Benché sia un grande affezionato alla Montée des Marche, il regista romano non ha evidentemente apprezzato il “bollino” della Croisette quale garanzia sufficiente per un’opera che chiaramente merita ben altro. Cioè un vero festival
Mi si nota di più virtuale a Cannes o reale a Venezia? E il morettismo – stavolta – non ha avuto dubbi: il Lido sarà, molto probabilmente, la scelta di Nanni Moretti per il suo Tre piani giacché Thierry Fremaux, direttore artistico del Festival di Cannes, non l’ha annunciato nella “selezione virtuale” dell’edizione 2020. Aspetteremo dunque gli annunci “reali” di Alberto Barbera (con il quale il patron di Cannes si è detto essere in costante contatto…), ma a questo punto i giochi sembrano fatti: benché sia un grande affezionato alla Montée des Marche, il regista romano non ha evidentemente apprezzato il “bollino” di Cannes quale garanzia sufficiente per un’opera che chiaramente merita ben altro. Cioè un vero festival.
Ma non tutti i cineasti l’hanno pensata come il Nanni nazionale, tanto che alla conferenza virtuale di poco fa del festival che mai si terrà sulla Croisette, Fremaux e il presidente del festival Lescure, hanno elencato una manciata di titoli che hanno accolto l’ormai noto “bollino di qualità cannense” quale motivo per rinunciare a concorrere altrove. A Venezia, ad esempio. Wes Anderson con The French Dispatch, François Ozon con Summer ’85, Naomi Kawase, Steve McQueen, Thomas Vinterberg, Maiwenn, Hong Sang-soo, Fernando Trueba, Jonathan Nossiter (con il film Last Words coprodotto dall’Italia), Pete Docter della Pixar sono fra gli auteurs che non vinceranno mai il Leone d’oro 2020 ma neppure eventuali premi a San Sebastian o Toronto, per intenderci.
La governance d’oltralpe ha infatti deliberato che “post Venezia” i titoli bollinati potranno partecipare ad altri festival purché fuori concorso, “il festival li aiuterà ad uscire nelle sale, quando sarà il loro turno, ed alcuni dei nostri selezionati – ha sottolineato Fremaux – non sono neppure pronti, ma lo saranno presto quindi Cannes a questa edizione è davvero un modo per sostenere il cinema in epoca di crisi”. Accanto ad autori noti, va detto, il direttore artistico di Cannes ha elencato una serie di titoli e registi meno noti (alcuni esordienti che sarebbero finiti alla Semaine de la Critique) che loro malgrado saranno “bollinati”.