Body shaming, quando la forma del corpo è un reato
Ogni cultura e momento storico, come sappiamo, adotta e persegue un determinato ideale di bellezza.
Oggi nel mondo occidentale, soprattutto a seguito delle mode dettate dagli “influencers”, il raggiungimento di tale parametro si sta traducendo in una vera e propria corsa alla perfezione, dimenticandosi del fatto che ciò a cui continuamente si aspira non costituisce un modello già presente in natura, bensì uno stereotipo costruito e riproposto costantemente dalla cultura prevalente.
Ci confrontiamo abitualmente con dei modelli proposti tramite le pubblicità e i social media (soprattutto i canali Instagram) in cui, attraverso un’attenta selezione e cura dell’immagine, si intende fornire lo status symbol di un corpo giudicabile a tutti gli effetti come attraente. Questo sollecita il tentativo da parte della maggioranza di adeguarsi ai modelli presentati, mettendo in mostra un’immagine di sé che risulti quanto più possibile appetibile e avvenente e che induce a vergognarsi delle proprie imperfezioni. La conseguenza potenziale è quella di essere bersagliati da commenti negativi nel caso in cui non si corrisponda agli standard considerati canonici.
Per questo negli ultimi anni si è sentito molto parlare di quello che in inglese è conosciuto col termine body shaming, di cui numerose persone cadono vittima. Si tratta a tutti gli effetti di una forma di bullismo in cui l’individuo viene giudicato per la propria forma fisica, in particolare attraverso le piattaforme social e il web.
Da un’indagine svolta dalla Nutrimente Onlus questo fenomeno sembrerebbe colpire una donna su due e le parti del corpo maggiormente prese di mira risultano, in ordine: le gambe, la pancia, il fondoschiena e i fianchi. Oltre all’avere qualche chilo di troppo (fat shaming), anche l’eccessiva magrezza può dar adito a giudizi denigratori (thin shaming).
Tuttavia questo fenomeno non sarebbe appannaggio esclusivo del mondo femminile: le statistiche indicano che il 94% delle adolescenti è stato vittima di body shaming e quasi il 65% dei ragazzi adolescenti ha riferito di essere stato oggetto di critiche e commenti umilianti sul proprio aspetto fisico.
Il body shaming costituisce senza dubbio una tendenza a dir poco imbarazzante e inaccettabile per chiunque si permetta di praticarlo, anche involontariamente. Complice è la noncuranza che si può agire comodamente dietro ad uno schermo verso una qualsiasi persona – popolare o impopolare, del mondo dello spettacolo o meno – sentita come lontana da noi, non conosciuta, e per questo oggettificata e mercificata. Le foto o i video postati sui social, così come l’immagine di chi appare in tv, potrebbero essere equiparati ad una sorta di “mostra d’esposizione”, in cui chi guarda diventa lo spettatore e il giudice delle “opere” di una galleria d’arte, sentendosi legittimato ad avanzare rimproveri qualora queste non risultino di comune gradimento.
Prima di avanzare critiche, sarebbe adeguato chiedersi come possa reagire internamente la persona che le riceve, soprattutto se si tratta di ragazzi giovani con una personalità ancora non del tutto sicura.
Ciò che molti sembrano sottovalutare riguarda l’importanza dell’immagine corporea come aspetto cruciale dell’autostima della persona, e lo diviene ancora di più nel rapporto che si appresterà ad instaurare con gli altri, significativi e non. L’autostima di una persona va oltretutto a riversarsi sulla sfera intima e sessuale e conduce all’instaurarsi di un’immagine di sé come individuo non degno di essere guardato, toccato, amato: rappresentazione che, se non adeguatamente affrontata e analizzata in tutte le sue errate distorsioni che si vanno via via radicando, può rischiare di irrigidire la modalità di approccio e di avvicinamento agli altri, creando convinzioni errate e deleterie per la persona stessa.
Fondamentale, oggi più che mai, è l’attitudine a prendersi cura del proprio corpo, proteggendolo dagli attacchi infondati da parte degli altri e dalle proprie convinzioni di inadeguatezza. In fondo, siamo tutti portatori di insicurezze e dubbi, e proviamo lo stesso grado di vergogna nel momento in cui veniamo additati.
Il body shaming costituisce attualmente un reato perseguibile penalmente attivando una denuncia presso la polizia postale e i carabinieri. A gennaio 2020 la Camera ha infatti accettato la proposta di legge contro body shaming e fat shaming, la quale prevede 8 articoli che rappresentano un’estensione della legge sul cyberbullismo approvata nel 2017. Di recente è stato inoltre attivato un numero telefonico di assistenza gratuita attivo 24 ore su 24 (il 114) e resa disponibile un’app anti-violenza.
Si ringrazia per la collaborazione la dr.ssa Elisa Ginanneschi
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "In un mutato e minaccioso quadro internazionale, il piano Ue per la difesa è per i Socialisti e Democratici europei un primo importante passo per assicurare il necessario sostegno all’Ucraina e la sicurezza dei nostri cittadini. A Bruxelles siamo al lavoro perché dal Parlamento venga una spinta forte nella direzione della condivisione e del coordinamento degli investimenti, verso una vera difesa comune europea". Lo scrive sui social l'eurodeputato Pd, Giorgio Gori.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La linea del Partito Socialista Europeo è chiara, netta ed inequivocabile: il ReArm Europe è un atto iniziale importante per la creazione di una difesa comune europea". Lo scrive la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno del Pd, sui social.
"Non c’è nessuna rincorsa bellicista, nessuna distruzione del welfare e di quanto con fatica abbiamo costruito dopo la pandemia ma solo la necessità di rendere più sicuro il nostro continente e le nostre democrazie. Cosi come fu per il NextGenerationEu siamo davanti ad una svolta storica per l’Unione Europea che punterà su indipendenza strategica, acquisti comuni e innovazione".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “Per la difesa europea servono investimenti comuni in sicurezza, una sola politica estera, economia forte e società coesa, serve un vero salto di qualità verso gli Stati Uniti d’Europa. Di fronte alle minacce che si profilano bisogna sostenere le nostre capacità di difesa nel modo più credibile, senza frammentare le spese tra gli Stati e neanche dando ancora soldi all’America come vorrebbe Trump. Il punto di vista portato dalla segretaria Schlein al vertice del Pse è stato ascoltato ed è positivo l’accordo dei socialisti europei sui fondi di coesione. Il Pd indica una strada di fermezza, consapevolezza e responsabilità sociale, senza farsi distrarre da alcun richiamo”. Lo dichiara Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Partito democratico.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Decidere maggiori investimenti per rendere più sicuro e protetto il nostro continente è una scelta non più rinviabile. La difesa europea è un pilastro fondamentale della nostra autonomia strategica. Non possiamo avere tentennamenti su questo obiettivo. La discussione non è sul se, ma sul come arrivarci". Così Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri e Difesa a Palazzo Madama.
"In questi giorni i nostri a Bruxelles stanno facendo un lavoro prezioso per evitare che si utilizzino i fondi di coesione per finanziare spese militari e per incentivare, attraverso gli strumenti europei vecchi e nuovi, le collaborazioni industriali e gli acquisti comuni fra Paesi Europei, l’interoperabilità dei sistemi e i programmi sugli abilitanti strategici (spazio, cyber, difesa aerea, trasporto strategico). In questo quadro, va salutato positivamente che dopo il Next Generation si consolidi l’idea di emettere debito comune per finanziare un bene pubblico europeo come la difesa".
"Anche perché sarà per noi meno complicato continuare la nostra battaglia per estenderlo agli altri pilastri dell’autonomia strategica, a partire dalle politiche per accompagnare la transizione ecologica e digitale. Un passo importante quindi, come sottolineato dal nostro gruppo a Bruxelles, a cui certamente ne dovranno seguire altri se si vuole davvero rafforzare la nostra difesa comune”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "L’Unione Europea si trova a un bivio: o si presenta unita o rischia la marginalità politica. La guerra in Ucraina, e l’attuale voltafaccia americano, hanno reso evidente l’urgenza di una politica di difesa comune che non può essere frenata dagli interessi delle singole nazioni". Così l'eurodeputato Pd, Pierfrancesco Maran. "Una Difesa progressivamente comune perché, agendo come 27 eserciti nazionali, rischiamo l’impotenza".
"Oggi è necessario un passaggio di fase che aumenti gli investimenti volti a garantire una deterrenza da nuova aggressioni russe dopo il disimpegno americano ma anche a rendere più omogenea la difesa europea, con forniture simili, riducendo le duplicazioni di spese tra paesi e le inefficienze. L’Unione Europea deve dotarsi di una propria architettura di sicurezza, capace di garantire responsività e affermarsi come attore decisivo nello scenario internazionale".
"L’iniziativa della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al di là del nome infelice 'RearmEU', è un primo passo in questa direzione. Va tuttavia integrata e sviluppata identificando con chiarezza quali sono le linee di spesa utilizzate, in che modo questo aiuto può supportare immediatamente l’Ucraina, come si intende sostenere una crescente produzione industriale europea nell’ottica di arrivare ad una vera interoperabilità e difesa comune".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Penso che sia l’ennesimo episodio di antisemitismo che vuole legare la guerra in Medio oriente all’insulto alla memoria della Shoah. È terribile". Lo dice all'Adnkronos il segretario di Sinistra per Israele Emanuele Fiano a proposito del ritrovamento nel cantiere del museo della Shoah a Roma di escrementi, una testa di maiale e scritte che ricordano i morti a Gaza oltre ad alcuni volantini pro Palestina sono. Sull'episodio indaga la Digos.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "La sinistra". Lo scrive su Twitter il senatore del Pd Filippo Sensi rilanciando un post di Pedro Sanchez in cui, a margine del Consiglio europeo straordinario, il premier spagnolo tra l'altro dice: "Oggi dobbiamo mandare un messaggio chiaro ai cittadini: l’Europa è molto più potente di quanto pensiamo. Nessuno minaccerà la nostra pace, la nostra sicurezza o la nostra prosperità".
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Adele Fabrizi
Psicologa e psicoterapeuta
Società - 31 Maggio 2020
Body shaming, quando la forma del corpo è un reato
Ogni cultura e momento storico, come sappiamo, adotta e persegue un determinato ideale di bellezza.
Oggi nel mondo occidentale, soprattutto a seguito delle mode dettate dagli “influencers”, il raggiungimento di tale parametro si sta traducendo in una vera e propria corsa alla perfezione, dimenticandosi del fatto che ciò a cui continuamente si aspira non costituisce un modello già presente in natura, bensì uno stereotipo costruito e riproposto costantemente dalla cultura prevalente.
Ci confrontiamo abitualmente con dei modelli proposti tramite le pubblicità e i social media (soprattutto i canali Instagram) in cui, attraverso un’attenta selezione e cura dell’immagine, si intende fornire lo status symbol di un corpo giudicabile a tutti gli effetti come attraente. Questo sollecita il tentativo da parte della maggioranza di adeguarsi ai modelli presentati, mettendo in mostra un’immagine di sé che risulti quanto più possibile appetibile e avvenente e che induce a vergognarsi delle proprie imperfezioni. La conseguenza potenziale è quella di essere bersagliati da commenti negativi nel caso in cui non si corrisponda agli standard considerati canonici.
Per questo negli ultimi anni si è sentito molto parlare di quello che in inglese è conosciuto col termine body shaming, di cui numerose persone cadono vittima. Si tratta a tutti gli effetti di una forma di bullismo in cui l’individuo viene giudicato per la propria forma fisica, in particolare attraverso le piattaforme social e il web.
Da un’indagine svolta dalla Nutrimente Onlus questo fenomeno sembrerebbe colpire una donna su due e le parti del corpo maggiormente prese di mira risultano, in ordine: le gambe, la pancia, il fondoschiena e i fianchi. Oltre all’avere qualche chilo di troppo (fat shaming), anche l’eccessiva magrezza può dar adito a giudizi denigratori (thin shaming).
Tuttavia questo fenomeno non sarebbe appannaggio esclusivo del mondo femminile: le statistiche indicano che il 94% delle adolescenti è stato vittima di body shaming e quasi il 65% dei ragazzi adolescenti ha riferito di essere stato oggetto di critiche e commenti umilianti sul proprio aspetto fisico.
Il body shaming costituisce senza dubbio una tendenza a dir poco imbarazzante e inaccettabile per chiunque si permetta di praticarlo, anche involontariamente. Complice è la noncuranza che si può agire comodamente dietro ad uno schermo verso una qualsiasi persona – popolare o impopolare, del mondo dello spettacolo o meno – sentita come lontana da noi, non conosciuta, e per questo oggettificata e mercificata. Le foto o i video postati sui social, così come l’immagine di chi appare in tv, potrebbero essere equiparati ad una sorta di “mostra d’esposizione”, in cui chi guarda diventa lo spettatore e il giudice delle “opere” di una galleria d’arte, sentendosi legittimato ad avanzare rimproveri qualora queste non risultino di comune gradimento.
Prima di avanzare critiche, sarebbe adeguato chiedersi come possa reagire internamente la persona che le riceve, soprattutto se si tratta di ragazzi giovani con una personalità ancora non del tutto sicura.
Ciò che molti sembrano sottovalutare riguarda l’importanza dell’immagine corporea come aspetto cruciale dell’autostima della persona, e lo diviene ancora di più nel rapporto che si appresterà ad instaurare con gli altri, significativi e non. L’autostima di una persona va oltretutto a riversarsi sulla sfera intima e sessuale e conduce all’instaurarsi di un’immagine di sé come individuo non degno di essere guardato, toccato, amato: rappresentazione che, se non adeguatamente affrontata e analizzata in tutte le sue errate distorsioni che si vanno via via radicando, può rischiare di irrigidire la modalità di approccio e di avvicinamento agli altri, creando convinzioni errate e deleterie per la persona stessa.
Fondamentale, oggi più che mai, è l’attitudine a prendersi cura del proprio corpo, proteggendolo dagli attacchi infondati da parte degli altri e dalle proprie convinzioni di inadeguatezza. In fondo, siamo tutti portatori di insicurezze e dubbi, e proviamo lo stesso grado di vergogna nel momento in cui veniamo additati.
Il body shaming costituisce attualmente un reato perseguibile penalmente attivando una denuncia presso la polizia postale e i carabinieri. A gennaio 2020 la Camera ha infatti accettato la proposta di legge contro body shaming e fat shaming, la quale prevede 8 articoli che rappresentano un’estensione della legge sul cyberbullismo approvata nel 2017. Di recente è stato inoltre attivato un numero telefonico di assistenza gratuita attivo 24 ore su 24 (il 114) e resa disponibile un’app anti-violenza.
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Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
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Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "In un mutato e minaccioso quadro internazionale, il piano Ue per la difesa è per i Socialisti e Democratici europei un primo importante passo per assicurare il necessario sostegno all’Ucraina e la sicurezza dei nostri cittadini. A Bruxelles siamo al lavoro perché dal Parlamento venga una spinta forte nella direzione della condivisione e del coordinamento degli investimenti, verso una vera difesa comune europea". Lo scrive sui social l'eurodeputato Pd, Giorgio Gori.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "La linea del Partito Socialista Europeo è chiara, netta ed inequivocabile: il ReArm Europe è un atto iniziale importante per la creazione di una difesa comune europea". Lo scrive la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno del Pd, sui social.
"Non c’è nessuna rincorsa bellicista, nessuna distruzione del welfare e di quanto con fatica abbiamo costruito dopo la pandemia ma solo la necessità di rendere più sicuro il nostro continente e le nostre democrazie. Cosi come fu per il NextGenerationEu siamo davanti ad una svolta storica per l’Unione Europea che punterà su indipendenza strategica, acquisti comuni e innovazione".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “Per la difesa europea servono investimenti comuni in sicurezza, una sola politica estera, economia forte e società coesa, serve un vero salto di qualità verso gli Stati Uniti d’Europa. Di fronte alle minacce che si profilano bisogna sostenere le nostre capacità di difesa nel modo più credibile, senza frammentare le spese tra gli Stati e neanche dando ancora soldi all’America come vorrebbe Trump. Il punto di vista portato dalla segretaria Schlein al vertice del Pse è stato ascoltato ed è positivo l’accordo dei socialisti europei sui fondi di coesione. Il Pd indica una strada di fermezza, consapevolezza e responsabilità sociale, senza farsi distrarre da alcun richiamo”. Lo dichiara Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Partito democratico.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Decidere maggiori investimenti per rendere più sicuro e protetto il nostro continente è una scelta non più rinviabile. La difesa europea è un pilastro fondamentale della nostra autonomia strategica. Non possiamo avere tentennamenti su questo obiettivo. La discussione non è sul se, ma sul come arrivarci". Così Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri e Difesa a Palazzo Madama.
"In questi giorni i nostri a Bruxelles stanno facendo un lavoro prezioso per evitare che si utilizzino i fondi di coesione per finanziare spese militari e per incentivare, attraverso gli strumenti europei vecchi e nuovi, le collaborazioni industriali e gli acquisti comuni fra Paesi Europei, l’interoperabilità dei sistemi e i programmi sugli abilitanti strategici (spazio, cyber, difesa aerea, trasporto strategico). In questo quadro, va salutato positivamente che dopo il Next Generation si consolidi l’idea di emettere debito comune per finanziare un bene pubblico europeo come la difesa".
"Anche perché sarà per noi meno complicato continuare la nostra battaglia per estenderlo agli altri pilastri dell’autonomia strategica, a partire dalle politiche per accompagnare la transizione ecologica e digitale. Un passo importante quindi, come sottolineato dal nostro gruppo a Bruxelles, a cui certamente ne dovranno seguire altri se si vuole davvero rafforzare la nostra difesa comune”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "L’Unione Europea si trova a un bivio: o si presenta unita o rischia la marginalità politica. La guerra in Ucraina, e l’attuale voltafaccia americano, hanno reso evidente l’urgenza di una politica di difesa comune che non può essere frenata dagli interessi delle singole nazioni". Così l'eurodeputato Pd, Pierfrancesco Maran. "Una Difesa progressivamente comune perché, agendo come 27 eserciti nazionali, rischiamo l’impotenza".
"Oggi è necessario un passaggio di fase che aumenti gli investimenti volti a garantire una deterrenza da nuova aggressioni russe dopo il disimpegno americano ma anche a rendere più omogenea la difesa europea, con forniture simili, riducendo le duplicazioni di spese tra paesi e le inefficienze. L’Unione Europea deve dotarsi di una propria architettura di sicurezza, capace di garantire responsività e affermarsi come attore decisivo nello scenario internazionale".
"L’iniziativa della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al di là del nome infelice 'RearmEU', è un primo passo in questa direzione. Va tuttavia integrata e sviluppata identificando con chiarezza quali sono le linee di spesa utilizzate, in che modo questo aiuto può supportare immediatamente l’Ucraina, come si intende sostenere una crescente produzione industriale europea nell’ottica di arrivare ad una vera interoperabilità e difesa comune".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Penso che sia l’ennesimo episodio di antisemitismo che vuole legare la guerra in Medio oriente all’insulto alla memoria della Shoah. È terribile". Lo dice all'Adnkronos il segretario di Sinistra per Israele Emanuele Fiano a proposito del ritrovamento nel cantiere del museo della Shoah a Roma di escrementi, una testa di maiale e scritte che ricordano i morti a Gaza oltre ad alcuni volantini pro Palestina sono. Sull'episodio indaga la Digos.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "La sinistra". Lo scrive su Twitter il senatore del Pd Filippo Sensi rilanciando un post di Pedro Sanchez in cui, a margine del Consiglio europeo straordinario, il premier spagnolo tra l'altro dice: "Oggi dobbiamo mandare un messaggio chiaro ai cittadini: l’Europa è molto più potente di quanto pensiamo. Nessuno minaccerà la nostra pace, la nostra sicurezza o la nostra prosperità".