Era il 21 maggio quando la multinazionale Usa Jabil annunciò il licenziamento dei lavoratori della fabbrica di Marcianise (Caserta). Una decisione che era arrivata nonostante il divieto appena previsto dal decreto Rilancio. Dopo giorni giorni di trattative e un tavolo al ministero del Lavoro saltato la scorsa settimana, la società ha ritirato i 190 licenziamenti annunciati e previsto il ricorso ad altre cinque settimane di cassa integrazione per Covid. È una nota della Fim ad annunciare il punto di caduta della mediazione tra multinazionale americana, la ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, l’assessore regionale al Lavoro Sonia Palmeri e i sindacati. Il risultato, dicono Raffaele Apetino Segretario Generale Fim Cisl Campania e Nicodemo Lanzetta Segretario Generale Fim Cisl Caserta, è stato raggiunto dopo 7 ore di confronto non stop.
“L’importante è stato trovare un punto d’intesa per mettere al riparo i 540 lavoratori del sito di Jabil. Abbiamo respinto sin da subito la decisione scellerata della multinazionale americana, in un contesto così delicato per il paese e per il Sud. È stato importante il supporto ricevuto dall’assessore Palmeri e dal ministro Catalfo che si sono insieme a noi adoperate con l’azienda per evitare un dramma sociale di dimensioni inimmaginabili”, spiega ancora la Fim che sollecita però un prosieguo di confronto. “Con la giornata di oggi si è raggiunta un’intesa che non è la soluzione definitiva alla vertenza la quale necessita in tempi rapidi di ulteriori momenti di confronto in sede Ministeriale affinché si continui a lavorare insieme a Governo, Regione Campania e Sindacato per garantire un futuro occupazionale ai circa 540 lavoratori del sito di Caserta”, dicono ancora Apetino e Lanzetta per i quali “il percorso di ricollocazione verso altre aziende deve passare assolutamente attraverso opportunità di lavoro certe e stabili al fine di mettere in sicurezza i lavoratori e le loro famiglie”.
La decisione di licenziare della multinazionale era arrivata dopo quasi quasi un anno di trattative: la vertenza era iniziata nel giugno 2019, quando l’azienda aveva dichiarato 350 esuberi su 700 lavoratori totali. “Nel frattempo 160 hanno concordato l’uscita“, spiegava l’assessore Palmieri. “Licenziare 190 lavoratori durante una pandemia è una decisione intollerabile e illegale“ avevano sottoscritto unitariamente Fim, Fiom, Uilm e Failms in un comunicato. “In piena emergenza sanitaria ed economica, infischiandosene dei decreti del Governo italiano che li vieta, e non rispettando gli impegni presi al Ministero dello Sviluppo economico, Jabil mette in mezzo alla strada 190 lavoratrici e lavoratori con le loro famiglie, in un territorio già in grave difficoltà”.
“Jabil ha deciso di revocare i 190 licenziamenti dello stabilimento di Marcianise. In questi giorni abbiamo lavorato senza sosta per giungere al miglior accordo possibile per tutti, a cominciare dai lavoratori. Non è stato facile, ma alla fine abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati – dice la ministra Catalfo su Facebook – Con le misure ordinarie e straordinarie messe in campo dal mio ministero e dal Mise per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, i lavoratori di Jabil non solo riceveranno un sostegno al reddito con la cassa integrazione, ma saranno accompagnati in un percorso di ricollocazione verso altre aziende. Continuerò a seguire la questione, assicurandomi che venga garantita loro un’adeguata prospettiva occupazionale”, conclude Catalfo che sottolinea come alla mediazione abbiano lavorato anche i tecnici del ministero del Lavoro e il sottosegretario al Mise, Alessandra Todde.
Oltre al ritiro dei 190 licenziamenti “per noi è di fondamentale importanza che l’accordo preveda che i lavoratori che – commenta Fabio Palmieri, responsabile Fiom per Jabil – saranno ricollocati presso altre aziende, conserveranno le stesse condizioni economiche e giuridiche maturate ad oggi presso Jabil”. “Con la determinazione di tutti in particolare delle organizzazioni sindacali e del ministro Catalfo – spiega il segretario della Fiom-Cgil di Caserta Francesco Percuoco – si è scongiurato un dramma sociale con la ricollocazione che saranno presentati nei prossimi giorni al Ministero dello sviluppo Economico”