Erano rimasti indietro rispetto al resto del gruppo mentre esploravano una grotta nel comasco, in Pian del Tivano: tre speleologi, dispersi per ore, sono stati ritrovati e portati in salvo. Uno dei tre si trova già fuori e ha rassicurato sulle condizioni del gruppo, mentre i compagni stanno risalendo verso l’uscita: una lesione al ginocchio ha ritardato uno dei due. Secondo il Soccorso alpino, le condizioni di salute generali “non destano preoccupazioni”.

L’allarme è scattato questa mattina, poco prima delle 11, quando le altre tre persone con cui erano in gruppo gli speleologici si sono accorte della loro assenza. Ieri sera, infatti, i dispersi si erano allontanati da un campo base in cavità a 260 metri di profondità senza più fare ritorno, probabilmente secondo i soccorsi anche a causa delle forti piogge che li aveva bloccati dai torrenti sotterranei. Sul posto sono intervenuti il personale dell’Azienda regionale emergenza urgenza (Areu), il soccorso alpino speleologico, i vigili del fuoco e i carabinieri.

Il sistema di grotte sotto il Pian del Tivano, di origine carsica, a mille metri di quota nell’area del Triangolo lariano, è il più lungo d’Italia e si sviluppa per circa 60 chilometri tra grotte e cunicoli, accessibili solamente a speleologi attrezzati. Da sempre la zona tra i rami di Como e di Lecco del Lario, tra i Comuni di Sormano e Zelbio, sotto le pendici del monte San Primo, è una meta molto frequentata dagli esperti e dagli appassionati di speleologia.

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