Donald Trump torna a sfidare la Cina con un attacco che colpisce società, persone e governi legati all’esecutivo di Pechino. Mentre Minneapolis brucia dopo l’omicidio dell’afroamericano George Floyd e non si placano le polemiche per l’ultimo decreto esecutivo che limita l’immunità dei social, il tycoon, nella conferenza stampa delle 9 (ora italiana) dalla Casa Bianca, alza un nuovo muro tra gli Stati Uniti e la Cina. E a farne le spese sarà anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) già accusata in passato dal presidente di essere filo-cinese: “Gli Usa metteranno fine alla loro relazione con l’Oms”, ha detto.
Nel mirino del presidente americano è finita la nuova legge approvata da Pechino sulla sicurezza nazionale a Hong Kong che, di fatto, elimina il dissenso interno penalizzando i reati di sedizione, separatismo, ingerenza straniera, tradimento e aprendo anche alla presenza di agenzie di sicurezza cinesi nel Porto Profumato, oltre al dispiegamento di personale di Pechino responsabile della difesa della sicurezza nazionale nell’ex colonia britannica. Una mossa, quella della Repubblica Popolare, compiuta anche per cercare di arginare i movimenti di protesta che per mesi, prima della diffusione della pandemia, hanno sfilato per le strade della città. La legge ha scatenato nuovi scontri di piazza, con 600 arresti.
“La Cina ha violato la sua promessa di assicurare l’autonomia di Hong Kong”, ha detto Donald Trump alla Casa Bianca ribadendo che l’amministrazione Usa comincerà il processo per eliminare le esenzioni che conferiscono alla città un trattamento speciale perché con la stretta di Pechino l’ex colonia britannica “non è più autonoma”. A tal proposito, il dipartimento di Stato rivedrà anche gli avvisi di viaggio per il Porto Profumato. Inoltre, Washington individuerà anche i dirigenti di Hong Kong colpevoli “dell’erosione della sua autonomia” e prevederà delle sanzioni economiche nei loro confronti.
La stretta riguarderà anche i cittadini cinesi. Trump ha aggiunto che gli Usa “sospenderanno l’ingresso a coloro che saranno identificati dagli Stati Uniti come possibile rischio per la sicurezza nazionale”. E a questo proposito, i media giovedì avevano anticipato che l’amministrazione intende cancellare i visti di migliaia di studenti universitari e ricercatori cinesi negli Usa che hanno legami diretti con università affiliate all’Esercito Popolare di Liberazione: oggi il tycoon ha annunciato che emetterà “una direttiva per rendere sicura la ricerca nelle università americane”.
Colpite anche le aziende del Dragone quotate a Wall Street: Trump ha aggiunto di aver ordinato ad un gruppo di lavoro di studiare pratiche diverse per le compagnie cinesi presenti nei mercati azionari statunitensi.
Infine, la rottura con l’Oms: “Gli Usa metteranno fine alla loro relazione con l’organizzazione mondiale della sanità”, ha detto prima di aggiungere che i fondi Usa saranno diretti ad altre organizzazioni nel mondo.