Musica

Balla per me, esce il singolo di Tiziano Ferro con Jovanotti. Ecco perché qui non facciamo (quasi mai) critica musicale

Oggi le critiche non valgono la pena, nessuno ama leggerle. Qui, nel caso di Tiziano e Jovanotti è più che altro una questione di aspettative (lo è sempre, no?). Uno ha grandi aspettative. Non immense, intendiamoci. Non è come se Alex Turner e Damon Albarn tirassero fuori un featuring dalla scatola magica del tempo.

Si chiama “Balla per Me” ed il nuovo singolo di Tiziano Ferro estratto dall’album “Accetto Miracoli“. Con lui c’è Jovanotti. “Un sogno che si realizza“, racconta Ferro che nel 1987 comprò il suo primo disco italiano ed era di Lorenzo (di chi altri, sennò?). “Un grande onore esserci“, ribatte il Cherubini. La canzone l’ha prodotta Timbaland e questo è tutto quello che c’è da dire sulla canzone. Qui a FQMagazine non crediamo nella critica musicale: l’abbiamo sperimentata, a volte non ci si può proprio esimere ma la conclusione è che la critica musicale è viva come i Tommyknokers di Stephen King. L’ultima valida rimane probabilmente quella scritta da Morrissey a 17 anni su Melody Maker: definì i Ramones “spazzatura”. Poi se n’è pentito (l’ha pure detto in una recente intervista) ma quella era una critica musicale d’intenzione e con dentro un seme fruttuoso di creatività. Sbagliata, sì. Ma pur sempre una critica ben argomentata (oltre al titolo, il giovanotto spiegava le sue ragioni). E si parlava di roba seria.

Oggi le critiche non valgono la pena, nessuno ama leggerle. Qui, nel caso di Tiziano e Jovanotti è più che altro una questione di aspettative (lo è sempre, no?). Uno ha grandi aspettative. Non immense, intendiamoci. Non è come se Alex Turner e Damon Albarn tirassero fuori un featuring dalla scatola magica del tempo. Però a leggere la notizia del pezzo insieme viene da pensare “chissà che hanno fatto”. Ed è sempre un po’ triste scoprire che l’oggetto delle proprie aspettative passa sotto l’asticella agilmente, con andatura sghemba e sorriso sornione. Un pigmeo che fa il limbo. Pazienza. Le radio lo passeranno, ci si abituerà al ritornello.

La cosa positiva di questo brano è che mette insieme due icone generazionali per generazioni alle quali il mercato musicale non pensa più. Schiacciati dal peso dei giovanissimi, i 30-40enni sono spariti, polverizzati, forse trasportati in una realtà musicale distante come Kepler – 452. A loro non resta che qualche concerto e molto sconcerto nello scoprire che le classifiche sono dominate, giorno dopo giorno, da perfetti sconosciuti che hanno messo sotto al proprio giogo l’intera industria discografica. I ventenni dominano le classifiche, i meno che ventenni li ascoltano e a quelli che un tempo erano i consumatori prediletti in ogni mercato non resta che ‘qualche svogliata carezza, e un po’ di tenerezza’. Nel vedere Ferro con la maglia di Jovanotti ne proviamo. Però ecco, Tiziano, Jovanotti, Cremonini: animo, ragazzi. Su. Ai 30- 40enni che vogliono ascoltare musica italiana siete rimasti solo voi: non costringeteli a ‘campare’ di repertorio. Altrimenti l’Ultimo che arriva vi mangia la pista.