Horst Seehofer non avrebbe dovuto pubblicare sul sito internet del ministero dell’Interno un’intervista rilasciata alla Dpa nel settembre 2018, in cui criticava l’Alternative für Deutschland. La Corte costituzionale tedesca ha dato ragione al partito di estrema destra AfD, che aveva fatto ricorso contro il ministro della Csu bavarese. Nell’intervista, Seehofer aveva descritto il partito come “sovversivo dello Stato” e “pericoloso”. Stando al giudizio della Corte di Karlsruhe, pubblicando dichiarazioni critiche sul sito web istituzionale, Seehofer ha violato il principio della neutralità dello Stato, minando il diritto dell’AfD alle pari opportunità nella competizione politica.
I giudici non hanno quindi censurato l’intervista, ma la sua pubblicazione anche sul sito del ministero. “L’ammissibilità del lavoro pubblico del governo federale finisce laddove inizia la pubblicità o l’esercizio di influenza contro alcuni politici o persone, che fanno parte della competizione politica”, ha affermato il presidente della Corte Andrea Vosskuhle, motivando la decisione. Un giudizio che non ha conseguenze dirette sul ministro e neppure sull’intervista in oggetto, da tempo non più sul sito. Le critiche di Seehofer erano indirizzate all’intenzione dell’AfD di discutere in Parlamento del bilancio del presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier. Seehofer affermò nell’intervista che questo atteggiamento del partito fosse “pericoloso”, aggiungendo: “Loro si contrappongono a questo Stato. Possono dire migliaia di volte di essere democratici”.