Il ritorno del figliol prodigo nella sua Brescia è finito nel peggiore dei modi. Dopo settimane di scontri, tra test fisici non superati, sedute di allenamento disertate e giustificazioni mediche che parlano di gastroenterite, il presidente delle Rondinelle, Massimo Cellino, ha incaricato gli avvocati di avviare la procedura per la rescissione unilaterale del contratto di Mario Balotelli per giusta causa.
Già nei giorni scorsi il patron bresciano aveva dichiarato che l’idea di portare Super Mario nella città che lo ha cresciuto si è rivelata “un errore”. Non solo dal punto di vista delle prestazioni, con l’attaccante ex City che ha collezionato 12 presenze con solo 5 gol, ma soprattutto da quello comportamentale. Al di là dei colpi di testa a cui il bomber ha abituato gli appassionati di calcio, come l’incidente stradale di capodanno, i rapporti tra calciatore e società si sono incrinati definitivamente con il ritorno agli allenamenti dopo l’allentamento delle restrizioni dovute al coronavirus concesso dal governo.
Balotelli si è presentato ai test fisici per il rientro senza superarli. Così, la società ha disposto per lui allenamenti differenziati che, però, ha disertato più volte, svolgendo solo alcune sedute in solitaria al centro sportivo e chiedendo il rientro in gruppo alla società. Il giocatore ha giustificato le assenze inviando ai vertici del Brescia un certificato medico in cui si parla di gastroenterite. Un comportamento che a Cellino non è andato giù, tanto da aver chiesto all’avvocato Mattia Grassani di inviare una lettera al calciatore e avviare la procedura di licenziamento per giusta causa. Resta da vedere come si evolverà la vicenda nelle prossime ore, con l’attesa per la contromossa del calciatore, ma ciò che sembra ormai certo è che l’avventura di Mario Balotelli al Brescia può considerarsi finita.