Con la durissima presa di posizione di Paul McCartney contro i voucher, si aprono inediti scenari nell’ambito del rimborso per i fan, di cui si è discusso molto in queste settimane. Il Decreto Rilancio prevede per tutti i concerti annullati, un voucher di pari importo da utilizzare per altri spettacoli della stessa agenzia. Una decisione presa per non impattare economicamente sulle agenzie live, che versano in gravi difficoltà economiche, dal momento che sono stati annullati tutti i concerti di questa estate per rispettare le regole anti Covid-19 ed evitare dunque gli assembramenti. In altri Paesi europei e in America, invece, è previsto anche un rimborso in denaro, in caso di annullamento degli show. La legislazione però cambia da Paese in Paese, così come le tutele nei confronti delle agenzie e di chi ci lavora cambiano. Da qui la decisione per l’Italia di prevedere solo i voucher.
Paul McCartney avrebbe dovuto tenere due concerti il 10 giugno a Napoli e il 13 giugno a Lucca Summer Festival, due eventi unici e irripetibili. Il 7 maggio scorso è stato comunicato che gli spettacoli erano stati annullati, da qui la possibilità di richiedere un voucher. Diversi fan però hanno protestato non solo perché hanno speso anche più di 200 euro per il biglietto, ma perché non interessanti a vedere un concerto di Celine Dion o Lauryn Hill, artisti sempre dell’agenzia live D’Alessandro e Galli. Da qui diverse segnalazioni al Codacons e l’appello al Parlamento europeo.
Nonostante il promoter italiano storico Mimmo D’Alessandro avesse comunque spiegato anche nella nostra intervista a FqMagazine che non c’erano altre soluzioni e che avrebbe fatto di tutto per riconfermare l’artista in Italia il prossimo anno, qualcosa è andato storto. Paul McCartney non ci sta. “È veramente scandaloso che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi. – scrive McCartney su Facebook con un post in inglese e in italiano – Senza i fan non ci sarebbe musica dal vivo. Siamo fortemente in disaccordo con ciò che il governo italiano e Assomusica hanno fatto. A tutti i fan degli altri Paesi che avremmo visitato quest’estate è stato offerto il rimborso completo. L’organizzatore italiano dei nostri spettacoli ed i legislatori italiani devono fare la cosa giusta in questo caso. Siamo tutti estremamente dispiaciuti del fatto che gli spettacoli non possano avvenire ma questo è un vero insulto per i fan”. Ora si apriranno altri scenari e gli appelli dei fan italiani saranno accolti?