Accesso al ruolo più rapido per gli insegnanti e una copertura più veloce delle cattedre vacanti. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato oggi il decreto ministeriale che regola la cosiddetta ‘chiamata veloce‘, il meccanismo di assunzione previsto dal decreto-legge 126, approvato lo scorso dicembre. “Una novità assoluta – sottolinea Azzolina – insieme alla digitalizzazione e provincializzazione delle graduatorie dei supplenti è uno degli strumenti che abbiamo votato in Parlamento per rendere più efficiente il sistema di copertura delle cattedre”.
Il meccanismo della chiamata veloce prevede che i posti che rimangono liberi ogni anno, dopo le abituali operazioni di assunzione, potranno infatti andare ai docenti iscritti nelle graduatorie (ad esaurimento) o nelle graduatorie di concorso che decideranno di spostarsi volontariamente in un’altra regione per occuparli. Il che consentirà a molti insegnanti di ottenere più velocemente la cattedra, andando dove ci sono posti liberi. Ma anche di assegnare posti che, altrimenti, rimarrebbero vuoti e sarebbero coperti con contratti a tempo determinato. La procedura è valida anche per il personale educativo. Secondo la ministra “offre una opportunità in più agli insegnanti per essere assunti”.
Alla ‘chiamata veloce’ potranno partecipare coloro che sono inseriti nelle graduatorie di concorso vigenti e nelle graduatorie ad esaurimento. Quindi, per esempio chi è in graduatoria nel Lazio, ma non riesce ad ottenere l’assunzione per carenza di posti, potrà decidere di aderire alla chiamata veloce per ottenere una cattedra rimasta scoperta in Campania, in Umbria o in Veneto. Gli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento potranno scegliere un’altra regione oppure una provincia diversa della stessa regione in cui sono in graduatoria. Allo stesso modo, quindi, un iscritto in una delle graduatorie ad esaurimento di Pavia, in Lombardia, potrà concorrere alla chiamata per un posto libero a Milano. La domanda sarà presentata per via telematica: tempi e modalità saranno poi indicati sul sito del Ministero dell’Istruzione.