Il presidente Alessandro Piana ha denunciato la situazione postando una foto sui social: "Indecente che non ci siano avvisi". Il tratto interessato - lungo l'autostrada A10, tra Varazze e Genova Prà - è stato riaperto poco dopo le 10. Il governatore: "Una cosa è la messa in sicurezza seria, anche se colpevolmente rimandata, altro è imprigionare migliaia di cittadini"
Tredici chilometri di coda in autostrada per i numerosi cantieri lungo la A10, tra Genova Prà e Genova Pegli. E la seduta del Consiglio regionale della Liguria salta. “Molti consiglieri non riescono a raggiungere l’aula- ha annunciato il presidente del Consiglio ligure Alessandro Piana – è indecente che non ci siano avvisi”. Ma non è una novità per gli automobilisti della Regione: da settimane, infatti, sono aperti sul territorio circa 60 cantieri che costringono a continui cambi di carreggiata e marcia su una sola corsia per chilometri creando così disagio e costanti file. “Ho convocato oggi d’urgenza i vertici di Autostrade in regione dopo le code generate dalla chiusura prolungata, e non comunicata, di una galleria, che ha generato caos su tutta la rete autostradale ligure”, ha annunciato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. “Così non va – ha aggiunto – una cosa è la messa in sicurezza seria, anche se colpevolmente rimandata, altro è imprigionare migliaia di cittadini e immobilizzare tutta la Liguria”.
Poco prima delle 10, appena terminati gli interventi da parte dei tecnici, il tratto di strada della A10 è stato riaperto. Piana ha pubblicato sui social una sua foto in coda a Arenzano: “Che dire, complimenti e grazie al Governo e ai Concessionari“. L’ingorgo si era formato a causa della chiusura di un tratto che provocava l’uscita obbligatoria degli automobilisti a Prà. Una situazione che ormai si ripete con frequenza, denunciano gli automobilisti: camionisti e comitati, in diverse località turistiche, hanno avviato delle raccolte firme per chiedere una soluzione urgente del problema. Autostrade per l’Italia ha assicurato che ha aumentato il numero di tecnici e operai per rendere più veloci i lavori che nei piani dovrebbero concludersi entro la fine di giugno.