Nella notte a casa della vittima è scoppiata una lite, al termine della quale Bettino Puritani ha ucciso Vincenzo Arrigo usando come arma l'attrezzo agricolo. La vittima aveva testimoniato nell'ultimo processo per la strage di piazza della Loggia: il 59enne aveva condiviso la cella con il giovane militante padovano di Ordine nuovo Maurizio Tramonte, condannato poi all'ergastolo
Uccide a colpi di roncola l’amico Vincendo Arrigo, 59enne, che lo ospitava dopo essere stato allontanato dalla famiglia per maltrattamenti sulla moglie. L’aggressore Bettino Puritani, di 53 anni, stava scontando infatti i domiciliari a casa di Arrigo a Esine in Val Camonica, in provincia di Brescia: da quanto si apprende, nella notte è scoppiata una lite, al termine della quale il Puritani ha ucciso il 59enne usando come arma l’attrezzo agricolo. L’assassino è stato poi arrestato dai carabinieri giunti sul posto verso le 4 di notte che lo hanno trovato ancora sporco di sangue.
Arrigo aveva testimoniato nell’ultimo processo per la strage di piazza della Loggia. La vittima, infatti, aveva condiviso la cella con il giovane militante padovano di Ordine nuovo Maurizio Tramonte, condannato poi all’ergastolo, insieme a Carlo Maria Maggi, capo del gruppo neofascista Ordine nuovo nel Triveneto. La testimonianza del 59enne aveva confermato la presenza di Tramonte in piazza il giorno dell’attentato durante un comizio antifascista, il 28 maggio 1974, che aveva causato la morte di otto persone e più di 100 erano rimaste ferite: la vittima, infatti, aveva rivelato durante il processo che il condannato quando condividevano ancora la cella una volta gli aveva mostrato una fotografia in bianco e nero proprio di quel giorno, spiegando che lui c’era.