Elodie si è raccontata davvero a ruota libera, come il titolo della trasmissione di Francesca Fialdini (“Da noi… A Ruota Libera“, ndr) promette. La cantante è tornata indietro nel tempo, a quando era una bambina e trascorreva le sue giornate in un quartiere popolare e difficile di Roma, il quartiere Quartaccio. “Ho avuto un’infanzia complessa e complicata. In realtà ho scoperto presto com’è l’essere umano, quindi fallibile e contorto. Per una bambina non è semplice da metabolizzare e da comprendere. Sono diventata adulta abbastanza presto. Però adesso a 30 anni gioco molto più di prima: vivo il mio lavoro e la mia vita come se fossi una bambina, con quel tipo di entusiasmo”, ha raccontato nella trasmissione in onda la domenica pomeriggio su Rai1.
Quando aveva nove anni, Elodie (che ha da poco lanciato il suo potenziale tormentone estivo, “Guaranà”) ha dovuto fare i conti con la separazione dei suoi genitori. Anche quell’episodio ha inevitabilmente influito sull’andamento della sua infanzia. Ha raccontato: “Ero una bambina riflessiva, poco incentrata su me stessa. Sono molto protettiva, lo sono stata sin da piccola: per assurdo mi preoccupavo poco dei miei sentimenti, perché tanto riuscivo a gestirli. Tutt’ora sono così. Do molto peso alle parole e non mi piace vedere le persone mortificate”.
E se all’inizio era spaventata dai riflettori (“Ma persone attorno a me, la mia famiglia, mi hanno fatto capire che il limite me lo ponevo da sola. Non potevo essere codarda. Per cosa? Per la paura del giudizio degli altri?”), oggi il successo di Elodie è sotto gli occhi di tutti. Merito, forse, anche di quell’infanzia così dura, che l’ha temprata: “Non so cosa significhino i pregiudizi, sono stata educata così. Mio padre era un artista di strada, mia madre cubista: loro mi hanno insegnato che bisogna vivere con libertà. Se mio padre aveva voglia di suonare per strada, ma perché no? Mi sono sempre scontrata con i pregiudizi. Appena sento qualcuno che mette in discussione le scelte degli altri, scatto. La gente con se stessa è clemente, ma come ci vanno giù con gli altri…”.