“Sono stati estratti due cadaveri. Ma l’area è piena di corpi. Riteniamo ci siano tra i dieci e i 12 corpi in un’altra fosse comune. Ne sono state trovate in cinque o più punti”. Quello che il funzionario libico Lutfi Tevfik Misrati, a capo di un ufficio che si occupa delle indagini sulle persone scomparse, aveva descritto all’agenzia turca Anadolu è soltanto una parte di quanto è stato scoperto a Tarhuna, ultima roccaforte di Haftar prima che venisse liberata dalle forze di Al-Sarraj la settimana scorsa. Sono almeno otto le fosse comuni rinvenute nei giorni scorsi, sulle quali la Missione di Sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) esprime “orrore” e chiede sulla base del diritto internazionale che “le autorità conducano indagini rapide, efficaci e trasparenti su tutti i presunti casi di decessi illegali”.
In quelle fosse, secondo il Joint Committee for Monitoring and Documenting Human Rights, sono stati gettati oltre 200 cadaveri e Unsmil rivendica la necessità, dettata dal diritto internazionale, che “le autorità conducano indagini rapide, efficaci e trasparenti su tutti i presunti casi di decessi illegali“. La missione, poi, fa sapere su Twitter, accoglie “con favore la decisione odierna del ministro della Giustizia di istituire un comitato per esaminare questo aspetto e invitiamo i suoi membri a intraprendere prontamente il lavoro volto a proteggere le fosse comuni, identificare le vittime, stabilire le cause di morte e riportare i corpi ai parenti prossimi” e si dichiara “pronta a fornire supporto se necessario”.
Gli attivisti del Joint Committee for Monitoring and Documenting Human Rights citati dal Libya Observer, giornale pro-Gna (quindi vicino ad Al-Sarraj), denunciano “crimini efferati” e, spiegando di “non risparmiare sforzi per scoprire la verità”, promettono di “assicurare i responsabili alla giustizia“. Già venerdì scorso le forze al comando del governo di Tripoli avevano denunciato il ritrovamento di 106 cadaveri – anche di donne e bambini -nell’obitorio dell’ospedale di Tarhuna. Secondo i media pro-Gna, si tratterebbe di persone uccise dalle forze di Haftar.