“Siamo indignati, questo paese non può avere futuro se non risolve questa ferita razziale. Se il costo per dare giustizia a Floyd è un ristorante bruciato, lo sopporto. L’importante è non stare in silenzio”, ha spiegato l'ex giudice di Mastechef
Distruggono il ristorante di Bastianich a Los Angeles e lui: “Lo sopporto purché sia fatta giustizia per Floyd”. I tumulti per le strade americane non cessano. Le proteste dopo la morte dell’afroamericano George Floyd, ucciso da un poliziotto bianco di Minneapolis, continuano in ogni angolo degli Stati Uniti non risparmiando strade e quartieri chic delle grandi città.
Così tra cariche di polizia, assalti dei manifestanti verso negozi e grandi magazzini, ci finisce in mezzo anche un ristorante di Joe Bastianich. Si tratta della Pizzeria Mozza e di Chi Spacca, due parti diverse dello stesso ristorante dove in una vengono serviti pizza e antipasti e nell’altra sono specializzati in salumi italiani. Il ristorante si trova nella rinomata Melrose Avenue a un tiro di schioppo dalla celebre Hollywood Walk of Fame. Durante la notte tra sabato 30 e domenica 31 maggio i manifestanti lo hanno preso d’assalto spaccandone le vetrate, gettando benzina per bruciarne gli interni prima ancora di aver rubato tutte le bottiglie di vino e gli incassi del giorno prima. “Tutti hanno il diritto di protestare e anche di agire per essere ascoltati mi spiace però che una minoranza di persone sfrutti questi momenti per rubare o spaccare tutto”, ha spiegato Bastianich che nonostante la distruzione del ristorante ha postato lo schermo nero sul proprio profilo Instagram aderendo al Blackout Tuesday. “Siamo indignati, questo paese non può avere futuro se non risolve questa ferita razziale. Se il costo per dare giustizia a Floyd è un ristorante bruciato, lo sopporto. L’importante è non stare in silenzio”, ha poi concluso l’ex giudice di Masterchef. Il ristorante aveva appena riaperto dopo due mesi di lockdown dovuto al coronavirus e ora dovrà essere completamente ricostruito.