E' successo nella notte tra domenica e lunedì a San Giuliano Terme, 30mila abitanti nel Pisano. Dopo l'accaduto c’è chi si è proposto di ridipingere la facciata, chi di comprare nuove bandiere e molti hanno appeso alla finestra drappi arcobaleno per solidarizzare con le due vittime
C’è chi parla di “atto intimidatorio” e chi di “istigazione all’odio”. Di certo c’è che i carabinieri stanno indagando per trovare i responsabili di quel gesto omofobo che nel fine settimana ha sconvolto il comune di San Giuliano Terme, 30mila abitanti in provincia di Pisa: nella notte tra domenica e lunedì un gruppetto di cinque-sei ragazzi hanno bruciato una bandiera arcobaleno davanti alla casa di una coppia gay. A scoprirlo è stato un vicino di casa che ha spento il principio di incendio con un estintore visto che le fiamme si stavano propagando sulla facciata avvicinandosi pericolosamente alle finestre di legno. Dopo l’atto omofobo, i cittadini di San Giuliano Terme si sono mobilitati per stringersi intorno alla coppia: c’è chi si è proposto di ridipingere la facciata, chi di comprare nuove bandiere e molti hanno appeso alla finestra drappi arcobaleno per solidarizzare con i due concittadini.
In quella casa nella frazione di Campo San Giusto a San Giuliano Terme abitano Leonardo Andreotti, 48 anni e pianista al Maggio Musicale Fiorentino, e il 42 enne Francesco Zaccagnini, addetto alle vendite di una catena di abbigliamento. I due sono compagni da 21 anni e hanno un bambino concepito negli Stati Uniti dove possono essere considerati genitori legali. La bandiera bruciata era proprio vicina alla finestra della camera del figlio: “Ci è andata bene – ha raccontato Francesco Zaccagnini – poteva trasformarsi in qualcosa di più grave. In paese ci conoscono tutti e il valore simbolico della bandiera è chiaro”.
L’episodio di stampo omofobo è avvenuto domenica notte proprio davanti all’abitazione della coppia: secondo un vicino di casa, che avrebbe assistito alla scena, un gruppo di sei ragazzi (di cui due donne) hanno dato fuoco alla bandiera e le fiamme si stavano iniziando a propagare lungo la facciata avvicinandosi alla finestra. A quel punto il fuoco è stato domato con un estintore da un vicino di casa: quest’ultimo ha raccontato di non aver potuto suonare al campanello e bussare alla porta della coppia perché l’ingresso era ancora incandescente. I due genitori sono stati avvertiti solo la mattina dopo.
Il giorno dopo è arrivata la solidarietà del comune in provincia di Pisa, una zona non nuova a episodi simili negli ultimi anni: nel 2016 uno studente liceale era stato insultato pesantemente perché gay, poi a ottobre 2018 una coppia omosessuale era stata picchiata nel centro di Pisa da una baby gang, fino al pestaggio nei confronti di un ballerino di Santa Croce sull’Arno a inizio 2020. Quando in paese si è saputo il fattaccio, molti cittadini si sono offerti di ridipingere la facciata della casa danneggiata dalle fiamme o di comprare molte bandiere arcobaleno. Nei giorni scorsi, poi, molti residenti di San Giuliano Terme hanno appeso le bandiere arcobaleno in segno di solidarietà con i propri concittadini.
Le reazioni più sdegnate sono arrivate dalla comunità Lgbt: “Questa non è una semplice bravata – ha commentato il presidente di Famiglie Arcobaleno, Gianfranco Goretti – Questo è un atto intimidatorio nei confronti delle persone lgbt e dei genitori arcobaleno. Speriamo che i colpevoli vengano presto individuati e puniti per un gesto che solo il caso ha voluto non si trasformasse in una vera e propria tragedia”. Condanna durissima anche del sindaco del Pd, Sergio Di Maio, da sempre molto sensibile alla tutela dei diritti civili: “Ciò che fa rabbrividire è la mancanza di rispetto e consapevolezza – è stata la reazione a caldo del sindaco dem – quella bandiera ha un preciso significato, parla di libertà, inclusione, rispetto, non violenza”. Sulla vicenda indagano i carabinieri di San Giuliano Terme che stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza per individuare i colpevoli.