovo si sostiene la causa benefica", mentre in realtà il numero dei prodotti venduti nulla c'entra con la somma destinata all'ente di sostegno per bambini.
Ancora più esplicite le mail in casa Balocco dopo il contrasto con il team di Chiara Ferragni è esplicito. "Mi verrebbe da rispondere 'in realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante...'" scrive una dipendente all'amministratrice delegata Alessandra Balocco (indagata) che replica: "Hai perfettamente ragione. Si attribuiscono meriti che non hanno, ma il buon Dio ne terrà conto al momento opportuno". E chi cura la comunicazione mette in allarme l'azienda dolciaria di Cuneo. "Chiara Ferragni si sta prendendo tutto il bello di questa iniziativa e voi tutto il brutto. (...) Alla faccia del nuovo Natale rosa e stiloso, insomma. Fate molta attenzione".
E le paure diventano realtà quando le denunce portano all'apertura di un fascicolo in procura e alla perquisizione della Guardia di finanza nelle aziende Ferragni. Nell'informativa viene evidenziato un messaggio Whatsapp inviato al personale: "Avviso importante. Fabio (Damato ex braccio destro dell'imprenditrice digitale, ndr) mi ha chiesto di avvisarvi di non andare in ufficio in Tbs, sia noi dell'ufficio sia chi aveva meeting con lui. C'è la Guardia di finanza e stanno interrogando parte del team". E ancora: "Ragazzi anche chi sta andando in Fenice non andate in ufficio. Sono arrivati anche li, Fabio non vuole che inizino a interrogare tutti".
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sono un garantista, non ho mai chiesto dimissioni. Sull'opportunità è una scelta che spetta alla ministra Santanchè, alla sua sensibilità, non devo dirglielo io". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Santanchè.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "C'è molta propaganda politica, legittima, da parte della segretaria del Pd. La sinistra non può dare lezioni, ripresero loro Ocalan con rullo di tamburi all'aeroporto". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Almasri.
Roma, 30 gen. (Adnkronos) - "Non vorrei ci fosse un attacco politico anche con il sostengo di qualcun'altro, all'estero. Non va bene, si fa anche un danno di immagine al nostro Paese, finire su tutti i giornali stranieri come se metà dei membri del governo fossero dei pericolosi criminali indagati". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Almasri.