La legge è stata proposta dai democratici e ha buone possibilità, visti i numeri, di passare alla Camera. Più difficile, invece, al Senato. Si tratta di una mossa che gli agenti usano spesso nei confronti degli arrestati
George Floyd è stato ucciso per soffocamento da quattro agenti di polizia a Minneapolis. Ma prima di lui altri sono morti allo stesso modo, come ad esempio Eric Garner, sei anni fa. E porta proprio il suo nome la proposta di legge avanzata dai democratici per vietare alla polizia l’uso della stretta al collo, oggi legale. Visti i numeri in aula, è possibile che il testo riesca a passare alla Camera, più difficile invece il percorso al Senato, che a maggioranza repubblicana. Il suo leader Mitch McConnell ha assicurato che l’iniziativa sarà presa in considerazione senza però sbilanciarsi a riguardo.
Saranno il senatore Cory Booker (New Jersey) e la senatrice Kamala Harris (California), entrambi ex candidati alla nomination presidenziale, ad annunciare il nuovo provvedimento. Tra le proposte, scrive il Corriere, c’è anche quella di creare un database nazionale sui possibili abusi della polizia. Già tempo fa il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo, aveva suggerito di vietare a livello federale l’uso eccessivo della forza da parte degli agenti. Se il candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden, si è espresso a favore della nuova legge, tutto tace invece dalla Casa Bianca.
La stretta al collo è una mossa che la polizia usa spesso come dimostra la Cnn, che ha esaminato i dati della polizia locale di Minneapolis, scoprendo che dal 2012 è stata utilizzata almeno 428 volte. Nel 65% dei casi, ovvero 280, a subirla sono stati arrestati afroamericani, solo 104 gli episodi che hanno riguardato i bianchi. Cinquantotto le persone che hanno perso conoscenza: più della metà (57%) erano afroamericani.