Nella sconfinata coalizione di Vincenzo De Luca, dove l’aggettivo sta per ‘senza confini politici’, c’è posto anche per una ormai ex fedelissima del senatore di Forza Italia Luigi Cesaro. E’ la consigliera regionale Flora Beneduce, che in un colpo solo annuncia di lasciare il partito di Berlusconi e di voler appoggiare il governatore dem uscente alle imminenti elezioni regionali della Campania, mentre lascia sospesi per ora i rumors che la vorrebbero pronta ad aderire ad Italia Viva insieme all’europarlamentare Aldo Patriciello. “Forza Italia ha da tempo smesso di esercitare qualsiasi funzione democratica, non posso non riconoscere, da medico, che De Luca ha lavorato incessantemente per proteggere la Campania dalla pandemia”, dice Beneduce per motivare il suo addio. Per lei ci sarà un posto tra le 18 (o forse più) liste di varia estrazione pronte a sostenere De Luca. Una maxi alleanza che spazia dai sempreverdi De Mita, Mastella, Pomicino ai vari pezzi di sinistra a (ex) trazione bassoliniana come Michele Gravano di Articolo 1. Passando ovviamente per il Pd e le varie liste civiche sulle quali sta lavorando incessantemente da più di un anno Nello Mastursi, l’ex capo della segreteria di De Luca momentaneamente messo da parte dagli incarichi pubblici dopo una condanna non definitiva a 18 mesi per presunte indebite pressioni intorno alla sentenza che consentì al governatore di insediarsi a Palazzo Santa Lucia nonostante una condanna in primo grado e la legge Severino.

Ed ecco arrivare in questa maxi alleanza Flora Beneduce, un nome pesante. Per quantità del consenso e per le accuse di voto di scambio – in concorso con la famiglia Cesaro – che riguardano proprio la sua elezione di cinque anni fa con 14.373 preferenze. C’è un processo in corso a Napoli Nord, rivolo di una delle diverse indagini condotte dal pm anticamorra Maria Di Mauro sulle relazioni tra i Cesaro’s e i clan di Marano e Sant’Antimo, poi ce ne sono state altre, e proprio l’altro ieri si è conclusa con 59 arresti – tra i quali i tre fratelli del senatore – un’altra indagine di Dda, pm Antonella Serio e Giuseppina Loreto, anche in questa Luigi Cesaro è indagato, mentre il nome di Beneduce (non indagata) compare in un passaggio dell’ordinanza. Luigi Puca, il figlio del boss Pasquale Puca, in un’intercettazione di fine giugno 2017 poco dopo la sconfitta del candidato sindaco del centrodestra a Sant’Antimo si lamenta che la Beneduce “non è venuta qua per la settimana del ballottaggio… ma la vogliamo finire o no? Chi è che non l’ha fatta venire?…quella voleva venire … bello e buono non è venuta. Perché non è venuta? Chi l’ha bloccata?”.

Beneduce è originaria di Sant’Antimo ma da tempo vive e lavora in costiera sorrentina, a Vico Equense. E motiva così l’abbandono di Forza Italia, partito “esploso in Campania“. “Da mesi – lamenta – segnalo, inascoltata, l’inopportunità di spostare l’asse del centrodestra verso posizioni populiste e sovraniste. Mentre sul piano nazionale riconosco che Berlusconi ha provato a resistere a questo andazzo, in Campania il centrodestra è letteralmente esploso”. Un partito che sul piano regionale assume “decisioni senza il minimo confronto preventivo, con una gestione sempre più lontana dalle richieste dei territori, la mortificazione costante di qualsiasi iniziativa politica, sono tutti elementi che mi hanno indotto a lasciare Forza Italia”. “Non sono la prima e non sarò l’ultima – aggiunge – Nel disinteresse di chi ha ruoli di responsabilità stiamo assistendo a un vero smottamento”. Beneduce parla di “spettacolo indecoroso e triste” per il nome del candidato alla presidenza della Regione, che “aumenta e di molto il malessere di un pezzo rilevante di quel mondo che non ne più delle logiche che lo hanno animato finora”.

L’Ansa riferisce che Beneduce, componente anche dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Campania, convocherà una conferenza stampa per annunciare la ricandidatura, “per illustrare il mio programma e spiegare i motivi di una scelta certo non facile, ma che ritengo essere quella più giusta”. “Mi auguro che si possa ragionare dei temi cari alla nostra comunità, di questioni di merito – conclude – e non di sterili pettegolezzi e chiacchiericci che non rientrano nel mio modo di intendere la Politica e l’impegno istituzionale”.

I commenti: Amedeo Laboccetta, ex parlamentare coinvolto in tante vicende, invita a riflettere. “Qualcuno dovrebbe interrogarsi su questi smottamenti – dice, riferendosi ad altri addii eccellenti a Forza Italia in Campania, tra i quali Domenico Zinzi e Severino Nappi – ma tutti fanno spallucce e fa veramente tristezza questo colpevole silenzio”. Il coordinatore campano di Forza Italia, Domenico De Siano, parla invece di “falsità e all’ingratitudine di chi dal nostro partito ha saputo solo prendere incarichi e candidature di grande prestigio. Oggi, però, tra le nostre fila c’è chi saluterà questa decisione positivamente: un passo avanti verso lo svecchiamento, il rinnovamento di un partito che apre sempre di più ai giovani, alle nuove energie”.

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