Perquisizioni della Guardia di finanza di Milano presso l’abitazione di Irene Pivetti e nelle sedi di alcune società a lei riconducibili nell’ambito di un’inchiesta per riciclaggio. L’ex presidente della Camera, secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa, è indagata per riciclaggio insieme ad altre cinque persone. L’indagine vede al centro operazioni di import-export con la Cina da parte di società riconducibili alla Pivetti. Il fascicolo è aperto da tempo in procura a Milano e l’indagine, condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza milanese e coordinata dal pm Giovanni Tarzia, non è direttamente legata alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’ex presidente della Camera sull’importazione di mascherine.
Nei giorni scorsi, invece, la Procura di Roma ha inviato ai colleghi di Milano per competenza territoriale l’indagine avviata nelle scorse settimane sulla società “Only Logistics Italia“, amministrata dall’ex presidente della Camera ed ex esponente leghista. Il procedimento, in cui si procede per il reato di frode nelle pubbliche forniture, riguarda una partita di dispositivi di protezione individuale commissionata nell’ambito dell’emergenza coronavirus. A inizio maggio, in seguito alle indagini, erano state sequestrate 250mila mascherine riconducibili alla società.
I magistrati di piazzale Clodio, il 29 aprile scorso, avevano effettuato una serie di acquisizioni documentali nella sede della Protezione Civile e in particolare sui contratti di fornitura stipulati con la società. Sulla società della Pivetti per il caso mascherine sono state avviate indagini anche a Savona e Siracusa, mentre a Roma ha aperto un procedimento anche della Corte dei Conti.
Giustizia & Impunità
Irene Pivetti, perquisite l’abitazione e le sedi di alcune società: l’ex presidente della Camera è indagata per riciclaggio
Altre cinque persone risultano coinvolte nell’inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza milanese e coordinata dal pm Giovanni Tarzia. L’indagine vede al centro operazioni di import-export con la Cina da parte di società riconducibili all'ex leghista
Perquisizioni della Guardia di finanza di Milano presso l’abitazione di Irene Pivetti e nelle sedi di alcune società a lei riconducibili nell’ambito di un’inchiesta per riciclaggio. L’ex presidente della Camera, secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa, è indagata per riciclaggio insieme ad altre cinque persone. L’indagine vede al centro operazioni di import-export con la Cina da parte di società riconducibili alla Pivetti. Il fascicolo è aperto da tempo in procura a Milano e l’indagine, condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza milanese e coordinata dal pm Giovanni Tarzia, non è direttamente legata alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’ex presidente della Camera sull’importazione di mascherine.
Nei giorni scorsi, invece, la Procura di Roma ha inviato ai colleghi di Milano per competenza territoriale l’indagine avviata nelle scorse settimane sulla società “Only Logistics Italia“, amministrata dall’ex presidente della Camera ed ex esponente leghista. Il procedimento, in cui si procede per il reato di frode nelle pubbliche forniture, riguarda una partita di dispositivi di protezione individuale commissionata nell’ambito dell’emergenza coronavirus. A inizio maggio, in seguito alle indagini, erano state sequestrate 250mila mascherine riconducibili alla società.
I magistrati di piazzale Clodio, il 29 aprile scorso, avevano effettuato una serie di acquisizioni documentali nella sede della Protezione Civile e in particolare sui contratti di fornitura stipulati con la società. Sulla società della Pivetti per il caso mascherine sono state avviate indagini anche a Savona e Siracusa, mentre a Roma ha aperto un procedimento anche della Corte dei Conti.
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Calabria, non c’è un tribunale attrezzato per il maxi-processo Rinascita-Scott. Gratteri: “Il ministero è stato avvertito un anno e 3 mesi fa”
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Politica
La Lega a Meloni: “Dov’è l’emergenza per il riarmo da 800 miliardi?”. La premier in Aula si scaglia contro il Manifesto di Ventotene e infiamma le opposizioni
Mondo
Trump: ‘Telefonata con Zelensky molto buona’. Incontrerà Putin domenica in Arabia Saudita. Witkoff: ‘La tregua in un paio di settimane’
Zonaeuro
I paletti di Bruxelles sul business del riarmo: la torta di 150 miliardi riservata a produttori Ue e ucraini
Roma, 19 mar (Adnkronos) - "Giorgia Meloni è fuggita di nuovo, non la vedevamo dal dicembre scorso e le volte che si è palesata in aula si contano sulle dita di una mano. Si è chiusa per mesi nel silenzio imbarazzato di chi non sa cosa dire o non vuole dire cosa pensa". Lo ha detto Elly Schlein alla Camera.
Roma, 19 mar (Adnkronos) - La Lega "ha sostanzialmente commissariato la presidente Meloni dicendo che non ha mandato per esprimersi al Consiglio Ue". Lo ha detto Elly Schlein alla Camera.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Nessun impegno, nessun nuovo modello e nessuna certezza su occupazione e investimenti. Oltre i modi garbati di Joh Elkann non c’è nulla di nuovo". Lo affermano Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra.
"Abbiamo chiesto - proseguono i due leader di Avs - a John Elkann di fare davvero il Presidente e il Ceo dell’azienda che dirige. Solo lui potrebbe e dovrebbe dare garanzie concrete su investimenti e occupazione in Italia. Dal 2014 ad oggi il settore ha perso 15mila lavoratori, con un danno sociale ed economico enorme per il paese. Vogliamo riportare le produzioni delocalizzate in Italia, come quella della grande Panda in Serbia, interrompendo il trasferimento degli stabilimenti all’estero. È inaccettabile che Stellantis continui a produrre modelli di grande diffusione lontano dal nostro Paese utilizzando l’immagine made in Italy solo per gli spot".
"Chiediamo un progetto industriale chiaro, che preveda investimenti definiti, nuovi modelli da realizzare in Italia e precise garanzie sul fronte produttivo e occupazionale. Tocca costatare che anche oggi non è arrivata nessuna risposta sulla Gigafactory di Termoli, sul reshoring delle produzioni trasferite all’estero, così come la fine della spinta alle delocalizzazioni, che impoveriscono il nostro tessuto industriale. L’audizione di oggi evidenzia anche - concludono Bonelli e Fratoianni - l’inadeguatezza del governo Meloni, più impegnato a fare la guerra alla transizione ecologica che a investire seriamente nelle infrastrutture necessarie, come le stazioni di ricarica e le Gigafactory. La destra non capisce che, se l’Europa non procederà con determinazione verso l’elettrico, sarà schiacciata dai colossi globali come l’americana Tesla e la cinese Byd. Serve una politica industriale lungimirante, non la difesa di modelli ormai superati".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Oplà! L’ennesima giravolta di Giorgia l’Influencer è servita". Lo scrive Matteo Renzi sui social postando una dichiarazione del 2016 della premier Giorgia Meloni. "Sull'Europa avevano le idee più chiare nel 1941 i firmatari del Manifesto di Ventotene, detenuti in carcere", disse Meloni parlando di Renzi, Hollande e Merkel.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Criticare un Manifesto è legittimo. Non rispettare la storia di ha dato la propria vita è un errore, ma questo non è accaduto". Lo ha detto in aula Maurizio Lupi di Noi Moderati nelle dichiarazioni di voto dopo le comunicazioni delle premier Giorgia Meloni. "Rispettare la storia non vuol dire non avere la libertà o la legittimità di criticare contenuti e idee diverse dalla propria storia, questo è il sale delle forza della democrazia".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - “La presidente del Consiglio che rinnega i valori della Costituzione sulla quale pure ha giurato: come si può? Come si possono insultare i padri non solo dell’Europa ma anche della nostra patria? Non è solo un’anti europeista che getta la maschera, e su questo avevamo pochi dubbi visto che la sua idea di Europa è più quella di Orban che la nostra ,il fatto più grave è che Meloni, con il suo discorso sul manifesto di Ventotene, insulta la storia e la memoria del nostro Paese". Così in una nota l’eurodeputata del Pd, Irene Tinagli.
"Mi voglio augurare che i vertici delle istituzioni, i presidenti di Camera e Senato in primis, vogliamo intervenire a tutela della democrazia, duramente contestata da chi dovrebbe governare l’Italia ed invece la oltraggia. La verità è fin troppo banale: all'Europa libera e unita, la Meloni preferisce l’autoritarismo di Orban e la sudditanza a Trump”.
Roma, 19 mar (Adnkronos) - "Abbiamo assistito all'ennesimo show della influencer Meloni, dopo un intervento scialbo, il grande colpo finale, l'attacco al Manifesto di Ventotene, preparato da giorni con giornalisti amici e le Tv, che serve per stare sui giornali per il Manifesto di Ventotene anzichè per le divisioni della maggioranza o la mancanza di una linea chiara di questo governo". Lo ha detto Maria Elena Boschi in aula alla Camera.
"Penso che abbia mandato di traverso il pranzo al presidente Mattarella, che ha anche ricordato che il Manifesto di Ventotene è un punto di riferimento nella costruzione europea", ha aggiunto la capogruppo di Iv a Montecitorio, che tra le altre cose ha sottolineato: "La Lega ha linea chiara, e l'ha detto: lei no ha mandato per andare al Consiglio Ue".