Oltre a essere la data della ‘libera circolazione’ tra Regioni, il 3 giugno segna anche la ripresa degli spostamenti tra i Paesi dell’area Schengen senza quarantene né autocertificazioni. Almeno in teoria. Nella pratica verranno adottate misure e regole diverse in ogni Paese membro, sempre in base all’andamento dell’epidemia. Le frontiere infatti sono questione di competenza dei singoli Stati e la Commissione europea può solo invitare tutti a valutare accordi coordinati e a garantire che ci sia una strategia comune per non svantaggiare alcuni Stati rispetto ad altri. Il principio che deve valere è quello di “non discriminazione“: significa che se uno Stato apre le sue frontiere ad una regione, deve fare altrettanto con chi la stessa situazione epidemiologica. Il Belgio, per esempio, ha annunciato oggi che a partire dal 15 giugno, riaprirà le proprie frontiere ai Paesi dell’area Schengen. L’Austria, che pur fissando la stessa data, si riserva di decidere “in base all’andamento dei contagi”. La Gran Bretagna invece ha confermato l’introduzione della quarantena obbligatoria per chiunque arrivi dopo l’8 giugno. Dalla Germania all’Olanda, ecco le nuove regole.

Belgio – A partire dal 15 giugno, il Belgio riaprirà le proprie frontiere ai Paesi dell’area Schengen. Lo ha annunciato la premier Sophie Wilmes al termine della riunione del Consiglio nazionale di sicurezza che ha dettagliato anche l’inizio, a partire dall’8 giugno, dell’uscita dal lockdown causato dalla pandemia di Covid-19.

Gran Bretagna – Il governo britannico conferma l’introduzione di una quarantena obbligatoria di 14 giorni per chiunque arriverà in Inghilterra con qualunque mezzo, con o senza sintomi da coronavirus. La misura entrerà in vigore dall’8 giugno: oggi è stata presentata alla Camera dei Comuni, contro le riserve delle opposizioni e di alcuni deputati della stessa maggioranza, da Priti Patel, ministra dell’Interno del governo Tory di Boris Johnson, la quale ha precisato che vi non saranno Paesi esentati e che l’ipotesi di “corridoi aerei” potrà essere valutata solo dal 28 giugno. Secondo la ministra, ora che il tasso d’infezione interno al Regno è calato “al minimo record” da marzo, la quarantena è utile per evitare il rischio che la diffusione del virus “sia reintrodotta dall’estero”. Il premier Boris Johnson in conferenza stampa si è rivolto direttamente al Belpaese in italiano: “Come back, siete tutti benvenuti”.

Germania – Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha annunciato la decisione di eliminare dal 15 giugno “l’allerta” per i viaggi verso i paesi europei. Il cosiddetto “sconsiglio” sarà sostituito da avvisi sui singoli Paesi in base alle specifiche condizioni epidemiologiche: “Non dobbiamo essere superficiali, la pandemia non è affatto finita“, ha detto alla stampa.

Olanda – A partire dal 15 giugno gli olandesi potranno andare in Belgio, in Croazia, in Germania, in Italia, e nei territori olandesi nei Caraibi. Lo ha annunciato il primo ministro olandese Mark Rutte, spiegando che questa misura verrà poi estesa ad Austria, Francia, Spagna e Svizzera, quando solleveranno le limitazioni ai turisti olandesi. Niente da fare per ora per Gran Bretagna e Svezia, paesi considerati troppo a rischio. I viaggi fuori dall’area Schengen rimangono sconsigliati.

Austria – Ieri Vienna ha annunciato che dal 15 giugno sarà riaperto il confine con l’Italia “se le condizioni dell’epidemia lo permetteranno”.Ma nel caso in cui la curva epidemiologica peggiori, si valuterà la ripresa degli spostamenti con le Regioni italiane che possono dimostrare dati positivi.

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