Quest’anno siamo già a casa da scuola ma solitamente il 2 giugno è giorno di vacanza. Perché? È la festa della Repubblica italiana: tra il 2 e il 3 giugno 1946, si tenne il referendum con cui gli italiani, dopo 85 anni di regno della dinastia dei Savoia (di cui 20 di dittatura fascista, conclusa durante la Seconda Guerra Mondiale), scelsero di far diventare l’Italia una Repubblica costituzionale, abolendo la monarchia. Il referendum del 1946 segnò un’importante svolta anche perché per la prima volta votarono anche le donne. Bisogna infatti pensare che fino ad allora le donne non avevano gli stessi diritti degli uomini, dal momento che era loro negato il diritto di voto. Da quel giugno 1946 donne e uomini sono stati considerati uguali e un articolo della Costituzione ha poi definito meglio questa uguaglianza.
A tutti fu consegnata una scheda sulla quale bisognava mettere una croce per scegliere tra Repubblica e Monarchia. Vinse la Repubblica con uno scarto minimo di voti: 12.718.641 voti contro 10.718.502. Oggi, dopo 74 anni, festeggiamo quella giornata. Dal 1948, per esempio, in via dei Fori Imperiali, a Roma, si tiene una sfilata militare in onore della Repubblica. La cerimonia attuale prevede la deposizione di una corona d’alloro al monumento del Milite Ignoto a Roma, simbolo di tutti i caduti in guerra e che non sono mai stati riconosciuti, sull’Altare della Patria. Uno dei momenti più spettacolari della parata rimane quello dell’esibizione delle Frecce Tricolori: dieci aerei, di cui nove in formazione e uno solista, che compongono la pattuglia acrobatica più numerosa del mondo.
Il tradizionale protocollo poi prevede che le celebrazioni proseguano nel pomeriggio con l’apertura al pubblico dei giardini del palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana, con concerti delle bande dell’Esercito Italiano, della Marina Militare Italiana, dell’Aeronautica Militare Italiana, dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo di Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato. Quest’anno a causa dell’emergenza coronavirus non ci saranno parate davanti alla folla, ma solo il Presidente Sergio Mattarella deporrà una corona di fiori sull’Altare della Patria per poi recarsi in Lombardia dove farà visita ai cittadini di Codogno, il paese del Lodigiano che per primo è stato colpito dal contagio.
Per far conoscere meglio questa ricorrenza ai ragazzi, ecco alcune letture per parlare della Costituzione e dei suoi valori in modo semplice e coinvolgente.
1 – “La costituzione è anche nostra”, testi di Roberto Piumini e illustrazioni Emanuele Luzzati, Sonda edizioni. Sono raccontati i valori della Costituzione attraverso 15 parole-chiave: democrazia, lavoro, diritti umani, uguaglianza, diritti e doveri, unità della Repubblica, rispetto delle diversità linguistiche, Stato e chiesa, dialogo tra le religioni, cultura e ricerca, ambiente, arte e storia, accoglienza dello straniero, pace, tricolore. La prima parte della Costituzione italiana viene proposta in dodici lingue (albanese, arabo, cinese, ebraico, francese, inglese, portoghese, rumeno, russo, spagnolo, tedesco), compreso l’italiano, per consentire ai bambini italiani e a quelli provenienti da altri Paesi e culture di comprenderla più profondamente e di sentirla più vicina alla propria mente e al proprio cuore. Il testo è arricchito dai commenti del costituzionalista Valerio Onida.
2. “La Repubblica a piccoli passi” di Fausto Vitaliano, Motta Junior – Un volume che spiega, con chiarezza e semplicità, cos’è e coma funzione la Repubblica Italiana, cosa significa res pubblica, cos’è la democrazia, perché è così importante la Costituzione, cosa fanno in Parlamento, a cosa servono i ministeri, come nasce una legge, cos’è un partito politico…e tanti altri argomenti che sembrano complicati, ma non lo sono affatto!
3. “La Costituzione raccontata ai bambini” di Anna Sarfatti, Mondadori – Le parole della Costituzione rompono le righe e si mettono a giocare. Così gli articoli diventano filastrocche, immagini poetiche per far conoscere ai bambini i principi fondamentali, i doveri inderogabili e i diritti inviolabili come la libertà, l’uguaglianza, la pace, la giustizia, la dignità e il lavoro. Per sentirsi veri cittadini e vivere insieme nel pieno rispetto reciproco.
4. “Sei stato tu?” di Gherardo Colombo e Anna Sarfatti, Salani Editore – I principi della Costituzione spiegati ai ragazzi con semplicità da uno stimato ex magistrato e da un’attivissima scrittrice e insegnante. Gherardo Colombo e Anna Sarfatti firmano insieme un testo per giovani lettori e per adulti curiosi, che nasce sul campo, dai loro incontri coi ragazzi. Ogni tema è al centro di un capitolo, ogni capitolo è suddiviso in domande. Tra queste: ma noi bambini siamo cittadini? E i bambini nella pancia della mamma? Certe volte i maestri hanno le preferenze tra i bambini. Ma la Costituzione non dice che siamo tutti uguali? Che cosa può fare un bambino se lo trattano male in famiglia? I grandi non ci ascoltano, non gli interessa quello che pensiamo. E poi non possiamo votare. Siamo cittadini meno importanti? Un libro semplice e completo, indispensabile per capire come funziona il nostro Stato. Un testo di educazione civica che risponde alle grandi domande dei piccoli e non solo, seguendo le indicazioni ministeriali per l’insegnamento di ‘Cittadinanza e Costituzione’ nelle scuole.
5. “La Costituzione spiegata a mia figlia” di Giangiulio Ambrosini, Einaudi – Una lettura che aiuta a comprendere la Costituzione e il modo in cui le sue norme influiscono sulla vita quotidiana, dal principio dell’uguaglianza al diritto del lavoro, alla libertà sindacale. Utilizzando la forma del dialogo fra padre e figlia, Ambrosini getta le prime basi di una partecipazione costruttiva alla vita civile. Da un lato, considera l’esperienza storica nei suoi vari sviluppi – dallo Statuto albertino al 1948 – dall’altro valuta l’attualità critica, attraverso la disamina dei principi che hanno ispirato il dettato costituzionale e che fondano lo Stato di diritto