Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene alla Cattolica, avrebbe aspettato a riaprire la circolazione anche per la regione più colpita dal virus: "Un po' di attendismo non guasterebbe". Sulla possibile seconda ondata: "Solitamente accade, non dobbiamo farci cogliere impreparati"
In Lombarda bisogna essere “prudenti” e “un po’ di attendismo non guasterebbe”. Ma, di fronte alla scelta politica è stata quella di riaprire tutte le regioni senza distinzioni dal 3 giugno, il patentino di immunità, richiesti da alcuni governatori i cui territori sono stati meno colpiti, “non è attuabile”.
Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene alla Cattolica, avrebbe aspettato a riaprire la circolazione anche per la regione più colpita dal coronavirus: “Il trend generale è sicuramente positivo, e stanno andando nella giusta direzione anche regioni come Liguria e Piemonte, che hanno avuto nei giorni passati un’incidenza di casi sopra la media – spiega a La Stampa – I numeri della Lombardia inducono però ancora alla prudenza”.
Bisogna esserlo, sottolinea il consulente di Speranza, dove la la circolazione del virus è “ancora intensa”. Insomma: “Per la Lombardia – che venerdì ha fatto registrare il 68% dei nuovi positivi di tutta Italia, ndr – un po’ di attendismo non guasterebbe. Ma le mie sono considerazioni scientifiche, poi spetta alla politica decidere in base ad altre considerazioni sociali ed economiche”, precisa. E il governo ha deciso di riapire senza distinzioni rigettando anche l’ipotesi avanzata dal governatore della Sardegna, Christian Solinas, di chiedere un patentino d’immunità a chi arriverà in vacanza sull’isola: “Un’idea affascinante, ma non è attuabile”, dice Ricciardi perché i test diagnostici rapidi “non hanno ancora dimostrato di poter rilevare con sicurezza la presenza del virus nell’organismo” e riguardo ai test sierologici “non sappiamo se gli anticorpi siano effettivamente neutralizzanti e quanto eventualmente possa durare la loro azione protettiva”.
La sfida ora, aggiunge, è “quella di rintracciare e isolare precocemente tutti i nuovi positivi e devo dire che lo si sta facendo bene un po’ in tutta Italia”, visto che “ogni settimana vediamo riaccendersi qua a là qualche nuovo focolaio” che “viene però subito rintracciato e spento”. Mentre potrebbe andare meglio sulle 3T (tracciare, testare e trattare): “Diciamo che la situazione è molto eterogenea. Sulla prima T un po’ di ritardo c’è stato – ammette – perché il tracciamento deve essere sia tecnologico, e la app deve ancora partire, sia manuale”. E anche sul rilevamento dei dati da parte delle Regioni, specifica, “da sempre c’è una certa eterogeneità” e “magari in alcune aree vanno resi più efficienti di quanto oggi non siano”.
Sistemi che vanno implementati perché, se i dati “depongono a favore” di un indebolimento del virus nel periodo estivo, Ricciardi ricorda, come fatto già dal presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, che la ‘seconda ondata’ in autunno “solitamente” è un evento che “accade per tutti i virus che colpiscono le vie respiratorie”, quindi “non dobbiamo farci cogliere impreparati”. Ma per quanto riguarda le vacanze, se la metà è in Italia, il consulente di Speranza rassicura: “Prenoterei già”.