Girato da Dan Partland, è uno dei gioielli in anteprima italiana al 16° Biografilm Festival - International Celebration of Lives, che lo programmerà in streaming per 24 ore. Confrontando dittatori del passato e del presente, ricostruisce la 'psicologia del potere' attraverso le voci di esperti, psicologi, storici e suoi ex consiglieri
Non è sufficiente detestare Donald Trump per evidenziarne i comportamenti deplorevoli se non quando – specialmente negli ultimi mesi – addirittura criminali. Serve la scienza (con la S maiuscola) per ufficializzarne l’inadeguatezza rispetto al ruolo che ricopre, una delle posizioni di potere più influenti al mondo. Con queste premesse è nato il documentario “#Unfit – The Psychology of Donald J. Trump”. Girato da Dan Partland, è uno dei gioielli in anteprima italiana al 16° Biografilm Festival – International Celebration of Lives, che lo programmerà mercoledì 10 giugno gratuitamente in streaming a partire dalle 14, per le 24h successive.
“Noi abbiamo il dovere di avvertire e proteggere la società da quest’uomo” dichiarano in staffetta gli intervistati di Partland, preoccupati che un giorno qualunque possa svegliarsi e, senza un particolare motivo, premere il fatidico bottone delle armi nucleari americane di cui è l’unico a conoscerne i codici. Certo, quello sarebbe il momento estremo che nessuno si augura, ma il profilo di ‘The Donald’ non lo fa escludere, anzi. Trump, infatti, ne esce come peggio non potrebbe: sostanzialmente un “maligno narcisista“, e “un bugiardo patologico”, ma anche un sadico, sociopatico, sessista, razzista, misogino, intollerante verso le diversità, incapace di provare una qualunque forma di empatia. Anzi, provocatore che gode nell’umiliare chiunque si dichiari contrario alle sue idee.
Trump, sottolinea nel film il professor Sheldon Solomon “si è attribuito la licenza di odiare”, un’attitudine non lontana da quelle espresse da noti dittatori della Storia. Figure che erano altrettanto “unfit” a governare ma che la sapiente propaganda sulle masse in delicati snodi storici ha concesso loro le chiavi del potere assoluto. Il documentario non a caso passa in rassegna figure del passato (come Hitler e Mussolini) e del presente (Bolsonaro, Erdogan, Putin fra gli altri) al fine di evidenziare similitudini con l’attuale inquilino della Casa Bianca, enucleando gli elementi comuni di un profilo psico-patologico incline a un uso delirante del potere. Film puntuale nel suo porsi in piena campagna elettorale, inquietante e di certo da non perdere.