Caro sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dottor Riccardo Fraccaro, la legge Ecobonus Sismabonus da te proposta e approvata dal governo è veramente eccellente, perché permetterà a milioni di italiani di vivere in case più sicure e tagliare drasticamente le spese energetiche.

Ti segnalo però che i soliti furbi hanno iniziato ad andare in giro a caccia di male informati; dicono: “Va beh… ma mica penserai che puoi veramente ristrutturare casa con criteri antisismici e aumentare l’efficienza energetica gratis! Il governo lo dice, ma non è Babbo Natale… lo sai come vanno le cose in Italia… Il governo promette mari e monti ma poi non è vero; noi possiamo ristrutturare la tua casa gratis, ma poi ci sono le spese aggiuntive: le pratiche burocratiche, i progetti, le certificazioni, e quelli li devi pagare di tasca tua! Alla fine dovrai metterci un 15% delle spese oltre a cedere il bonus del 110%! Il quindici per cento cosa vuoi che sia…” Questi furbastri dovrebbero accontentarsi del 10% in più sulla fattura, previsto dal bonus al 110%. Ma mirano a intascarsi il 25% (10%+15%)!

Gli italiani sono talmente abituati a governi che turlupinano la gente che anche questa legge pare promettere l’impossibile e questo dà modo ai furbi di rigirare la frittata. Non so se nei decreti attuativi sia già previsto di inserire un contratto standard che eviti la possibilità di raggiri, un contratto che contenga clausole vincolanti e ben chiare sul fatto che il 110% deve coprire tutti i costi compresa la progettazione e la certificazione della qualità degli interventi e l’anticipazione dei soldi e che qualunque contratto che cerchi di aggirare lo spirito della legge sarà da considerarsi nullo. Credo che una mossa del genere taglierebbe le unghie ai predoni.

Credo che sia anche necessario spiegare perché questo bonus non è una follia nella quale il governo regala soldi senza uno scopo, ma un’iniziativa che può contribuire grandemente al rilancio della nostra economia ponendo le basi per grandi benefici anche sul lungo periodo.

Con un gruppo di amici abbiamo deciso di darci da fare per informare le persone e sostenerle sul piano tecnico, così abbiamo organizzato un gruppo d’acquisto Bonus casa (chi è interessato può scrivere a info@alcatraz.it); l’obiettivo è dare più garanzie nella progettazione e più potere nel rapporto con le imprese.

Rispondendo a centinaia di domande mi sono reso conto che le persone non capiscono perché il governo ha lanciato questo “piano Marshall Coronavirus”, non credono che sia economicamente sostenibile e quindi dubitano che potranno realmente fare i lavori gratis… Sembra la solita politica degli annunci che poi sfumano, alla quale siamo da tempo immemore abituati.

Innanzitutto non si immagina quanto lavoro e movimento di denaro possa generare la ristrutturazione di centinaia di migliaia di case e condomini. Il comparto edilizio è un elemento trainante della nostra economia e dell’occupazione. Lo Stato con questo bonus aumenta l’incasso dell’Iva e si ottiene anche di far uscire dal nero molte aziende che poi in futuro avranno difficoltà a rilasciare fatture leggere, con prezzi bassissimi quanto non corrispondenti al vero.

La ristrutturazione energetica permetterà di risparmiare anche più della metà delle spese per riscaldamento, refrigerazione estiva e elettricità. E siccome le ristrutturazioni saranno gratis, anche le famiglie con minor reddito potranno risparmiare l’equivalente di uno stipendio all’anno. Questo bonus renderà quindi più prospere le famiglie, aumenterà il loro potere d’acquisto e diminuirà il loro bisogno di sussidi statali.

Non ci si rende poi conto che investire sulla resistenza delle abitazioni ai terremoti vorrà dire che gli italiani piangeranno meno morti al prossimo disastro tellurico e lo Stato risparmierà miliardi per la ricostruzione. I terremoti in Italia sono una certezza, e costruire in sicurezza costa molto meno che ricostruire quando tutto è crollato.

C’è poi l’immenso costo sanitario dell’inquinamento delle città che è dovuto per il 40% al riscaldamento e alla refrigerazione estiva. In Italia abbiamo 75mila morti all’anno per lo smog, un tributo di dolore a una politica dissennata. Ma questa strage ha anche un costo economico: il premio Nobel Carlo Rubbia ha calcolato che per ogni euro di combustibile fossile bruciato dai cittadini, lo Stato spenda più di un euro per le cure sanitarie. Senza contare il danno economico per le giornate perse per malattia.

La gravità di questa situazione è balzata agli occhi di tutti vedendo come il Coronavirus ha colpito duramente le zone più inquinate della Pianura Padana. È evidente che se i tuoi polmoni sono indeboliti dallo smog tutto il tuo organismo è più fragile.

È la prima volta che un governo italiano lancia un piano di rinascita che ha al centro la salute dei cittadini, le ecotecnologie e una visione lungimirante dell’economia. Io credo che a questo punto sia essenziale la comunicazione: è importante che i cittadini che aderiranno alla proposta del bonus casa sappiano che non approfittano furbescamente di un attimo di follia governativa, ma vengono chiamati a partecipare alla costruzione di un’Italia più rispettosa delle persone e della natura; un paese che punta sulla rivoluzione tecnologica e la lotta allo spreco. Deve essere chiaro che dietro a questo progetto c’è una visione nuova e vincente.

Altrettanto importante sarebbe riuscire a far capire che questo bonus è rivolto in modo particolare alle famiglie con reddito basso, che spesso hanno difficoltà a informarsi e a seguire le logiche complesse di bandi e regolamenti. Sarebbe molto utile che il governo non lasciasse questo compito in mano a gruppi spontanei come il nostro, ma si impiegassero persone che vadano in giro a spiegare come stanno le cose e ad aiutare le famiglie ad accedere a questa opportunità.

In passato abbiamo più volte proposto al governo l’utilizzo della strategia già sperimentata con successo in Francia, dove per aiutare le persone ad accedere ai finanziamenti pubblici è stata creata una flotta di decine di pulmini arancioni con a bordo consulenti che girano per paesi e città aiutando a capire le possibilità, seguendo i percorsi burocratici e offrendo al contempo formazione aumentando così le possibilità di successo. Un miracolo c’è già stato, magari si riesce pure a comunicarlo!

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