La richiesta di audizione dei pm di Bergamo? “Riferirò venerdì, doverosamente”. Con un blitz improvvisato nel cortile di Palazzo Chigi Giuseppe Conte ha deciso si sottoporsi alle domande dei giornalisti sui temi più delicati delle ultime ore. Pochi minuti per parlare degli Stati generali organizzati a Villa Pamphilj, proprio nel giorno in cui arriva il no del centrodestra all’invito avanzato dal governo. E poi per confermare che risponderà alle domande della procura di Bergamo. I pm lombardi vogliono sentirlo come persona informata sui fatti e lo ascolteranno venerdì mattina a Roma. “Tutte le inchieste e le indagini ben vengano, i cittadini hanno il diritto di conoscere”, ha commentato il capo dell’esecutivo.

L’oggetto dell’audizione di Conte sarà relativo alla mancata istituzione della zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano Lombardo. Era di competenza del governo? O della Regione Lombardia? “Le cose che dirò al pm, le dirò al pm e dunque non posso anticiparle: riferirò doverosamente tutti i fatti di mia conoscenza. Non sono affatto preoccupato, non è arroganza, non è sicumera. Non commento le parole del procuratore: ci confronteremo venerdì, in piena serenità”, ha detto il capo del governo, davanti a Palazzo Chigi. Nella lista delle audizioni programmate dai pm ci sono anche quelle del ministro della Salute Roberto Speranza, e dell’Interno Luciana Lamorgese. Nel pomeriggio, invece, è stato già sentito il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, nella sede di Viale Regina Margherita a Roma.

La richiesta di audizione, già attesa, è stata ufficializzata dal capoluogo orobico solo nelle ultime ore ed è successiva a un’altra richiesta indirizzata al premier: quella della commissione d’inchiesta sul caso di Giulio Regeni. “Ho urgenza di chiarire alla commissione parlamentare di inchiesta, riferirò appena possibile. Anche se mi dicono che non è usuale la convocazione del presidente del Consiglio”, ha detto Conte. Ieri l’organo parlamentare aveva fatto sapere di considerare l’audizione del premierpreliminare al proseguimento di ogni altra attività di indagine”. Tradotto: prima di continuare il loro lavoro sull’omicidio del ricercatore italiano, i commissari guidati da Erasmo Palazzotto vogliono sentire il presidente del consiglio. La richiesta dell’organo parlamentare è stata avanzata “anche in relazione alla sua recente interlocuzione diretta con il presidente della Repubblica Araba d’Egitto Abdel Fattah Al-Sisi“. Il riferimento è al via libera dell’Italia alla vendita di due fregate Fremm al Cairo, arrivato nella giornata di lunedì dopo una telefonata tra Conte e il presidente egiziano. Un accordo commerciale che ha provocato l’ira dei familiari di Regeni, ma anche di alcuni parlamentari della maggioranza. “Se non fossi stato convocato dalla commissione Regeni avrei risposto alle domande dei cronisti, riferirò doverosamente prima ai rappresentanti del popolo e poi alla stampa”, ha detto oggi l’inquilino di Palazzo Chigi.

A Conte è stato anche chiesto un parere sulla possibile creazione di una commissione d’inchiesta parlamentare sul Covid19. “I cittadini hanno il diritto di conoscere e noi che abbiamo responsabilità di rispondere – ha risposto il premier – Se c’è la richiesta di istituire un’indagine parlamentare non sta a me commentarla ma al Parlamento decidere, ed è giusto che ci si renda subito disponibili. Per quanto riguarda l’emergenza affrontata sin qui, in tutti questi mesi abbiamo sempre comunicato in modo molto trasparente, sono tranquillo ma non lo dico con arroganza, ma con la consapevolezza di chi ha agito in scienza e coscienza”.

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