J.K. Rowling ha scatenato una bufera sui social network per aver fatto delle affermazioni su Twitter, ritenute “commenti anti-trans” ma anche discriminatorie nei confronti di una parte delle donne. L’autrice di Harry Potter, che proprio in queste settimane ha lanciato la sua nuova avventura editoriale (la fiaba per bambini a puntate ‘The Ickabog‘), aveva contestato il titolo di un articolo sulla parità sanitaria, che recitava “Creare un mondo post-Covid-19 più equo per le persone che hanno le mestruazioni”.
“‘Le persone che hanno le mestruazioni’. Sono sicura che ci fosse una parola per quelle persone“, ha twittato sabato. “Qualcuno mi aiuti. Wumben? Wimpund? Woomud?”, ha aggiunto ironica riferendosi evidentemente al termine inglese ‘women’, che indica appunto le donne. Ma il suo tweet ha scatenato una serie di attacchi, anche feroci, nei suoi confronti, da parte di chi ha visto nella frase la volontà di definire donna solo chi ha le mestruazioni. Numerosi utenti su Twitter hanno sottolineato che molte persone che si identificano come donne, come le donne transgender, e le donne che sono in menopausa, non hanno le mestruazioni. E al contrario, alcune persone che non si identificano come donne, potrebbero ancora avere le mestruazioni, come i trans che passano da un’identità anagrafica femminile a quella maschile.
Un commentatore ha scritto: “Che cosa succede quando le donne entrano in menopausa? E che dire delle donne che hanno avuto isterectomie? O delle donne che non hanno le mestruazioni a causa di problemi ormonali? Non sono donne? Nulla di ciò che dici impedisce alle donne trans di essere donne”. Una ragazza ha scritto: “È interessante, perché ho l’endometriosi e per le cure che faccio non ho più le mestruazioni. Non ho avuto più un ciclo mestruale dalle superiori e ho 21 anni. Devo chiedermi se non sono più una donna?”
Ma alcuni commenti sono stati decisamente più duri, arrivando alle offese e agli insulti. Tanto che nelle ultime ore, Rowling ha fatto diversi altri tweet commentando la polemica: “‘Feminazi’, ‘Terf’ (acronimo di Trans-Exclusionary Radical Feminist, ossia una femminista radicale che esclude le persone transessuali, ndr.), ‘Strega’, ‘Cagna’ – ha scritto citando alcuni degli epiteti usati nei suoi confronti -. I tempi cambiano. L’odio nei confronti delle donne è eterno”, ha aggiunto. In altri tweet, Rowling è entrata nel merito del tema: “Rispetto il diritto di tutte le persone trans di vivere in un modo che sia autentico e confortevole per loro. Marcerei con voi se voi foste discriminati sulla base dell’essere trans. Allo stesso tempo, la mia vita è stata plasmata dall’essere femmina. Non credo sia odioso dirlo“.
Sulla vicenda è intervenuto anche Daniel Radcliffe, l’attore che ha interpretato il personaggio di Harry Potter nell’omonima saga inventata proprio dalla Rowling, che ha subito preso le distanze dalle sue dichiarazioni.”Le donne transgender sono donne – ha detto Radcliffe in un articolo pubblicato sul sito web di The Trevor Project, un’organizzazione no profit Lgbtq+. Qualsiasi affermazione contraria cancella l’identità e la dignità delle persone transgender e va contro ogni consiglio dato dalle associazioni sanitarie professionali”.
“È chiaro che dobbiamo fare di più per supportare le persone transgender e non binarie, non invalidare le loro identità e non causare ulteriori danni”, ha scritto ancora l’attore. Poi si è rivolto a tutti i fan di Harry Potter lanciando loro un appello: “A tutte le persone che ora sentono che la loro esperienza con i libri è stata offuscata o diminuita, sono profondamente dispiaciuto per il dolore che questi commenti vi hanno causato. Spero davvero – ha scritto l’attore – che non perderete del tutto ciò che per voi è stato prezioso in queste storie. Se questi libri vi hanno insegnato che l’amore è la forza più forte dell’universo, capace di vincere qualsiasi cosa; se vi hanno insegnato che la forza si trova nella diversità e che le idee dogmatiche di purezza portano all’oppressione dei gruppi più vulnerabili; se avete pensato che un determinato personaggio potesse essere fluido, trans, non binario, oppure gay o bisessuale; se avete trovato qualcosa in queste storie che vi ha aiutato in qualche momento della vostra vita, tutto questo resta tra voi e il libro che avete letto, ed è sacro. E secondo me nessuno può toccarlo. Significa per voi quel che significa per voi e spero che questi commenti non lo contaminino troppo”.