Associazione a delinquere di stampo mafioso e finalizzata al traffico di stupefacenti, concorso esterno in associazione mafiosa, sequestro di persona, estorsione, spaccio di eroina e cocaina. Sono questi i principali reati contestati a vario titolo alle 20 persone arrestate all’alba di oggi nell’operazione “Freeland”, condotta dalla Direzione distrettuale Antimafia di Trento. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Davide Ognibene, ha portato alla luce la presenza sul territorio regionale, e in particolare a Bolzano, di una ‘ndrina collegata direttamente, secondo gli inquirenti, alle principali cosche calabresi di Platì, Natile e Delianuova, di diretta emanazione del clan Italiano-Papalia e con rapporti con altre cosche di primissimo piano. Nello specifico sono state arrestate, e si trovano al momento in custodia cautelare in carcere, 9 persone in Alto Adige, 1 in Trentino, a Pergine Valsugana, 8 in Calabria, 1 a Padova e 1 a Treviso. Nel video, le intercettazioni tra le persone coinvolte nelle indagini.
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