Con 35 voti contrari, 5 in favore e 15 astensioni, la commissione Affari Sociali dell'Eurocamera ha bocciato la risoluzione che chiedeva di inserire il virus allo stesso livello di rischio biologico di Ebola. Sarà invece inserito nella fascia subito sotto, la terza, insieme a Sars e Mers
È stata respinta dalla commissione Affari Sociali del Parlamento Ue, con 35 voti contrari, 5 in favore e 15 astensioni, la risoluzione che chiedeva di inserire il nuovo coronavirus al livello massimo del rischio biologico per i lavoratori, lo stesso livello previsto per Ebola. Il SarsCov2 sarà quindi classificato nella fascia di rischio inferiore, la 3, allo stesso livello di Sars e Mers, a differenza di quanto richiesto da alcuni eurodeputati. Così, gli Stati membri dovranno garantire procedure scritte per tutti i lavoratori potenzialmente esposti al Covid-19, mentre la Commissione Ue si è impegnata a varare una revisione della direttiva sugli agenti biologici, che risale al 2000.
La decisione ha però provocato le proteste del Movimento 5 Stelle a Bruxelles, con l’eurodeputata, Daniela Rondinelli, che ha parlato di “tradimento” puntando il dito contro il gruppo dei Socialisti e Democratici, di cui fa parte anche il Pd. “Non classificare il Covid-19 come pericolo biologico di massimo livello è un grave errore e mette a rischio la salute e la sicurezza di milioni di lavoratori potenzialmente esposti al Covid-19″, ha scritto in una nota aggiungendo che “con un inspiegabile dietrofront i gruppi S&D e Verdi hanno tradito in maniera inaccettabile gli impegni presi. Prima hanno ritirato la firma dall’obiezione presentata e poi l’hanno affossata mantenendo in vita la vergognosa proposta della Commissione europea. Classificare il Covid-19 al livello 3 anziché al livello 4, così come accade per gli agenti biologici più pericolosi e letali, è una grave minimizzazione del rischio legato al virus stesso. Come avviene per tutti quegli altri microrganismi per i quali non si hanno vaccini né cura, il Covid-19 va classificato come livello 4, così come d’altronde richiesto da parti sociali e società civile”.
Non è d’accordo il capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, Brando Benifei, il quale sostiene invece che “grazie al lavoro dei Socialisti e Democratici, volto a migliorare la proposta iniziale della Commissione europea, si è riusciti a spingere la commissione a prevedere per SarsCov2 una serie di misure ulteriori rispetto a quelle del gruppo 3, creando di fatto un gruppo 3+ che prevede specifiche misure di contenimento del rischio e disposizioni dettagliate su procedure e strumentazione, oltre che precisi obblighi di informazione verso i lavoratori (anche tramite pannelli informativi esposti sui posti di lavoro). Il risultato raggiunto ha visto anche la Etuc, l’organizzazione dei sindacati europei, esprimere soddisfazione, oltre che apprezzamento per il lavoro migliorativo del Parlamento europeo”. Secondo Benifei “è necessario tutelare i lavoratori, tenendo presente la specificità del coronavirus rispetto ad agenti precedentemente inclusi nella direttiva, garantendo alle realtà lavorative e ai laboratori di poter applicare quanto prima le misure, senza danneggiarne l’operatività“.