Dopo dieci giorni la consigliera regionale di Italia Viva Patrizia Baffi ha ceduto. E, come da giorni chiedevano Pd e Movimento 5 Stelle, ha dato le dimissioni da presidente della commissione d’inchiesta della Regione Lombardia sulla gestione dell’emergenza coronavirus. Se fosse rimasta alla guida, l’organismo sarebbe rimasto un guscio vuoto visto che i consiglieri dei partiti di minoranza avevano abbandonato i lavori in polemica con la sua elezione, avvenuta con i voti della sola maggioranza di centrodestra. Nonostante le opposizioni, a cui per statuto e bon ton sarebbe spettata la nomina, avessero proposto per tre votazioni il consigliere del Pd Jacopo Scandella. Tra gli altri candidati aveva preso voti (tre) anche Michele Usuelli, di +Europa.
Uno strappo aggravato dalla vicinanza della Baffi, ex segretario del Pd di Codogno, al governatore leghista Attilio Fontana, con il quale è ritratta in una foto pubblicata sui social a fine febbraio insieme alla scritta “Presidente, ci fidiamo di te“. L’elezione, peraltro, era avvenuta in una giornata “particolare” perché, nello stesso giorno in cui la Lega votava lei presidente di commissione in Lombardia, i senatori di Italia Viva erano usciti dalla giunta per le immunità a Palazzo Madama durante la votazione sull’autorizzazione a procedere al processo a Matteo Salvini per il caso Open Arms, anche se la loro astensione non era stata determinante al no al processo.
Baffi però aveva fatto sapere che il leader del suo partito, Matteo Renzi, l’aveva rassicurata dicendole di “andare avanti e rimanere tranquilla”. E per dieci giorni ha resistito alle richieste di fare un passo indietro. Fino ad oggi. Nella lettera al presidente del Consiglio regionale, la consigliera renziana motiva le dimissioni con la “speranza che ciò possa contribuire a ristabilire un clima favorevole allo svolgimento dell’importante lavoro che ci aspetta” visto che, scrive, “credo fermamente nell’importanza della Commissione d’Inchiesta, che avrà il compito di fare chiarezza sull’emergenza sanitaria che ha tanto segnato la nostra regione e le nostre vite e che dovrà anche portare all’avvio di un percorso di revisione della riforma sanitaria regionale, per sanare le carenze del sistema e superare le debolezze che sono emerse in questi mesi”.
Il coordinatore nazionale di Italia Viva Ettore Rosato in una diretta facebook con Marco Di Maio e la stessa Baffi l’ha ringraziata “per una scelta fatta nell’aspirazione di rimettere insieme maggioranza e opposizione nella ricerca della verità e di soluzioni perché quello che si è sbagliato non si sbagli più” e “che mette davanti le istituzioni piuttosto che gli interessi personali”. Ringraziamenti anche da Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia: “Siamo lieti che abbia capito che non era possibile presiedere una commissione d’inchiesta senza la presenza dei principali gruppi di minoranza. Invitiamo la maggioranza a mettere fine ai teatrini e a procedere con l’elezione di un nuovo presidente che sia veramente espressione della volontà delle minoranze è che possa garantire totale trasparenza”. Mentre il capogruppo del Pd in Regione, Fabio Pizzul, concorda sul fatto che le dimissioni contribuiranno “a ristabilire un clima favorevole allo svolgimento di un importante lavoro che dobbiamo fare nell’interesse dei cittadini lombardi”. Anche lui auspica “che la maggioranza, a partire dalla Lega, intenda porre le condizioni per rimettere la commissione in grado di partire su nuove basi. Se così sarà, noi non ci tireremo indietro e ripresenteremo i nostri componenti al presidente del Consiglio regionale, perché li reintegri”.