Annunci, realtà dei fatti e polemiche. La Fase 3 della Sardegna continua a vivere su un doppio binario: le parole (e i provvedimenti) del governatore Christian Solinas e quanto accade effettivamente nella regione, che di fatto non è totalmente aperta come il resto d’Italia. Due i motivi: un’ordinanza del presidente regionale, ma soprattutto il via libera ritardato (di dieci giorni) al trasporto aereo e marittimo senza distinzioni, come si legge nel comunicato del ministero dei Trasporti. “Considerata la particolare situazione dell’organizzazione sanitaria dell’isola, fino al 12 giugno il trasporto marittimo e aereo (su Cagliari, Alghero e Olbia) di viaggiatori di linea da e verso la Sardegna è limitato ai servizi svolti in continuità territoriale in servizio pubblico – si legge nella nota diffusa dal Mit – A partire dal 13 giugno è previsto il riavvio di tutti i voli domestici da e per la Sardegna e anche il trasporto marittimo passeggeri non avrà limitazioni“. Una decisione che ha provocato le proteste di albergatori e ristoratori, che parlano di “danno gravissimo per il settore“.
Solinas: “Sardegna bella e sicura dal punto di vista sanitario” – Limitazioni, appunto. Che il governatore leghista Solinas (che ha messo da parte l’idea del passaporto sanitario) traduce in uno slogan chiaro: “Isola bella e sicura dal punto di vista sanitario”. Durante un videomessaggio su Facebook, infatti, il governatore ha parlato di “stagione di transizione e di programmazione per l’economia turistica per il suo indotto”, per poi ribadire che “la Sardegna riapre ed è pronta ad accogliere i turisti e a offrire loro, oltre le tradizionali bellezze ambientali e paesaggistiche, una regione che garantisce la sicurezza sanitaria“. Come? Con “un sistema che, con la registrazione e la possibilità volontaria di accettare un’app che si occupa del tracciamento, darà l’opportunità di trascorrere una vacanza, garantiti anche dal punto di vista sanitario – ha aggiunto – Tutto questo lo incentiveremo ancora di più attraverso un sistema di voucher, di bonus spendibili in regione per chi vorrà, per senso etico e solidale, effettuare anche un test prima di arrivare in Sardegna“. Fin qui le parole di Solinas, che spiegano fino a un certo punto l’applicazione citata nel videomaessaggio.
Come funziona l’applicazione sarda – Nella fattispecie di tratta di una registrazione obbligatoria, e non volontaria, per chi arriva in Sardegna, con un questionario che traccia anche gli eventuali spostamenti interni. Il questionario va compilato on line sul sito della Regione prima della partenza, o attraverso la app “Sardegna Sicura” per il tracciamento dei contatti su base volontaria. Sono le procedure previste dall’ordinanza, firmata ieri a tarda notte, dal governatore Solinas. Una copia della ricevuta della registrazione dovrà essere allegata alla carta d’imbarco e al documento d’identità. La registrazione, inoltre, è obbligatoria per “tutti i soggetti che intendono imbarcarsi su linee aeree o marittime dirette in Sardegna, a prescindere dai luoghi di provenienza e al solo fine di monitorare gli ingressi e le permanenze su tutto il territorio regionale“, come si legge nel provvedimento del presidente di regione.
Saranno i vettori aerei e marittimi a verificare, prima dell’imbarco, se i passeggeri hanno la ricevuta dell’avvenuta registrazione. Per i primi giorni però, coloro che abbiano già richiesto e ottenuto l’autorizzazione prevista dalle precedenti ordinanze, “questa si intende equipollente alla registrazione”. Inoltre “nelle giornate del 3 e del 4 giugno, i passeggeri imbarcati su navi in linea da/e verso la Sardegna, già muniti di autorizzazione sono autorizzati alla partenza o allo sbarco. In più fino al 12 giugno, per i passeggeri che non abbiano provveduto alla compilazione della registrazione prima dell’imbarco in via telematica, “è possibile la compilazione manuale del modulo a bordo, che dovrà essere consegnato all’arrivo al presidio medico sanitario del porto o aeroporto”. Solo dal 13 giugno, quindi, la situazione tornerà alla normalità, come nel resto d’Italia, con il via libera ai voli low cost e a tutti i traghetti da e per l’isola.
Unimpresa: “Enorme danno per alberghi e ristoranti” – “La chiusura della Sardegna stabilita ieri pomeriggio, alla chetichella, con un comunicato sibillino del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, corre il rischio di creare un danno enorme per alberghi e ristoranti”. Parola del presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, che in una nota ha criticato aspramente la decisione del Mit. “Si tratta di una decisione incomprensibile, assunta da parte del governo a meno di 24 ore dalla riapertura del Paese e dell’abbattimento dei cosiddetti confini regionali – ha detto Ferrara – Ma c’è un altro aspetto, per certi versi ancora più allarmistico e sconcertante: col comunicato diffuso ieri, il Mit motiva la sua decisione con una non meglio precisata ‘particolare situazione dell’organizzazione sanitaria dell’isola’”.
Per il presidente di Unimpresa “si tratta di un’affermazione gravissima che fa riferimento a problemi del servizio sanitario territoriale e della organizzazione degli ospedali sardi sui quali è auspicabile un immediato intervento del presidente della regione Christian Solinas“. E ancora: “La decisione non tiene in considerazione i danni economici cagionati agli imprenditori del settore turistico e di quelli collegati che già si erano attivati ed erano pronti a partire da oggi, mentre saranno di fatto congelati in lockdown per altri 10 giorni: salteranno le prenotazioni e gli incassi subiranno inevitabili effetti, ma andranno comunque pagati stipendi, affitti, fornitori, tasse e balzelli vari”. Infine la conclusione: “La chiusura è stata decisa, la Sardegna è chiusa: ma il governo non ha accompagnato la sua scelta con opportune misure economiche né si è preoccupato di chiarire se c’è un problema sanitario rilevante, capace – questo sì – di pregiudicare seriamente l’intera stagione turistica“.