Il sussidio statale arriverà fino a 6.000 euro per l'acquisto di vetture dal listino non superiore a 40 mila euro. A questi, si aggiungerà un contributo dei costruttori fino a 3.000 euro a macchina. L'biettivo di lungo periodo è sostenere la diffusione di una mobilità a zero emissioni
Già qualche giorno fa, dopo l’annuncio del presidente francese Macron riguardo agli aiuti di stato all’auto, si era anticipato che anche la Germania a breve avrebbe svelato il suo piano nazionale di sostegno al settore. Oggi quel piano è stato annunciato, ma non contiene misure pro Euro 6 benzina e diesel, bensì si concentra per intero sulla mobilità a batteria, nonostante le auto elettriche lo scorso anno in Germania pesassero solo per l’1,8% del totale.
Dopo non pochi contrasti tra la CDU, il partito della Merkel favorevole all’allargamento degli incentivi ai motori a combustione, e l’Spd, contrario a questa eventualità, hanno trovato un punto d’accordo, che mette come priorità lo sviluppo di lungo periodo delle vetture a emissioni zero. Con relativa implementazione di una rete di ricarica capillare su territorio nazionale. Obiettivi ambiziosi, per i quali sono stati stanziati 50 miliardi di euro negli anni a venire.
Per quanto riguarda il sostegno al mercato nell’immediato, la cancelliera ha messo nondimeno sul piatto della bilancia incentivi federali fino a 6.000 euro per vetture elettriche il cui prezzo di listino non superi i 40 mila euro, a cui si aggiunge un contributo da parte delle case automobilistiche che arriva fino a 3.000 euro. Cumulandoli, il vantaggio per l’acquisto di un’auto elettrica di valore medio (tipo la recente Vw ID.3, ad esempio) arriverebbe alla cifra considerevole di 9.000 euro.
In più, per dare impulso immediato anche alle infrastrutture necessarie, il governo tedesco ha stanziato due miliardi e mezzo di euro destinati alla costruzione di colonnine di ricarica aggiuntive, che verranno poi rese obbligatorie presso ogni stazione di servizio.
Quello della facilità di ricarica è infatti un nodo cruciale per la diffusione della mobilità a elettroni. In Germania la Bdew, ovvero l’associazione nazionale delle multiutility, ha fatto sapere che fino a marzo scorso erano presenti 2.730 punti di rifornimento di energia su suolo nazionale. Un numero insufficiente a supportare il nuovo piano, per cui sarebbero necessarie almeno 70 mila colonnine, di cui il 10% a ricarica veloce.