Rimane ancora esclusa una piccola percentuale di dispositivi sprovvisti dello store collegato al famoso motore di ricerca a causa del divieto deciso dall’amministrazione Trump: si tratta di pochi modelli messi in commercio a partire dallo scorso autunno
Nel giorno in cui parte ufficialmente la sperimentazione dell’app di tracciamento Immuni in quattro Regioni italiane, Google annuncia la svolta: da oggi è disponibile – e funzionante – anche sugli smartphone prodotti da Huawei e dal brand collegato Honor.
Per diversi giorni infatti i proprietari di telefoni del marchio cinese non hanno potuto effettuare il download per un problema tecnico risolto dagli ingegneri di Google, ma già da venerdì sera Immuni era tornata scaricabile su alcuni modelli di smartphone Huawei. La condizione di base, però, è che i cellulari si appoggino ai servizi di Google. Rimane ancora esclusa una piccola percentuale di dispositivi sprovvisti dello store collegato al famoso motore di ricerca a causa del divieto deciso dall’amministrazione Trump. Si tratta di pochi modelli messi in commercio a partire dallo scorso autunno (Huawei Mate 30, P40, Serie Y, il pieghevole Mate Xs e Honor 9X Pro). Su questi telefoni, il sito web di Immuni spiega che gli sviluppatori sono al lavoro per rendere compatibile la app “al più presto”. Chi possiede un iPhone, invece, deve assicurarsi di avere iOS in versione 13.5 o superiore (quindi dal modello 6s in poi).
L’app è già in Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia per i test di verifica, e gradualmente sarà estesa a tutte le altre regioni: già due milioni di italiani l’hanno scaricata nel proprio smartphone. L’app, ha spiegato la ministra dell’Innovazione Paola Pisano ai microfoni di Radio1, “è stata accolta bene dai cittadini, che ne hanno apprezzato la semplicità di utilizzo e anche l’utilità”.