I due progetti di Inter e Milan, targati Populous e Manica/Sportium, sono stati rivisti in base alle richieste del Comune e prevedono la rifunzionalizzazione dell’attuale impianto, trasformato in un distretto dello sport con campi da calcio e basket, palestre e aree giochi per bambini. I club però chiedono di recuperare ulteriore spazio per edificare, mentre Palazzo Marino non vuole derogare ai limiti fissati dall'attuale piano regolatore
Il mese di giugno può essere già quello decisivo per il nuovo stadio San Siro: la trattativa tra il Comune di Milano e i due club, Inter e Milan, è proseguita anche durante l’emergenza coronavirus e ora si aspetta l’accordo definitivo tra le parti, che dovrà precedere i passaggi formali in giunta e in consiglio comunale. Sul tavolo resta il nodo delle volumetrie, mentre nelle ultime settimane le incertezze riguardo al futuro dello stadio Meazza sembrano ormai superate. La Soprintendenza ai beni culturali ha infatti stabilito che non presenta alcun “interesse culturale” e quindi non c’è vincolo all’abbattimento. Nel frattempo i club avevano già presentato i due progetti, targati Populous e Manica/Sportium, rivisti in base alle richieste del Comune e quindi con la rifunzionalizzazione dell’attuale stadio, trasformato in un nuovo distretto per lo sport e il tempo libero.
Dei due progetti di rinascita del Meazza ora si conoscono anche i dettagli e sono state mostrate le prime immagini di quel che sarà e di cosa resterà dello storico impianto: è prevista una pista da jogging, una palestra esterna, uno skateboard park e un’area giochi per bambini. Ancora, un campo da calcio e uno da basket, oltre a una zip-line e a una palestra d’arrampicata. L’attuale stadio cambierà radicalmente aspetto: a ricordare l’impianto dovrebbero rimanere una delle torri del terzo anello costruito per i mondiali di Italia 90, oltre alle rampe della Tribuna Est e a una delle due curve. “I nuovi progetti, sviluppati dagli studi di architettura Populous e Manica/Sportium, prevedono un nuovo Stadio, moderno e con i più elevati standard, e il mantenimento di elementi dell’attuale impianto Giuseppe Meazza nel contesto di un nuovo distretto dedicato al retail, allo sport e all’intrattenimento fruibile 365 giorni all’anno, con aree verdi per 106.000 mq”, hanno scritto Inter e Milan in una nota del 7 maggio scorso, specificando che “la maggior parte dei servizi sportivi sarà disponibile gratuitamente al servizio dei milanesi e dei cittadini dei quartieri limitrofi”.
I due nuovi progetti, in attesa che venga scelto quello definitivo, hanno l’obiettivo di accogliere le 16 richieste avanzate dal Comune nell’autunno scorso. Innanzitutto adeguare la valutazione patrimoniale dell’area ai 96 milioni di euro stabiliti dalla perizia dell’Agenzia delle Entrate e rinunciare all’esenzione del pagamento del canone di concessione per i primi 30 anni. I club che si dichiarano disponibili a pagare un canone annuale da 2 milioni di euro per 90 anni. Un altro paletto cardine era appunto la rifunzionalizzazione dell’attuale stadio Meazza, inclusa nei due nuovi progetti che hanno anche accolto la domanda di maggiori spazi verdi, allargati a 106mila metri quadrati su 281mila totali.
Il nodo però restano le volumetrie. Inter e Milan stimano che l’intervento sul Meazza abbia un costo pari a circa 74 milioni di euro e per questo chiedono di “recuperare ulteriori mq per un complessivo di 180.000 mq per garantire la sostenibilità economico-finanziaria del progetto”. Il Comune invece non si vorrebbe discostare dai limiti fissati dall’attuale piano regolatore: la delibera di giunta del novembre scorso ha fissato l’indice di edificabilità, ovvero il rapporto tra superficie edificabile e superficie del terreno, a 0,35 mq per mq. La trattativa tra i due club e quella di Palazzo Marino continuerà soprattutto su questo punto: il compromesso si troverà scegliendo una via di mezzo tra le due posizioni.