Il piano per il rilancio dell'isola nell’annus horribilis del turismo mondiale. Il governatore si sfila dalle altre regioni e soprattutto dal piano unitario del governo nazionale: "Il turista si iscrive ad una app che si chiama 'Sicilia si cura” e resta in contatto con il nostro sistema sanitario regionale. Ma sarà facoltativo". Dalla regione 75 milioni per scontare del 33 percento le vacanze ai turisti. L'assessore: "Ogni tre notti ne regaleremo una, vuol dire che su sei notti, due saranno gratis"
Un’app per tracciare i turisti in entrata, la telemedicina per seguirli h24 se verranno contagiati, e uno sconto del 33 percento sul soggiorno. Il costo? Solo per la vacanza scontata – “Ogni tre notti ne regaliamo una” – la Regione impiegherà risorse per 75 milioni di euro.
È questo, in sintesi, il piano per il rilancio della Sicilia nell’annus horribilis del turismo mondiale. Così il governatore Nello Musumeci vuole salvare il salvabile di una stagione estiva che si annuncia in rosso. Sfilandosi dalle altre Regioni e soprattutto dal piano unitario del governo nazionale. Un piano che verrà “presentato a giorni”, ma già anticipato dal presidente ai microfoni del programma radiofonico Un giorno da Pecora: “Il turista si iscrive ad una app che si chiama ‘Sicilia si cura” e resta in contatto con il nostro sistema sanitario regionale. Stiamo lavorando, sotto il coordinamento di Guido Bertolaso, per mettere su il protocollo di sicurezza nella fase 2 e dal 5 giugno saremo operativi”. Musumeci conferma così il ruolo dell’ex capo della Protezione civile, dopo giorni di polemiche su una presunta nomina, poi smentita, a capo emergenza Covid, ruolo rimasto scoperto dopo l’arresto per corruzione di Antonino Candela.
E dire che Musumeci in conferenza stampa aveva chiarito: “Sapevo che Bertolaso andava a Trapani dove ormeggia la sua barca, così ci siamo incontrati e abbiamo mangiato assieme qualcosa”. Da vacanziere a gestore delle vacanze in Sicilia, il passo non sembra essere stato lunghissimo. Il flusso coordinato dall’uomo “giusto per gestire le crisi”, molto amato da Silvio Berlusconi, ruoterà intorno ad un’applicazione che però non sarà obbligatoria: “La scelta è facoltativa – assicura Musumeci – solo se il turista vuole sentirsi accompagnato durante la sua vacanza“. Accompagnato ma non seguito: “Non geolocalizzeremo nessuno – spiega, invece, l’assessore al Turismo, Manlio Messina – offriremo invece un’assistenza sanitaria non per metterli dunque sotto controllo ma per dare sicurezza a chi entra in Sicilia dove i numeri del contagio sono stati sempre molto contenuti”.
L’app, d’altronde, esiste già. “Sicilia Si Cura” è stata già attivata durante il lockdown dalla Regione e dalla Protezione civile. Ma a giorni verrà presentata una versione 2.0: è stato messo a punto un aggiornamento per permettere il monitoraggio dei pazienti attraverso la telemedicina. Ma non solo: “È un’evoluzione di quella attuale che sarà in grado di offrire anche informazioni turistiche”, continua Messina. Come funzionerà? Il turista che arriva in Sicilia dovrà compilare un questionario, in sostanza, una sorta di “anamnesi” anche burocratica: “Chi verrà in vacanza dovrà solo rispondere alle domande, dichiarando lo stato di salute e i movimenti precedenti all’ingresso nell’Isola”, chiarisce l’assessore regionale.
Una volta dentro però si è liberi: “Non si dovrà fare altro, a meno che non sia poi lo stesso turista a chiedere assistenza, sempre tramite l’app, qualora dovesse sviluppare sintomi come febbre e tosse, a quel punto verrà attivato il protocollo sanitario: chi entrerà in Sicilia avrà la nostra assistenza sanitaria totale”. Nel caso in cui dovesse sviluppare la malattia durante il soggiorno, sarà poi assistito da remoto h24. Come? Dall’Irccs Neurolesi Bonino Pulejo di Messina. Che già svolge questo tipo di servizio “da tre anni per disabili in associazione col Ministero della Salute su tutto il territorio nazionale”, sostiene Dino Bramanti, direttore dell’istituto messinese (già candidato a sindaco della città dello Stretto con Forza Italia, poi passato alla Lega).
Nel caso in cui, dunque, il turista si ammalasse nell’isola verrà seguito dai medici del Neurolesi: “Una volta accertata la positività al Covid, una nostra squadra di medici andrà ‘a casa’ del turista per fornirlo di alcuni strumenti – spiega Bramanti – avrà il tablet con relativa sim e un multiparamedico che monitorerà lo stato di salute su diversi aspetti, il battito, l’ossigenazione, perfino altre patologie come il diabete, se ne fosse affetto. Informazioni che verranno immediatamente comunicate al nostro centro dove potremo essere continuamente aggiornati sullo stato di salute del paziente e sapere quando intervenire nel caso di un aggravamento delle condizioni di salute: un servizio che già svogliamo da 5 anni, tre su tutto il territorio nazionale assieme agli altri Irccs”.
Un servizio sanitario a tutto tondo, anche in caso non si trattasse di Covid-19: “In quel caso saranno le strutture sanitarie pubbliche a monitorare la condizione dei pazienti in base alla patologia sviluppata: dal femore fratturato alla semplice influenza”, conclude Bramanti.
Un servizio di assistenza sanitaria a 360 gradi per rassicurare i turisti ed evitare le perdite previste per l’imminente stagione. Solo a Taormina, la più colpita dal Covid-19 perché centro eletto del turismo internazionale, la previsione degli albergatori è di una perdita del 70 percento. Ma per “conquistare” l’appetito vacanziero di italiani e stranieri, il governo Musumeci prevede anche sconti del 33 per cento: “Ogni tre notti ne regaleremo una – assicura Messina –, vuol dire che su sei notti, due saranno gratis, ma non solo: sarà gratuito anche l’ingresso a siti archeologici come la Valle dei Templi e ingresso parco archeologico Agrigento, visite guidate, servizi di guide subacquee”. Uno sconto per i turisti per il quale la Regione impiegherà risorse per 75 milioni di euro. Non è noto, invece, al momento quanto spenderà la Regione per la app traccia-turisti.