Il governatore è accusato di corruzione: secondo i pm, i Cera avrebbero esercitato pressioni per la nomina del commissario dell’Azienda pubblica di servizi alla persona di Chieuti in cambio dell’appoggio al candidato sindaco di San Severo sostenuto dal governatore e poi eletto primo cittadino. Alla fine il decreto di nomina non venne firmato
La procura di Foggia ha notificato l’avviso di conclusione indagini al governatore della Puglia, Michele Emiliano, all’ex parlamentare dell’Udc, Angelo Cera, a suo figlio Napoleone, attuale consigliere regionale, e all’assessore regionale al Welfare Salvatore Ruggieri. Un altro filone dell’inchiesta della Guardia di finanza aveva portato i Cera agli arresti domiciliari, poi revocati. A carico di Emiliano – l’iscrizione era già nota – è contestato il reato di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio in concorso. Cera, padre e figlio, avrebbero esercitato pressioni sul governatore per la nomina del commissario dell’Azienda pubblica di servizi alla persona di Chieuti in cambio dell’appoggio al candidato sindaco di San Severo sostenuto dal governatore e poi eletto primo cittadino. Alla fine il decreto di nomina non venne firmato.
Secondo l’ipotesi di accusa Angelo e Napoleone Cera, anche mediante l’intervento di Ruggeri, avrebbero manifestato al presidente Emiliano la propria disponibilità a sostenere nell’ambito delle elezioni amministrative comunali candidati di espressione di quest’ultimo, in cambio dell’interessamento per la designazione ai vertici Asp di una persona da loro indicata, quale contropartita per l’appoggio elettorale garantito.
In sostanza, il presidente della Regione Puglia, scrive la Procura, “avrebbe acconsentito, in termini di sola promessa, a rinunciare ad una autonoma valutazione” e “a una imparziale comparazione degli interessi in gioco, con particolare riferimento alla individuazione del soggetto maggiormente idoneo a svolgere le funzioni di Commissario dell’Asp”, nonché “ad utilizzare la propria discrezionalità per assecondare interessi di parte e non esclusivamente l’interesse della Pubblica amministrazione, per ricevere una ipotizzata utilità consistente nell’appoggio elettorale”.
Che sarebbe consistito, sempre secondo la ricostruzione dell’accusa, in “1.700/2.000 voti” e “la presentazione di liste di candidati a supporto di Cera Angelo e Cera Napoleone a vantaggio del candidato sindaco di San Severo, Francesco Miglio”, vicino al governatore. “In relazione all’esecuzione dell’accordo corruttivo – continua la procura guidata da Ludovico Vaccaro – Salvatore Ruggeri sarebbe stato soggetto consapevole dei desiderata dei Cera” e per questo si sarebbe posto da tramite tra Emiliano e l’ex parlamentare e suo figlio. Il decreto successivamente non venne sottoscritto dal governatore e, pertanto, “l’accordo corruttivo sarebbe rimasto consumato nei termini della promessa”.
Oltre ai due Cera, al presidente Emiliano e all’assessore Ruggieri, sono stati raggiunti dall’avviso di conclusione delle indagini anche la consigliera comunale di Manfredonia Rosalia Bisceglia e il direttore generale della Asl di Foggia Vito Piazzolla.