“Quella che doveva essere una donazione si è trasformata in acquisto per poi ritrasformarsi in donazione”. Con le parole del consigliere lombardo M5s Massimo De Rosa, la vicenda sui camici a Regione Lombardia forniti da una società vicina al governatore Fontana arriva dritta nel dibattito tra le forze politiche rappresentate al Pirellone. Mentre il presidente leghista ha annunciato querela al Fatto Quotidiano e diffidato Report dal mandare in onda domani il servizio-scoop del giornalista Giorgio Mottola, non sono solo i 5 Stelle a chiedere un chiarimento, ma anche il Pd: “Serve chiarezza sui camici, le istituzioni siano senza ombre”, dichiara il dem Fabio Pizzul. Di certo dal lavoro della trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci emerge che sulla fornitura in questione c’è stato – nella migliore delle ipotesi – un pasticcio. Il 16 aprile Aria Spa, la Consip della Regione, affida la fornitura di dpi alla società Dama. Secondo il documento recuperato da Report, Dama deve iniziare le consegne quel giorno, mentre il pagamento avverrà a 60 giorni e il 30 aprile emetterà regolari fatture. Che il 22 maggio vengono stornate. Il ceo della società (e cognato di Fontana), spiega così: “Chi se ne è occupato ha male interpretato, ma poi me ne sono accorto e ho subito rettificato tutto perché avevo detto ai miei che doveva essere una donazione”.
Ed è su questo punto che si concentrano le osservazioni delle opposizioni. “Fontana si faccia da parte. Adesso abbiamo anche donazioni a pagamento! – attacca Massimo De Rosa – Una ‘gara non gara’ avvenuta ad insaputa dei protagonisti ma per errore dei collaboratori e quindi, a quanto pare, quella che doveva essere una donazione si è trasformata in acquisto per poi ritrasformarsi in donazione, magie che solo i leghisti possono fare nonostante intorno a loro ci fossero migliaia di morti“. L’esponente pentastellato, poi, aggiunge: “Chiederemo nel prossimo Consiglio perché non hanno indetto una gara rispettando la concorrenza e le regole dell’evidenza pubblica – ha aggiunto – faremo un accesso agli atti chiedendo copia della determina di affidamento. Il primo ad essere ascoltato nella Commissione d’inchiesta sarà proprio il presidente Fontana e non solo per le Rsa”. A far eco a De Rosa è Marco Fumagalli, capogruppo del M5S Lombardia: “Fontana dovrà riferire in Consiglio regionale sulla vicenda dei camici. È necessario per poter continuare a lavorare serenamente in attesa che si faccia chiarezza e in attesa di questo è necessario, come più volte abbiamo chiesto in I commissione, che si prenda in mano la situazione delle partecipate. Troppe brutte storie intorno ad ARIA SpA – ha sottolineato – Non vogliamo trarre facili conclusioni ma Fontana ci metta nelle condizioni di poter verificare. Altrimenti le conclusioni si traggono da sole”.
Anche il Partito democratico, come il M5s, chiede chiarezza al governatore leghista: “Il caso scoperto e sollevato da Report merita che sia fatta piena chiarezza, e lo chiediamo al presidente Fontana e all’assessore Caparini – ha detto il capogruppo dem in Regione Fabio Pizzul – Nel momento in cui tutti i cittadini affrontano un’emergenza sanitaria mai vista prima le istituzioni devono essere senza ombre, completamente trasparenti ed efficienti”. “La vicenda in questione va indubbiamente chiarita, e in modo convincente – ha aggiunto Pizzul – Ora siamo di fronte, a tutti gli effetti, a una donazione, ma il fatto che Aria spa avesse agito con un affidamento diretto a un’azienda collegata al presidente Fontana non è certo segno di lucidità e buona gestione. Un vero pasticcio, nella migliore delle ipotesi, e non è certo il primo. Le cose da chiarire cominciano a diventare molte – ha detto Pizzul – Mi ostino a credere alla buona fede del presidente, ma la macchina regionale pare sempre più fuori controllo”.
Fontana annuncia azioni legali contro Fatto e Report – Nel frattempo il governatore regionale ha annunciato che adirà le vie legali contro Il Fatto Quotidiano, che oggi ha pubblicato in anteprima i contenuti dello scoop del programma di RaiTre, che a sua volta è stato diffidato dal mandare in onda il servizio nella puntata di Report di domani. Parlando di “ennesimo attacco politico vergognoso, basato su fatti volutamente artefatti e scientemente omissivi per raccontare una realtà che semplicemente non esiste”, Fontana ha sottolineato che “agli inviati della trasmissione televisiva avevo già spiegato per iscritto che non sapevo nulla della procedura attivata da ARIA SpA e che non sono mai intervenuto in alcun modo”. Negando quindi un conflitto di interesse giustificato dal fatto di non essersene occupato. E aggiunge. “Il testo del Fatto in maniera consapevole e capziosa omette di dire chiaramente che la Regione Lombardia attraverso la stazione appaltante ARIA SpA non ha eseguito nessun pagamento per quei camici e l’intera fornitura – è la versione di Fontana – è stata erogata dall’azienda a titolo gratuito“. Il testo, in realtà, precisa tutta la procedura, dall’ordine allo storno delle fatture, oltre un mese dopo. Riportando la trascrizione del colloquio che Report ha avuto con Andrea Dini, ceo della Dama e cognato di Fontana. Il quale ha riconosciuto di essere intervenuto per stornare le fatture della commessa. Solo dal 22 maggio, quindi, e non a metà aprile, l’ordine è tornato ad essere una donazione.
Replica del Fatto Quotidiano: “Inchiesta di Report è circostanziata” – Dopo l’annuncio di Fontana, la direzione del nostro giornale ha replicato con una nota alle accuse del governatore lombardo, sottolineando che Il Fatto Quotidiano “si è limitato a ripercorre le tappe di un’inchiesta, molto precisa e circostanziata, del collega Giorgio Mottola di Report. C’è un atto formale – firmato da Aria Spa, l’agenzia regionale per l’innovazione e i servizi – che riguarda la fornitura di camici, calzari e berretti, per un totale di 513mila euro – si legge nel comunicato – affidata a una società riconducibile direttamente alla famiglia della moglie del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. E ci sono le visure che anche noi abbiamo condotto, a una a una, che lo confermano”. Poi la precisazione: “Del resto, se si tratta di ‘fatti volutamente artefatti per raccontare una realtà che semplicemente non esiste’, come dichiara Fontana, non si comprende come mai la società in questione abbia emesso, a partire dal 22 maggio, circa 40 giorni dopo l’assegnazione della fornitura, delle note di credito alla stessa agenzia regionale, stornando di fatto quanto ricevuto come pagamento. E, se di donazione si trattava, – aggiunge ancora la direzione del nostro giornale – non si comprende perché Aria Spa abbia allora ‘confermato l’ordine, in considerazione dell’offerta’, come si legge nel documento ufficiale della stessa Aria Spa, datato 16 aprile”.
Cronaca
Il caso della commessa di camici alla società della famiglia di Fontana. M5s: “Donazione a pagamento che torna donazione. Chiarezza”
Dopo lo scoop di Report e l'anticipazione de Il Fatto Quotidiano, il numero uno del Pirellone ha annunciato querela e diffidato la trasmissione di Sigfrido Ranucci a mandare in onda il servizio. Il Pd: "Un vero pasticcio, nella migliore delle ipotesi, e non è certo il primo. Urge essere trasparenti"
“Quella che doveva essere una donazione si è trasformata in acquisto per poi ritrasformarsi in donazione”. Con le parole del consigliere lombardo M5s Massimo De Rosa, la vicenda sui camici a Regione Lombardia forniti da una società vicina al governatore Fontana arriva dritta nel dibattito tra le forze politiche rappresentate al Pirellone. Mentre il presidente leghista ha annunciato querela al Fatto Quotidiano e diffidato Report dal mandare in onda domani il servizio-scoop del giornalista Giorgio Mottola, non sono solo i 5 Stelle a chiedere un chiarimento, ma anche il Pd: “Serve chiarezza sui camici, le istituzioni siano senza ombre”, dichiara il dem Fabio Pizzul. Di certo dal lavoro della trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci emerge che sulla fornitura in questione c’è stato – nella migliore delle ipotesi – un pasticcio. Il 16 aprile Aria Spa, la Consip della Regione, affida la fornitura di dpi alla società Dama. Secondo il documento recuperato da Report, Dama deve iniziare le consegne quel giorno, mentre il pagamento avverrà a 60 giorni e il 30 aprile emetterà regolari fatture. Che il 22 maggio vengono stornate. Il ceo della società (e cognato di Fontana), spiega così: “Chi se ne è occupato ha male interpretato, ma poi me ne sono accorto e ho subito rettificato tutto perché avevo detto ai miei che doveva essere una donazione”.
Ed è su questo punto che si concentrano le osservazioni delle opposizioni. “Fontana si faccia da parte. Adesso abbiamo anche donazioni a pagamento! – attacca Massimo De Rosa – Una ‘gara non gara’ avvenuta ad insaputa dei protagonisti ma per errore dei collaboratori e quindi, a quanto pare, quella che doveva essere una donazione si è trasformata in acquisto per poi ritrasformarsi in donazione, magie che solo i leghisti possono fare nonostante intorno a loro ci fossero migliaia di morti“. L’esponente pentastellato, poi, aggiunge: “Chiederemo nel prossimo Consiglio perché non hanno indetto una gara rispettando la concorrenza e le regole dell’evidenza pubblica – ha aggiunto – faremo un accesso agli atti chiedendo copia della determina di affidamento. Il primo ad essere ascoltato nella Commissione d’inchiesta sarà proprio il presidente Fontana e non solo per le Rsa”. A far eco a De Rosa è Marco Fumagalli, capogruppo del M5S Lombardia: “Fontana dovrà riferire in Consiglio regionale sulla vicenda dei camici. È necessario per poter continuare a lavorare serenamente in attesa che si faccia chiarezza e in attesa di questo è necessario, come più volte abbiamo chiesto in I commissione, che si prenda in mano la situazione delle partecipate. Troppe brutte storie intorno ad ARIA SpA – ha sottolineato – Non vogliamo trarre facili conclusioni ma Fontana ci metta nelle condizioni di poter verificare. Altrimenti le conclusioni si traggono da sole”.
Anche il Partito democratico, come il M5s, chiede chiarezza al governatore leghista: “Il caso scoperto e sollevato da Report merita che sia fatta piena chiarezza, e lo chiediamo al presidente Fontana e all’assessore Caparini – ha detto il capogruppo dem in Regione Fabio Pizzul – Nel momento in cui tutti i cittadini affrontano un’emergenza sanitaria mai vista prima le istituzioni devono essere senza ombre, completamente trasparenti ed efficienti”. “La vicenda in questione va indubbiamente chiarita, e in modo convincente – ha aggiunto Pizzul – Ora siamo di fronte, a tutti gli effetti, a una donazione, ma il fatto che Aria spa avesse agito con un affidamento diretto a un’azienda collegata al presidente Fontana non è certo segno di lucidità e buona gestione. Un vero pasticcio, nella migliore delle ipotesi, e non è certo il primo. Le cose da chiarire cominciano a diventare molte – ha detto Pizzul – Mi ostino a credere alla buona fede del presidente, ma la macchina regionale pare sempre più fuori controllo”.
Fontana annuncia azioni legali contro Fatto e Report – Nel frattempo il governatore regionale ha annunciato che adirà le vie legali contro Il Fatto Quotidiano, che oggi ha pubblicato in anteprima i contenuti dello scoop del programma di RaiTre, che a sua volta è stato diffidato dal mandare in onda il servizio nella puntata di Report di domani. Parlando di “ennesimo attacco politico vergognoso, basato su fatti volutamente artefatti e scientemente omissivi per raccontare una realtà che semplicemente non esiste”, Fontana ha sottolineato che “agli inviati della trasmissione televisiva avevo già spiegato per iscritto che non sapevo nulla della procedura attivata da ARIA SpA e che non sono mai intervenuto in alcun modo”. Negando quindi un conflitto di interesse giustificato dal fatto di non essersene occupato. E aggiunge. “Il testo del Fatto in maniera consapevole e capziosa omette di dire chiaramente che la Regione Lombardia attraverso la stazione appaltante ARIA SpA non ha eseguito nessun pagamento per quei camici e l’intera fornitura – è la versione di Fontana – è stata erogata dall’azienda a titolo gratuito“. Il testo, in realtà, precisa tutta la procedura, dall’ordine allo storno delle fatture, oltre un mese dopo. Riportando la trascrizione del colloquio che Report ha avuto con Andrea Dini, ceo della Dama e cognato di Fontana. Il quale ha riconosciuto di essere intervenuto per stornare le fatture della commessa. Solo dal 22 maggio, quindi, e non a metà aprile, l’ordine è tornato ad essere una donazione.
Replica del Fatto Quotidiano: “Inchiesta di Report è circostanziata” – Dopo l’annuncio di Fontana, la direzione del nostro giornale ha replicato con una nota alle accuse del governatore lombardo, sottolineando che Il Fatto Quotidiano “si è limitato a ripercorre le tappe di un’inchiesta, molto precisa e circostanziata, del collega Giorgio Mottola di Report. C’è un atto formale – firmato da Aria Spa, l’agenzia regionale per l’innovazione e i servizi – che riguarda la fornitura di camici, calzari e berretti, per un totale di 513mila euro – si legge nel comunicato – affidata a una società riconducibile direttamente alla famiglia della moglie del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. E ci sono le visure che anche noi abbiamo condotto, a una a una, che lo confermano”. Poi la precisazione: “Del resto, se si tratta di ‘fatti volutamente artefatti per raccontare una realtà che semplicemente non esiste’, come dichiara Fontana, non si comprende come mai la società in questione abbia emesso, a partire dal 22 maggio, circa 40 giorni dopo l’assegnazione della fornitura, delle note di credito alla stessa agenzia regionale, stornando di fatto quanto ricevuto come pagamento. E, se di donazione si trattava, – aggiunge ancora la direzione del nostro giornale – non si comprende perché Aria Spa abbia allora ‘confermato l’ordine, in considerazione dell’offerta’, come si legge nel documento ufficiale della stessa Aria Spa, datato 16 aprile”.
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Milano, 11 mar. (Adnkronos) - "Io e mio marito abbiamo saputo la notizia oggi guardando il Tg1. Non abbiamo e non vogliamo dire niente". Così Rita Preda, insieme al marito Giuseppe, commentano le novità a 18 anni dal delitto della figlia Chiara, uccisa a Garlasco, per cui è stato condannato in via definitiva l'allora fidanzato Alberto Stasi. Oggi l'attenzione della Procura di Pavia torna a concentrarsi su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, nuovamente indagato dopo l'archiviazione decisa otto anni fa.
Roma, 11 mar. (Adnkronos) - "A nome del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera esprimo solidarietà a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, per le ignobili e vergognose offese che le sono state rivolte da Soloviev. Insulti gratuiti e intrisi di propaganda ideologica, diffusi attraverso la tv di Stato, che condanniamo fermamente”. Così Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
Roma, 11 mar. (Adnkronos) - Fratelli d'Italia resta stabile rispetto all'ultima rilevazione dello scorso 25 febbraio e si attesta al 30,5%, seguito dal Pd al 23 %, che cala dello 0,5%. È quanto emerge dall'ultimo sondaggio dell'Istituto Noto sondaggi per 'Porta a Porta' sulle intenzioni di voto degli italiani. Il Movimento 5 Stelle, invece, perde l'1% e va all'11,5%. Forza Italia all'8,5% guadagna mezzo punto (+0,5%) come la Lega che va al 9% (+0,5%).
Alleanza Verdi e Sinistra sale al 6 (+0,5%), come Azione al 3% (+0,5%). Italia viva resta al 2,5% mentre Più Europa al 2% guadagna lo 0,5%. Stabili Noi moderati al 2%.
In generale il centrodestra sale di un punto (+1%) e va al 50% mentre il centrosinistra ne guadagna mezzo e va al 31 % (+0,5%). Il 'campo largo' resterebbe al 48%. Gli astenuti-indecisi, infine, si attesterebbero al 45% (erano al 46,2% nella scorsa rilevazione).
Roma, 11 mar. (Adnkronos Salute) - Sono state recentemente pubblicate, e sono in corso di traduzione in lingua cinese, su specifica richiesta della Società cinese di chirurgia cardiotoracica, le linee guida e raccomandazioni sulla gestione farmacologica perioperatoria di pazienti adulti candidati all’intervento di cardiochirurgia. A redarle una task force, istituita dall’Associazione europea di chirurgia cardio-toracica (European Association of Cardio-Thoracic Surgeons) e coordinata da Bianca Rocca, farmacologo clinico e professore ordinario all’Università Lum ‘Giuseppe Degennaro’ e Anders Jeppsson, cardiochirurgo direttore del dipartimento di chirurgia cardiotoracica e professore all'Università di Gothenburg.
La task force - spiega in una nota l’ateneo italiano - è composta da un gruppo di esperti multidisciplinari costituito da cardiochirurghi, anestesisti, cardiologi, infettivologi, intensivisti provenienti dalle più prestigiose università europee. La cardiochirurgia dell’adulto è essenziale per ridurre la mortalità e la morbilità nei pazienti con malattie cardiache acute o croniche, il trattamento farmacologico e le profilassi perioperatorie sono interventi chiave per garantire un successo duraturo della cardiochirurgia, per migliorare la qualità della vita del paziente e ridurre i costi sanitari. Le linee guida sono documenti basati sulla valutazione critica e aggiornata di tutte le evidenze terapeutiche disponibili in un ambito specifico, e sono strumenti cruciali a supporto del processo decisionale dei medici per identificare le strategie terapeutiche più efficaci, coinvolgendo, spesso, organizzazioni di infermieri e associazioni di pazienti.
"Le linee guida forniscono raccomandazioni su tutti i trattamenti farmacologici prima, durante e dopo l’intervento – afferma la professoressa Rocca – Alcuni esempi sono la gestione di farmaci che regolano la pressione arteriosa, il glucosio nel sangue, che prevengono le complicanze trombotiche (antitrombotici), di antibiotici per prevenire le infezioni nel periodo immediatamente prima e in corso di chirurgia. Dopo l’intervento, la ripresa o l’inizio di nuovi farmaci è essenziale per prevenire infarti o ictus, controllare il ritmo del cuore, ridurre i fattori di rischio cardiovascolare e la mortalità, tutti interventi farmacologici che migliorano la prognosi a lungo termine. Inoltre, queste linee guida enfatizzano la centralità dei pazienti per i quali la cardiochirurgia è sempre un’esperienza cruciale, associata spesso a una maggiore consapevolezza della malattia, che rappresenta anche un’opportunità per migliorare la qualità della vita mediante aderenza ai farmaci prescritti, e modifiche dello stile di vita". Il lavoro della task force ha offerto a tutta la comunità medico-scientifica nazionale ed internazionale informazioni accessibili, essenziali a medici, chirurghi, e più in generale a tutte le figure professionali coinvolte nella cura di questi pazienti, mediante una valutazione critica delle evidenze, in un contesto multidisciplinare, altamente competente, produttivo e interattivo, identificando anche delle lacune di conoscenza che aprono la strada alla ricerca futura.
Roma, 11 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Sono gli ultimi giorni per presentare le proprie candidature, alle prossime elezioni Rsu, un appuntamento fondamentale per tutto il personale della scuola. Perché, oltre a votare l'Rsu che andrà a cambiare, andrà a 'scrivere', con il dirigente scolastico i prossimi contratti di istituto per il prossimo triennio, il voto che viene dato al candidato viene dato alla lista sindacale in cui si presenta, anche se non è necessario esservi iscritti. E così alla fine di queste elezioni si andrà a misurare il grado di rappresentatività di ogni sindacato, che è quel dato utile che serve poi per la firma dei contratti". Così, con Adnkronos/Labitalia, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. (Video)
"Basti pensare -continua Pacifico- che in questo momento nel pubblico impiego si è firmato solo il contratto per i dipendenti dei ministeri, cioè delle funzioni centrali, mentre gli altri contratti sulla sanità e sulle funzioni locali, quindi Regioni e Comuni, non sono stati firmati perché non si è raggiunto il 51% dei sindacati che sono d'accordo a questa firma", sottolinea.
E il dirigente sindacale spiega che lancia l'appello "perché noi vogliamo portare avanti le istanze del mondo della scuola, vogliamo portare avanti alcune battaglie fondamentali". "Quali? Certamente un'indennità di sede disagiata, che in questo momento potrebbe essere approvata dal Parlamento per chi lavora nelle comunità montane, ma in generale per tutti coloro che lavorano in sede e disagiate o comunque lontani dal proprio domicilio. Quindi un'indennità di trasferta", sottolinea.
E il sindacalista aggiunge: "Ancora ripristinare il primo gradino stipendiale che esisteva fino a qualche anno fa nella fascia 3-8, i primi assunti che oggi devono aspettare 9 anni per poter entrare di ruolo. I buoni pasto, è una cosa per noi fondamentale, che è l'unico personale che viene escluso, è questo".
"Poi certamente vogliamo il riconoscimento del 'burnout', abbiamo raccolto 120.000 firme per andare in pensione anche come il personale delle forze armate e dell'esercito e per avere il riscatto gratuito o agevolato degli anni di laurea. Sono degli appelli che lanciamo alla politica, vogliamo che questo 'burnout' sia riconosciuto, vogliamo avere la stessa dignità dell'altro personale", prosegue.
"Ci siamo accorti che, purtroppo, negli ultimi anni -spiega ancora Pacifico- il personale della scuola guadagna di meno del personale dei ministeri. Quando prima guadagnava di più, ora guadagna 6.000 euro in meno. Non ne capiamo il motivo, vogliamo fare le nostre battaglie, certamente per migliorare tutto il personale scolastico e quindi valorizzare tutti, dagli insegnanti di sostegno al personale Ata, che molto spesso è dimenticato", conclude.
Milano, 11 mar. (Adnkronos) - E' una nuova consulenza, affidata a un tedesco esperto in genetica, che potrebbe riaprire il caso sul delitto di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco e per cui omicidio è stato condannato a 16 anni in via definitiva l'allora fidanzato Alberto Stasi, che a breve finirà di scontare la sua pena nel carcere milanese di Bollate. Proprio i risultati di questa nuova tecnica per estrarre ed analizzare il Dna potrebbe consentire di tornare a indagare (come già fatto nel 2016) su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, raggiunto da un avviso di garanzia con l'accusa di omicidio in concorso con ignoti o lo stesso Stasi.
Le risultanze avrebbero riacceso le speranze della difesa di Stasi e oggi si arriva a questa 'riapertura'. Nel marzo del 2017 il gip di Pavia Fabio Lambertucci, archiviò l'inchiesta su Andrea Sempio, oggi 37 anni, accusato del delitto di via Pascoli. Il giudice per le indagini preliminari, accogliendo la richiesta del pm Mario Venditti, aveva respinto la richiesta della madre di Stasi di riaprire il caso per alcune dichiarazioni e circostanze "sospette", a dire della difesa del condannato, messe in atto dall'amico del fratello della vittima. Secondo gli allora legali di Stasi sulle unghie della vittima ci sarebbe stata una traccia genetica riconducibile a Sempio. Il gip "evitando di interrogarsi sul rispetto dei principi di riservatezza" per reperire il Dna di Sempio - estratto da una bottiglietta d'acqua, una tazzina da caffè e un cucchiaino sottratti da un bar da un investigatore privato - concordava con il pubblico ministero nel considerare come "radicalmente priva di attendibilità la consulenza tecnica sul materiale genetico offerto oggi dalla difesa Stasi".
Il pm 'smontava' le presunte incongruenze di Sempio relative al giorno dell'omicidio, così come l'ipotesi che lui - amico del fratello e che frequentava la villetta a due piani - si fosse invaghito di Chiara. "In conclusione, se è (non condivisibile ma) umanamente comprensibile l'intento di fare di tutto per difendersi da una gravissima accusa, anche dopo l'esaurimento dei possibili gradi di giudizio ordinario, nel caso di specie - sottolineava il gip di Pavia - ci si deve tuttavia arrestare di fronte all'inconsistenza degli sforzi profusi dalla difesa di Stasi" per trovare un colpevole alternativo all'omicidio di Chiara Poggi. "Escluso - scrive il gip nelle dieci pagine del decreto di archiviazione - qualunque valore" della consulenza genetica realizzata dalla difesa, "non residuano elementi indiziari a carico di Sempio".
Roma, 11 mar (Adnkronos) - 'Lasciateci votare' e 'Abbiamo fretta di votare'. Con questi slogan alcuni tra i promotori dei referendum si sono ritrovati davanti alla Camera dei deputati per chiedere, tra le altre cose, il voto per i fuori sede, l'election day e una corretta informazione sugli appuntamenti referendari su cittadinanza e lavoro di questa primavera.
"Chiediamo al governo di favorire la partecipazione ai prossimi referendum con l'election day insieme alle amministrative, consentendo il voto a studenti e lavoratori fuori sede", ha spiegato il segretario di +Europa Riccardo Magi che, con Maurizio Landini, ha promosso un presidio in vista dell'incontro a palazzo Chigi. "Bisogna garantire l'informazione, a partire dalla Rai, su questo appuntamento fondamentale per la partecipazione e per la democrazia", ha sottolineato Magi.
Il segretario di +Europa, con i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, il segretario del Psi Vincenzo Maraio a altri promotori si è unito alle associazioni studentesche che, a Montecitorio, hanno manifestato per il referendum. "Votare vuol dire garantire la qualità della democrazia, noi siamo al fianco di chi vuole esprimere questo diritto e, come Avs, abbiamo preparato il sito votofuorisede.it. Ci si può registrare e diventare rappresentante di lista", ha spiegato Fratoianni. "I fuori sede sono cinque milioni, è anti democratico non consentire loro di votare. Per questo abbiamo lanciato questa campagna", ha detto Bonelli.