La scrittrice della saga di Harry Potter ha pubblicato su Twitter un lungo post in cui racconta con sincerità i momenti difficili vissuti in passato, spiegando di non averne mai parlato prima perché "volevo proteggere mia figlia"
Dopo le accuse di transfobia che le sono state mosse per un suo tweet, la scrittrice J. K. Rowling ha deciso di aprirsi, rivelando a tutti le violenze subite in passato e confidando che “mio padre avrebbe voluto un maschio e mi rifiutava come femmina, se fossi nata trent’anni più tardi forse sarei diventata anch’io un transgender”. La scrittrice della saga di Harry Potter ha pubblicato su Twitter un lungo post in cui racconta con sincerità i momenti difficili vissuti in passato, spiegando di non averne mai parlato prima perché “volevo proteggere mia figlia (nata dal primo matrimonio, ndr) e prima di rivelarli mi sono confrontata con lei, che mi ha incoraggiato a raccontare tutto”.
E così la scrittrice più nota del mondo inizia a confidare i propri segreti: “Sono una sopravvissuta di abusi domestici e di aggressioni sessuali”, scrive su Twitter. Le critiche per i suoi commenti sui transgender, continua J.K., “hanno risvegliato in me il doloroso ricordo di una grave aggressione sessuale che ho sofferto attorno ai miei 20 anni, un attacco avvenuto in un momento in cui ero vulnerabile e un uomo ne ha approfittato. Sento ancora le cicatrici degli abusi domestici subiti durante il primo matrimonio”, quello con il giornalista portoghese Jorge Arantes, descritto come un uomo “violento”. Poi rivela di essersi sentita “mentalmente neutra dal punto di vista sessuale” da ragazza per l’atteggiamento negativo del padre verso di lei: al punto che, se fosse giovane oggi, avrebbe potuto “cambiare sesso”.
La decisione di parlare per la prima volta del proprio passato, conclude Rowling, non ha l’obiettivo di “suscitare simpatia” dopo le polemiche suscitate dalle sue parole, ma solo di fare comprendere meglio perché si batte in difesa dell’identità femminile, anche a costo di discutere fino a che punto è legittimo spingere l’identità di genere. “Quando apri la porta di una toilette o di un camerino a ogni uomo che sente di essere una donna”, conclude, “apri la porta a qualunque uomo che desidera entrarci. Questa è la pura verità”.
Nei giorni scorsi la creatrice di Harry Potter ha provocato polemiche perchè se l’era presa su Twitter con chi parlava di “persone con le mestruazioni” invece di usare, come lei avrebbe preferito, il termine “donne”. Da allora Rowling è stata bersagliata da una valanga di critiche, tanto da intervenire l’attore Daniel Radcliffe, che ha dato il volto ad Harry Potter al cinema, per scusarsi con le donne trans che potrebbero essere state “offese dall’osservazione di Rowling”. Anche l’attrice Emma Watson si è schierata a favore della comunità trans e contro le parole di J.K. Rowling: “Voglio che i miei follower trans sappiano che io e tante altre persone in tutto il mondo vi vediamo, vi rispettiamo e vi amiamo per quello che siete“.